Festival dei Tacchi- Biffi
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Dal 5 al 9 agosto Jerzu ospiterà la XXI edizione del Festival dei Tacchi, il festival che coinvolge artisti, teatro, musica, letteratura e natura in un’unica rassegna.

Dal 5 marzo al 15 giugno, quasi quattro mesi, ossia 103 giorni lontani dal palcoscenico. E si sa, per un saltimbanco il teatro è vita, passione, missione. 

È proprio dalla necessità di tornare in scena per incontrare di nuovo il suo pubblico che la compagnia Cada die Teatro ha deciso, nonostante le tante difficoltà, vincoli e prescrizioni imposte dal Covid 19, di confermare per la ventunesima volta il Festival dei Tacchi, la rassegna estiva che a Jerzu farà incontrare, come da tradizione ormai consolidata, artisti, teatro, musica, letteratura e natura.  

«Il virus ci ha mandato la lettera di sfratto dai nostri palcoscenici, ma noi torniamo, dobbiamo tornare – dice il direttore artistico Giancarlo Biffi. Il nostro è un dovere, un obbligo morale. Senza incontro non c’è teatro, senza lo spettatore non c’è teatro. Benissimo le iniziative on line durante la quarantena, ma ora basta. Quello non è teatro». 

Gli ha fatto eco Graziano Milia, responsabile della comunicazione e delle relazioni esterne per la Fondazione di Sardegna: «Mi è stato chiesto in questo periodo come la Fondazione si sarebbe comportata, se avremmo tagliato i fondi vista la crisi. Non rivediamo nulla, manteniamo inalterato il nostro impegno verso gli operatori culturali e ci aspettiamo lo stesso da loro, magari con programmi rivisitati, ridotti. Per noi sarebbe un elemento assolutamente negativo vedere che la cultura in Sardegna si arrende. Qualcuno si è arreso, ma ha fatto male». 

Marco Benoni, presidente di Federcultura Sardegna: «È vero che è un dovere da parte degli operatori, ma va sottolineato il coraggio anche di prendersi la responsabilità di un rischio con molte incognite. Ripartendo dalle comunità, dalle attività culturali diffuse, sono convinto che questa scommessa si può vincere, consapevole che chi decide di continuare butta il cuore oltre l’ostacolo». 

Dal 5 al 9 agosto, saranno gli scenari naturalistici dell’Ogliastra a fare da cornice all’intenso calendario del Festival, con il Comune di Jerzu e la Cantina sociale Antichi Poderi in prima fila per sostenere e scommettere sulla cultura in un momento molto complicato per le amministrazioni locali messe a dura prova dai tagli ai finanziamenti e dall’improvvisa e inaspettata mannaia del CoronaVirus.

«Ci vuole coraggio in un momento come questo a pianificare, programmare, portare ai nastri di partenza una manifestazione di questa portata dopo i mesi tragici che tutti quanti abbiamo vissuto. Ma non abbiamo mai avuto dubbi, né remore – spiega il sindaco di Jerzu Carlo Lai, che prosegue –  Non perché “The show must go on”.  Purtroppo abbiamo visto che questo adagio non vale quando il dramma ti investe a piene mani. Non abbiamo mai avuto dubbi dal punto di vista teorico, ideale, ma dal punto di vista pratico era più che legittimo averne. Non abbiamo atteso gli eventi. In costante contatto con i vertici di “Cada Die Teatro” e di “Antichi Poderi” ci siamo fatti trovare pronti ai nastri di partenza di un evento che vede la la partecipazione di nomi straordinari del teatro italiano e che testimoniano quanto in questo festival non ci sia nulla di improvvisato e di non scrupolosamente valutato e soppesato. Jerzu è “il Festival dei Tacchi “e “il Festival dei Tacchi” è Jerzu».

