Share

Parafrasando il celebre libro di Elsa Morante vi racconto perché, oggi più che mai, bisogna lasciarsi guidare dai bambini. L’entusiasmo che provano per ogni novità e la loro ferma convinzione che si possa raggiungere qualsiasi traguardo, ci insegna a non arrenderci mai. Anche perché, molte volte loro vedono più lontano di noi.
Qualche giorno fa ho ricevuto l’invito a tenere una lezione di giornalismo da Milena Galeoto, una maestra elementare che insegna nella scuola paritaria Montessori “San Giusto” di Trieste, scuola che segue il metodo della celebre pedagogista italiana. Dettaglio molto importante, vista la lucidità e la profondità degli interventi, la capacità di fare domande per niente banali o infantili. I bambini, se non lo sapete, sono persone serie!

Il mio compito era quello di spiegare ai bambini come lavora un giornalista, come funziona un giornale, quali compiti deve avere chi scrive sulla realtà che ci circonda. Per avere una traccia reale su cui lavorare, la classe ha scelto di parlare della recente missione spaziale su Marte.

Dopo le brevi presentazioni e messa a punto del videocollegamento tra Cagliari e Trieste, abbiamo iniziato la nostra bella chiaccherata sulla cronaca del viaggio su Marte. La missione spaziale è una di quelle notizie che unisce tutti nella meraviglia della scoperta. L’evoluzione, come l’universo, non ha confini, dipende solo dalla grande spinta dell’uomo verso l’ignoto.
I viaggi interstellari hanno alimentato la fantasia di uomini e donne in tutto il nostro pianeta. In particolare le missioni su Marte, inizialmente ritenute impossibili, hanno prodotto una quantità sterminata di articoli, libri, film e canzoni. Un tema perfetto per parlare di come viene scritta e interpretata una notizia, quali e quanti modi si possono usare per raccontare un evento.

La IV elementare San Giusto di Trieste mi ha accolto con un entusiasmo contagioso, bambini che non vedevano l’ora di sapere come funziona una redazione. E quello che abbiamo fatto durante la diretta è stata in qualche modo una riunione di redazione, con il tipico brainstorming di proposte, idee e dibattiti.

In cosa consiste il lavoro del giornalista? Chiede un bambino, forse il più coraggioso.
Il giornalista fa quello che fanno i bambini in un certo senso, il suo lavoro consiste essenzialmente nel fare e farsi domande su quello che ci circonda. Per fare il giornalista bisogna essere curiosi, proprio come voi.

Per fare il giornalista bisogna seguire delle regole, esiste una deontologia professionale che si dovrebbe seguire sempre prima di pubblicare un articolo o mandare in onda un servizio televisivo.
E quali sono queste regole? Ce ne sono tante, tra cui rispettare sempre la persona di cui si parla senza avere preconcetti, non si deve giudicare nessuno per il colore della pelle, appartenenza culturale o gusti personali. Nei confronti dei bambini ad esempio, bisogna avere un’attenzione maggiore, per proteggerli. Non si pubblicano mai i dati che possono essere utili ad identificarli, mai scrivere l’indirizzo dove abita ecc. Massima attenzione per i più piccoli, i più deboli e chi non si può difendere.

Come si scrive un articolo? Bella domanda, è bene seguire sempre le regole principali del giornalismo. Bisogna dare subito le informazioni principali al lettore: chi è il soggetto della notizia, dove è successo il fatto, quando è successo, come è successo e, se possibile, spiegare perché è successo un certo fatto.

Il giornale è composto da diverse sezioni: cronaca, cultura, attualità, politica, sport, scienze, proprio la sezione dove si pubblicano gli articoli che riguardano il viaggio su Marte. Per ogni sezione di solito c’è un esperto della materia, ma tutti devono sapere scrivere la cronaca di un fatto quotidiano.

Adesso vi faccio io delle domande Secondo voi perché sono importanti i giornali?

I giornali sono importanti perché ci spiegano come vivere meglio, perché ci dicono cose utili. Ci spiega una bambina molto interessata.

Tutte le notizie sono vere secondo voi?

No, non bisogna fidarsi di un solo giornale, afferma un’altra bambina. Eh, quanto ha ragione.

Come mai secondo voi la gente crede di più ad una notizia falsa piuttosto che una vera?

Magari i lettori sono più interessati a credere a quello che gli piace di più, afferma un bambino.

