Disigiu
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Porta il tuo desiderio e lo faremo volare!

26 Novembre, ore 18.00

Rito collettivo al Lazzaretto per celebrare i desideri raccolti nel quartiere di Sant’Elia e invitarvi ad esprimerne altri e regalarli al cielo

Disìgiu
(de-siderio)
Ovvero sul coraggio del desiderare

Concetto e direzione Rubidori Manshaft

Installazione teatrale per video parole azione
OFFICINA ORSI (CH) > Su l’Umano sentire (Cap.2 Cagliari)

Disìgiu verso il cielo: La connessione dell’uomo-radice e della forza aerea che porta altrove il pensiero/azione. Alla fine dei giorni d’istallazione i desideri raccolti nei video/audio, e i nuovi desideri, saranno protagonisti di un rito collettivo: la celebrazione del rito del desiderio. Si raccoglieranno i desideri dei partecipanti e degli spettatori ed inseriti poi in palloncini biodegradabili verranno lasciati al cielo. In altri luoghi, dove cadranno, verranno poi raccolti e chi leggerà il messaggio sarà invitato a comunicare con noi e a connettersi nella ricerca universale della felicità.

Creazione Officina Orsi – CH / Concetto e direzione Rubidori Manshaft /
Collaborazione artistica Paola Tripoli / Testi Roberta Dori Puddu
Produzione: Officina Orsi – CH / Con il sostegno di Pro Helvetia Fondazione Svizzera per la cultura
Città di Lugano, Hernst Göhner Stiftung
Coproduzioni internazionali: Carovana SMI. Un progetto con  la rete Finestate Festival.

Disìgiu – Ovvero sul coraggio del desiderare, progetto di arte partecipata, secondo capitolo del progetto Su l’Umano sentire pensato per Cagliari, parla di noi e dell’energia necessaria all’accadimento. Il desiderio non ha a che fare con la contemplazione, ma con l’azione, diventa ‘motto dell’animo’’ associato al coraggio della sfida per arrivare alla realizzazione. Le stelle, come metafora dell’orientamento, della rotta. Le scelte di percorsi nuovi. Il viaggio verso l’attuazione della propria ambizione è un viaggio a doppio senso. Un rischio da correre se vogliamo che il desiderio possa realizzarsi. Giornalmente, se desideriamo, creiamo il rito.

E una performance che si costruisce da un’azione dell’artista che diventa una sorta di enciclopedica di desideri raccolti nelle testimonianze del quartiere Sant’Elia.

Raccolta filmata e/o registrata che crea una “mappatura del desiderare” e del coraggio di esprimerlo in una condizione dove anche il desiderare sembra un lusso. Una raccolta ‘porta a porta’ in una relazione ‘personale’ con gli abitanti. Un atto politico che vede come protagonisti i cittadini, in un dialogo tra luoghi e abitanti di tutta la città. Un dialogo che unifica e rende tutti uguali. Fatto di sguardi e respiri, una vicinanza tra abitanti della stessa città che non sanno comunicare se non per parole filtrate da altri. La raccolta di audio e video proiettati, comunicherà i desideri degli abitanti, per ritrovare una comunione con altri luoghi e capirne l’uguaglianza o diversità. Desideri di lavoro, di salute, d’amore, di una casa, di denaro, di oggetti, il desiderare il ritorno di una persona cara….Il valore del desiderio è nell’attesa, perchè la vera soddisfazione non sta nel raggiungimento dell’oggetto del desiderio, ma nel desiderio stesso: in quell’infinito, straziante tempo trascorso nella ricerca della felicità.

1 thought on “Al Lazzaretto di Cagliari un rito collettivo per celebrare i desideri

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