Marco Frey, presidente Global Compact Network Italia
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Il Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa a livello globale per la sostenibilità di impresa, reputa sia indispensabile porre al centro di ogni strategia di ripresa del Paese dall’emergenza Covid-19 il tema della sostenibilità. Marco Frey, presidente del Global Compact Network Italia, ritiene che nella ripresa sia fondamentale darsi l’obiettivo di realizzare nuove economie e società più resilienti, sane ed inclusive. Di seguito una riflessione del presidente Marco Frey sulla situazione attuale e su come sia possibile ripartire.

La pandemia ha, infatti, esacerbato molte sfide legate al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite e ai Dieci Principi del Global Compact. Queste sfide riguardano soprattutto i temi del lavoro, delle disuguaglianze economiche e sociali, della lotta al cambiamento climatico e della tutela dell’ambiente. Temi tra di loro fortemente interconnessi poiché la salute del pianeta si lega strettamente alla salute e al benessere delle persone e alla salute dell’economia.

Lo scorso aprile la Commissione Europea ha presentato la Roadmap For Recovery. Towards a more resilient, sustainable and fair Europe per il rilancio e la trasformazione della nostra economia secondo criteri di maggiore sostenibilità e di coesione. La Roadmap, oltre a ricordare l’importanza di un impegno congiunto di tutti gli attori della società (istituzioni, imprese, società civile, parti sociali, ecc.) per tutte le strategie di ripartenza, sottolinea come “la transizione verde e la trasformazione digitale svolgeranno un ruolo centrale e prioritario nel rilanciare e modernizzare la nostra economia” e che “investire in tecnologie pulite e competenze digitali, insieme a un’economia circolare, contribuirà a creare posti di lavoro e crescita”.

Il Global Compact Network Italia, come espresso dal suo presidente, valuta positivamente il rapporto Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022 elaborato per il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, dal Comitato di esperti nominato dal Governo, in particolare la necessità di rafforzare i tre assi Digitalizzazione e innovazione; Rivoluzione verde; Parità di genere e inclusione. Sosteniamo fortemente l’idea al centro del Rapporto, che riconosce alle imprese un ruolo imprescindibile di “motore della ripresa” ed attore fondamentale per un cambio di passo dell’economia del futuro.

Dare ossigeno e risorse alle imprese è una azione fondamentale per sostenere il motore economico del Paese, che nel periodo del lock-down ha affrontato enormi difficoltà. È necessario adottare uno sguardo che accolga tutte le aziende, di ogni settore e dimensione, con un focus sulle PMI. Oltre al rilancio di misure come ACE (Aiuto alla Crescita Economica) e Impresa 4.0 sia fondamentale rendere più snelle le procedure di accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione e al credito, andando nella direzione di una sempre maggiore efficienza, digitalizzazione e innovazione tecnologica, come sottolinea il Rapporto (e in linea con l’SDG 9 “Imprese, Innovazione e Infrastrutture). 

La pandemia ha spostato l’attenzione sull’emergenza sanitaria, ma non bisogna dimenticare quanto urgente fosse già precedentemente l’emergenza ambientale e la lotta al cambiamento climatico: queste tematiche, alla luce della pandemia, risultano ancora più interconnesse e prioritarie da affrontare a livello internazionale, regionale e nazionale.

Le imprese possono dare un contributo importante anche nella lotta al cambiamento climatico e nella tutela dell’ambiente. L’Europa ha lanciato a inizio anno il Green New Deal con importanti finanziamenti previsti per il periodo 2021-2027. La transizione verso un’economia più sostenibile è una priorità che va incoraggiata anche dal nostro Governo, soprattutto investendo su modelli economici di circolarità e sulla decarbonizzazione in tutti i settori produttivi entro il 2050. Queste azioni sono ancorate ai Principi del Global Compact sulla Tutela dell’Ambiente e sono fondamentali per il raggiungimento dell’SDG 13 sulla lotta al cambiamento climatico.

Il rapporto del Comitato di esperti sottolinea quanto sia rilevante allocare risorse per le imprese in termini di incentivi premianti, expertise, investimenti in innovazione e ricerca per rendere il settore privato sempre più competitivo, resiliente e sostenibile, raccomandazione che sosteniamo pienamente. Infine, la ripartenza, per essere davvero efficace non può lasciare nessuno indietro.

Pertanto, riteniamo fondamentale sostenere le categorie più vulnerabili della società e quelle che sono state più colpite dalla pandemia. Le imprese hanno fatto la propria parte tutelando il diritto alla salute dei propri dipendenti e collaboratori e promuovendo il lavoro agile, in linea con i Principi del Global Compact sui Diritti Umani e i Diritti del Lavoro, così come con gli SDGs 8 (lavoro dignitoso e crescita economica) e 10 (Riduzione delle Disuguaglianze). La ripresa potrà essere un’opportunità per rendere l’Italia una nazione più equa da un punto di vista economico, territoriale e generazionale, con un’attenzione speciale ad anziani, disabili, gruppi marginalizzati. In questo senso, è necessario investire in modo decisivo sulle organizzazioni civiche, sulla formazione dei giovani e dei lavoratori in modo da creare anche per il futuro competenze che potranno essere messe a servizio della competitività del Paese.

Condividiamo quanto espresso dal Rapporto su un’attenzione di genere – in linea con l’SDG 5 e i principi del Global Compact-, sia per quanto riguarda l’accesso al lavoro, sia nella richiesta di rafforzamento delle politiche di welfare. La donna, infatti, da sempre assume il ruolo di caregiver all’interno della famiglia, spesso rinunciando alla propria occupazione o restando fortemente penalizzata nei percorsi di carriera e di sviluppo personale.
Recenti studi dimostrano che la piena partecipazione delle donne all’economia farebbe aumentare di 28 trilioni di dollari il PIL globale entro il 2025 e che il raggiungimento della parità di genere a tutti i livelli aziendali porterebbe ad un aumento della redditività, della produttività e dell’efficacia organizzativa generale. Dunque riteniamo che le imprese italiane e il Paese non possa non valorizzare questo contributo per la creazione di un’economia più solida e inclusiva.

Il Global Compact è convinto che l’unico modo per ottenere risultati concreti per tutti e costruire un mondo migliore e sostenibile per il futuro, sia lavorare in partnership e in una logica multi-stakeholder e per questo ribadiamo la nostra disponibilità a collaborare e lavorare in sinergia con le imprese, le istituzioni e la società civile. Nella consapevolezza che la fase di recovery, così come è accaduto nell’emergenza, troverà nelle imprese un attore chiave e che senza il contributo del tessuto imprenditoriale italiano, nessuna strategia per il futuro sarà davvero vincente.


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