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Doveva essere il trentesimo Congresso dell’ANMS, Associazione Italiana Musei Scientifici, il trentennale da celebrare a Perugia, dove si sarebbero riuniti i massimi esperti italiani dei Musei Scientifici. Invece il trentesimo convegno dell’associazione, a causa della pandemia, è stato dapprima spostato a Firenze dove già quest’estate, in un clima di ottimismo, era tutto pronto per far ripartire la museologia scientifica. Invece con l’ultimo DPCM e con la dichiarazione della Toscana “zona rossa”, con un mese di posticipo, si è spostato nella rete sulla piattaforma Zoom. E’ stata la prima esperienza di questo genere che, dopo mesi di chiusura dei musei, ha trovato i partecipanti pronti al salto telematico. Cento partecipanti in contemporanea hanno preso parte alle discussioni che hanno acceso l’entusiasmo nell’aula magna virtuale dal 18 al 20 novembre scorsi.

Ad aprire i lavori Fausto Barbagli, Presidente dell’ANMS, e Marco Benvenuti, presidente del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze. Il lungo messaggio del Rettore dell’Università di Firenze, Luigi Dei, ha ricordato il fondamentale ruolo dei Musei Scientifici attraverso i secoli. “I Musei Scientifici sono la memoria storica dello sviluppo scientifico e tecnologico, in essi sono conservate le opere d’arte dell’intelletto razionale, le meraviglie della Natura, la geniale creatività dell’Homo sapiens…Un Museo Scientifico è poesia dell’abilità umana di mettersi al servizio della comprensione del mondo che ci circonda…” Un mondo che il Coronavirus sta profondamente modificando a una velocità che non avremmo mai immaginato. La comunicazione della scienza cambia e si adatta alle nuove realtà. I musei chiusi non si fermano e trovano in internet la nuova porta da aprire per entrare in contatto con il pubblico.

La prima sessione, moderata da Marco Benvenuti, è stata dedicata alla gestione e conservazione delle collezioni. Tra i temi discussi hanno destato molto interesse vantaggi e svantaggi del “virtuale” e digitalizzazioni di collezioni con tecniche di fotogrammetria 3D. Alcuni “oggetti” museali come i resti di un tursiope, scansionati e ricostruiti in 3D, trovano collocazione in percorsi virtuali e offrono nuove opportunità di visita all’interno del sito internet dedicato del Museo di Paleontologia G. Leonardi dell’Università di Ferrara.
Fra le  discussioni sulla conservazione si è parlato di come possano essere riportate all’impianto originario alcune prestigiose collezioni botaniche e le relative catalogazioni con riferimento all’Orto Botanico di Palermo.  

Alcuni dei partecipanti

I lavori hanno proseguito con la presentazione del Progetto DiSSCo, Distributed System of Scientific Collections, il più grande accordo formale mai raggiunto tra musei di storia naturale, giardini botanici e università che conservano collezioni. DiSSCo unificherà digitalmente le risorse delle scienze naturali europee con un accesso comune, garantendo che i dati relativi alle collezioni siano facilmente reperibili, accessibili, interpretabili e riutilizzabili.

Numerose comunicazioni si sono poi confrontate nella sessione dedicata a policy e governance moderata da Fabio Martini del Museo Fiorentino di Preistoria. Bilanci e prospettive sono stati trattati in previsione del Congresso del 2021 per poi discutere di come il ruolo dei Musei Scientifici nella società di oggi possa essere incrementato. La terza sessione, moderata da Luigi Capasso del Museo G. D’Annunzio dell’Università di Chieti-Pescara, è stata dedicata alla ricerca. Diversi gli interventi su collezioni archeologiche e anche in questo caso c’è stato grande interesse per la digitalizzazione in 3D di materiale etnologico del Museo di Antropologia e Etnografia di Firenze.

Un momento emblematico del convegno

Dalla sessione dedicata al Public engagement e moderata da Genuario Belmonte del Sistema Museale di Ateneo – UniSalento, è venuta l’interessante iniziativa, dell’Università di Bologna, della creazione di corridoi ecologici attraverso la valorizzazione della flora urbana spontanea. Ornitologi dal balcone è invece un progetto del Museo di Storia Naturale G. Ligabue di Venezia e che ha coinvolto la popolazione durante il lockdown. Musei che integrano le visite con la musica è invece un’iniziativa avviata dal Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze.

La seconda giornata, moderata da Milena Bertacchini del Museo Gemma dell’Università di Reggio Emilia, è stata dedicata al tema della Comunicazione. È stato messo in risalto il ruolo dei musei nel periodo della pandemia e come si sono e si stanno organizzando per offrire nuovi approcci alle collezioni. I soci ANMS si sono poi riuniti in assemblea virtuale dove è emerso il buco normativo relativo alla figura del restauratore di collezioni naturalistiche. Si è così prospettata la possibilità di formare un gruppo di lavoro dedicato. La giornata si è conclusa con le elezioni del nuovo consiglio direttivo dell’ANMS che ha visto eletti Michele Lanzinger, Anna Maria Miglietta, Fausto Barbagli, Elisabetta Falchetti, Vincenzo Vomero, Milena Bertacchini, Giuliano Doria.

La terza giornata, quella conclusiva, moderata da Fausto Barbagli, è stata dedicata alla discussione dei poster, on line già prima dell’inizio del convegno.  A sorpresa è stato uno dei momenti più coinvolgenti. Sono stati toccati ancora tanti temi del museo contemporaneo. Diverse iniziative sono state dedicate alla sperimentazione col pubblico al tempo della pandemia come il monitoraggio delle chiocciole in città. La biodiversità inaspettata all’interno delle miniere del Sulcis in Sardegna e musei che iniziano la loro attività on line, come il costituendo Museo dedicato ai giacimenti minerari dell’Università di Cagliari, solo alcuni dei temi di maggior interesse.

 Associazione Italiana Musei Scientifici
Uno dei poster discussi

“Abbiamo aperto il congresso con i musei chiusi” ha evidenziato Fausto Barbagli che ha ricordato come il cosiddetto Decreto Colosseo, convertito in legge nel 2015, riconosceva i musei come servizi essenziali al pari dei trasporti, della sicurezza ecc. Una legge però disattesa perché i musei, luoghi per tradizione contingentati, sorvegliati, dove il distanziamento è la regola, dove quasi mai è permesso toccare, sono servizi essenziali chiusi a tempo indeterminato. “Organizziamo le mostre nei saloni dei parrucchieri?” è stata la provocazione di Barbagli.

L’ANMS, fondata in seno all’Accademia Nazionale dei Lincei, ha la sua storica sede a Firenze presso il Museo di Storia Naturale. Ripartire con il congresso di Firenze ha voluto dire rievocare le radici storiche della più prestigiosa associazione italiana dedicata ai Musei scientifici. Resistere all’attuale momento drammatico per ripartire con più energia ed entusiasmo è l’obiettivo che i partecipanti si sono dati.

 “I Musei Scientifici nella società del futuro ci aiuteranno a sconfiggere l’ignoranza, le notizie false, a discernere meglio nel rumore di fondo della comunicazione pervasiva i vari segnali importanti… I Musei Scientifici…formano cittadini in grado di ragionare senza pregiudizi e con la giusta dose di spirito critico.” È il messaggio del Rettore Luigi Dei. Troppo spesso la comunicazione dei media, persuasiva e convincente nell’emergenza attuale, confonde, crea panico e non trova riscontri nella scienza ufficiale.

L’appuntamento per gli esperti dei Musei Scientifici è per il prossimo anno a Perugia con la trentesima edizione del Congresso ANMS.

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