E’ rimasto nella storia uno scherzo telefonico che il grande regista americano Orson Welles fece alla radio CBS, durante un programma radiofonico. War of the Worlds (“La guerra dei mondi”, in inglese) fu un celebre sceneggiato radiofonico trasmesso il 30 ottobre 1938 negli Stati Uniti dalla CBS e interpretato da Orson Welles, tratto dall’omonimo romanzo di fantascienza di Herbert George Wells. Molti radioascoltatori, malgrado gli avvisi trasmessi prima e dopo il programma, non si accorsero che si trattava di una finzione, credendo che stesse veramente avvenendo uno sbarco di extraterrestri ostili nel territorio americano. (fonte wikipedia).

Questa è la prova che le persone credono a notizie false anche se glielo si dice prima, la paura dei marziani era più forte della verità. Questo somiglia molto alle notizie di oggi, quando si parla degli stranieri. La paura che si ha di loro fa credere qualunque brutta notizia che li riguarda.

Ma tornando al nostro tema. Secondo voi perché le persone credono che i marziani siano cattivi?

Non lo so. E’ la prima risposta per tutti. Ma poi la fantasia inizia a lavorare, e produrre le risposte.

Come fanno ad essere cattivi se nessuno li ha mai visti? Se esistono e non ci hanno ancora conquistato non devono essere molto intelligenti! Per me non esistono i marziani.

Però ci sono persone che hanno giurato di averli visti, ed erano verdi e molto brutti.

Questo non è dimostrabile. Non ci sono prove.

Ecco un’altra regola importantissima per chi fa questo lavoro: quando si scrive un articolo si devono raccogliere le prove, documentare una notizia, fare più domande, andare alla ricerca di documenti o persone che possono essere stati testimoni di un fatto. In qualche modo, il giornalista deve essere anche un detective. Cercare la verità.
La verità è importante per vivere meglio, dice una voce femminile. Non si poteva chiudere meglio questa bellissima diretta con i fantastici bambini della IV elementare San Giusto.
Bravissima la maestra Milena che ha saputo dirigere la classe e il sottoscritto in un dialogo molto importante per tutti.
Buon lavoro ragazzi!

Post scriptum

Il lavoro continua, i ragazzi si sono davvero incuriositi e vogliono creare un giornale di classe.

Ci racconta tutto maestra Milena “Da sempre i bambini sono affascinati dall’universo, dai misteri dello spazio, da realtà sconosciute che alimentano la loro fantasia sconfinata. Chi ha il privilegio di lavorare con loro non può che lasciarsi contagiare dalla vivace curiosità e visione del mondo, così autentica e sincera.
Col tempo, di fronte alle loro osservazioni illuminanti, ho imparato a prendere appunti e a lasciarmi condurre sull’onda del loro entusiasmo, perché non c’è miglior condizione di apprendere con gioia, argomenti di studio che altrimenti resterebbero semplici nozioni imparate a memoria e lasciate tra le pagine di un libro. L’esperienza ha un ruolo fondamentale nella formazione, per queste ragioni nella nostra scuola promuoviamo attività che agevolino una crescita consapevole. Redigere un giornale è una tra queste attività in cui è coinvolta la classe IV, per raccogliere le esperienze significative, vissute durante l’anno, anche per concentrarsi su lavori emozionanti in un periodo che ci sta privando di spazi e relazioni significative. Abbiamo colto la notizia dell’ultima missione su Marte come occasione per scoprire da vicino il mondo dell’informazione, dei giornali e il ruolo del giornalista. E come comprendere questo mondo se non con la testimonianza diretta di chi svolge questa professione?
Grazie alla professionalità di Gianmarco Murru, abbiamo trascorso due ore in cui i bambini si sono sentiti far parte di una redazione, alimentando un dibattito interessante sul ruolo dei giornali nella società e sulle motivazioni che spingono l’uomo a scoprire mondi inesplorati, come quello extraterrestre.

Come accade in queste situazioni, siamo stati noi adulti a restare sorpresi e meravigliati dalla profondità dei pensieri espressi, gli stessi che sono stati esposti nei loro articoli, scritti nei giorni successivi all’incontro, per mettersi alla prova come giornalisti in erba dopo la lezione di giornalismo. E sull’onda dell’entusiasmo, questa missione spaziale diventerà un reportage dove verranno raccolte le testimonianze di nonni, genitori e amici su alcune missioni spaziali storiche, come l’atterraggio sulla Luna nel 1969, il primo volo dello Space Shuttle nel 1981 e il recente atterraggio del rover Perseverance su Marte. L’obiettivo di questo progetto è quello di stimolare l’ascolto, il confronto, la capacità di organizzare il lavoro di gruppo, ognuno con le proprie competenze e sensibilità.
Il valore di questo lavoro è, soprattutto, il confronto intergenerazionale per capire l’evoluzione della società, dei mezzi di comunicazione e i punti di vista di bambini e ragazzi di tre generazioni.”

Leave a comment.