E sempre nel sentiero del coraggio si pone la Cantina Sociale Antichi Poderi col presidente Marcello Usala «La nostra azienda rappresenta tutto il territorio e la nostra attività ha una valenza fondamentale dal punto di vista sociale e culturale. Ecco perché confermiamo ancora una volta il nostro impegno. Quando 21 anni fa, allora ero consigliere comunale, abbiamo iniziato questa avventura credendo fortemente nel festival, non avrei immaginato di ritrovarmi qui da Presidente della Cantina a proseguire questo viaggio».

Mentre la compagnia sta definendo i dettagli organizzativi secondo le direttive del Governo per la messa in scena degli spettacoli dal vivo, tali da assicurare a pubblico, lavoratori e artisti la massima sicurezza dal punto di vista sanitario, il cartellone, passibile di qualche modifica, prevede 13 spettacoli, 3 anteprime nazionali, presentazione di libri e laboratori. 

Tra i protagonisti dal Festival: Andrea Pennacchi, il pojana della fortunata trasmissione televisiva di La7 Propaganda live; l’attore Moni Ovadia; il premio Oscar Giuseppe Cederna, noto ai più per i successi cinematografici (da Mediterraneo di Salvatores ad Hammamet di Gianni Amelio); Luca Radaelli, attore, drammaturgo e direttore artistico della compagnia Teatro Invito di Lecco; Max Paiella, amico del Festival, che ormai da qualche anno ha scelto lo scenario ogliastrino per presentare in anteprima nazionale i suoi lavori. 

Il Festival dei Tacchi è certamente  prosa, narrazione e introspezione, ma anche musica, danza e tanto tanto divertimento. I Catalyst & Camillocromo portano in scena un concerto-spettacolo dalle atmosfere retrò che rimandano a immaginari felliniani; il Teatro del Lemming con lo spettacolo Metamorfosi  di forme mutate

Non mancano gli omaggi a personaggi che hanno reso grande la Sardegna nel mondo: i Cada die Tetro portano sul palco la storia, del mitico Gigi Riva. In Riva Luigi ’69 ’70 – Il Cagliari al dì dello scudetto, Alessandro Lay, attore e autore del testo; La capretta di Maria, scritto e diretto da Rita Atzeri della compagnia Il Crogiuolo, omaggio all’artista ogliastrina Maria Lai.

Pierpaolo Piludu del Cada Die Teatro racconta nell’anteprima nazionale Pesticidio l’amore per la propria terra attraverso le storie di Bachisiu e Michelangelo.

Ad arricchire ulteriormente il cartellone, l’azione scenica Sporchi di polvere diretta da Mauro Mou con protagonisti i Cuori di panna smontata, i giovani allievi attori del Cada die Teatro che affronteranno i temi propri della loro generazione: ribellione e disobbedienza.

Tornano anche quest’anno le avventure del volatile più presenzialista del festival: Gufo Rosmarino cuore di nonna (nona avventura della saga dell’intrepido gufetto) le cui peripezie, scorribande e vicissitudine sono raccontate dal direttore artistico Giancarlo Biffi

Con il teatro, la musica e l’arte contemporanea non poteva certo mancare la letteratura. Nell’aula consiliare del Comune di Jerzu Tonino Serra presenta L’estate della mia rivoluzione (Mondadori) libro d’esordio della giovane scrittrice Angelica Grivel Serra

Un delitto ambientato proprio a Jerzu (ispirato a un fatto di cronaca nera avvenuto il secolo scorso) è il soggetto dell’ultima fatica letteraria di Ilario Carta, Espiazioni collettive (Arkadia).

A completare il cartellone laboratori, lezioni di yoga e tanto tanto altro da scoprire.

Il Festival dei Tacchi è sostenuto da Comune di Jerzu, Cantina Sociale Antichi Poderi, Assessorato alla Cultura e quello al Turismo della Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna e Mibact.

1 thought on “Pennacchi, Ovadia e Cederna alla XXI edizione del Festival dei Tacchi a Jerzu

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