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Uno degli eventi artistici più discussi in tutto il mondo nell’ultimo mese e che ha rotto ogni schema nell’art business è la vendita all’asta per 15.000 euro dell’opera immateriale e invisibile “Io sono” dell’artista Salvatore Garau, avvenuta lo scorso 18 maggio presso l’auction house milanese Art-Rite.

La vendita della scultura, data in anteprima da Affaritaliani e che rappresenta la risposta etica di Garau agli NFT, è stata ripresa dalla stampa e dalle televisioni di tutto il mondo.

Anche le pagine Facebook UNILAD e 9GAG, che complessivamente contano circa 90 milioni di follower, hanno dedicato a questa vendita ampio spazio.

Da quando la vendita della scultura ha fatto conoscere a livello planetario l’arte di Salvatore Garau, sulla piattaforma online più famosa di vendita privata, eBay, appaiono imitazioni delle sculture immateriali di Garau con valutazioni superiori ai 10.000 euro.  

Non solo. All’artista e al suo staff stanno arrivando richieste di acquisto di sculture immateriali, in particolare da parte del collezionismo d’élite americano, soprattutto dopo che a New York è apparsa in Wall Street, di fronte alla Federal Hall, “Afrodite piange”, la terza delle sette opere invisibili che l’artista Garau dedicherà ad altrettante città del mondo.

Non si conoscono i prezzi di vendita delle nuove sculture, sebbene risulti che – come indica sempre Affaritaliani – un’opera tipo “Io sono” venga trattata tra 50 e 100mila dollari.

Ricordiamo che l’artista Salvatore Garau, nato a Santa Giusta in Sardegna nel 1953, nei certificati di autenticità (unico elemento tangibile dell’opera) suggerisce di volta in volta anche l’ambiente dove collocare le sue opere.

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