terracqueo
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Fabbrica di Idee e Coesistenza tra i Popoli del Mare Nostrum, questo è quanto si prefigge di rappresentare la Mostra sul MediterraneoTerracqueo”, in allestimento al Palazzo Reale di Palermo a partire dal 16 settembre prossimo fino al 31 gennaio 2021.

324 reperti ed 8 sezioni sono il percorso mediante il quale la Fondazione Federico II intende coinvolgere il visitatore attraverso un viaggio millenario fatto di arte e cultura. L’ultima sezione, a dimostrazione che Terracqueo non è soltanto una semplice esposizione di frammenti di storia archeologica, è un reportage, frutto di un viaggio durato 8 mesi attraverso 17 paesi, dal titolo “Il Mediterraneo. Oggi“: una mostra allestita all’interno della mostra stessa con la relazione del giornalista Carlo Vulpio e la fotografia di Lucia Casamassima.

Il Mediterraneo parla di sé da millenni ora col Mito, ora con la Guerra e con la Civilizzazione in un andirivieni tra terra e mare che costituisce il flusso stesso del tempo che si cristallizza e diventa Storia, Conquista, Commercio, Globalizzazione allo stato puro, prima ancora che certi modernismi ne inquinassero il termine, termine il quale diventa in questa accezione una forma di totalitarismo la cui unica cura è la Dottrina della Mediterraneità: una forma di Filosofia di Pensiero propositiva verso la Libertà e capace di riscattare l’Identità che non solo determina il sé, bensì la capacità di essere se stessi e saper convivere in armonia con gli altri, come tessere in un mosaico.

Si il Mediterraneo parla di sé da millenni ma l’Uomo Mediterraneo non ne parla mai abbastanza, ecco perché il dialogo sulla Terra di Mezzo è sempre attuale e deve rinnovarsi costantemente per ribadire appunto che l’inventiva e lo scambio interculturale nascono qui, sono inesauribili e qui vivranno per sempre.

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