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Combattere e sfruttare i cambiamenti climatici con le coltivazioni produttive di frutti esotici. È una delle soluzioni che saranno indagate oggi, 10 novembre dalle 9.30 a Pula, nella Casa Frau, in un convegno organizzato dal Comune e dalle associazioni La voce delle piante e Aipv Sardegna, in collaborazione con gli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri e la Coldiretti.

Sarà approfondito il tema del mutamento climatico, indagando le possibilità di realizzazione di frutteti esotici in Sardegna, che oggi sarebbero possibili sia per le temperature sia per la piovosità, durante i lavori l’agronomo Natale Torre, il massimo esperto del settore a livello nazionale,  racconterà le esperienze messe a punto in Sicilia dove con successo ha seguito l’impianto di frutteti di papaia, mango, kiwi, e altri frutti esotici e per comprendere appieno il risultato ha predisposto una degustazione finale di frutta esotica maturata sugli alberi per mostrare la sostanziale differenza di sapore ma anche per una riflessione sulla commercializzazione della grande distribuzione.

Gli Architetti proporranno un focus sull’utilizzo dei frutteti nei parchi e nei giardini contemporanei dove gli alberi fruttiferi possono essere considerati come una risorsa educativa- formativa (frutteti didattici, collezioni di fiori o di frutti), scientifica-museale (ricerche varietali di specie storiche e/o locali, tutela della biodiversità, tecniche di coltivazione tradizionali), sociale (orti urbani, orti terapeutici) ed ecologica/ambientale (coltivazioni biologiche, prodotti agricoli a km zero, orti e frutteti in vaso per piccoli giardini e terrazzi) è sempre comunque per le qualità estetiche percettive.

Tra gli ospiti anche l’assessore del Verde pubblico del Comune di Cagliari, Paolo Frau, che racconterà l’esperienza dei recenti impianti di frutteti condivisi nei quartieri periferici cittadini, e il direttore dell’orto botanico di Cagliari Gianni Bacchetta, che attraverso un video messaggio spiegherà l’importantissimo lavoro di salvaguardia e la valorizzazione delle specie autoctone.

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