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Proseguono a Cagliari le iniziative di Inveloveritas, brand nato nel quartiere di Stampace nel 2015, che prende ispirazione e riflette sui significati della cultura e della tradizione nella contemporaneità.
Mercoledì 5 Luglio, alle ore 19.00, Inveloveritas Temporary Lab (Piazza Giovanni Maria Dettori 4, Cagliari) guarda alla filosofia della collaborazione e inaugura la settimana di ospitalità che vede protagonista Emanuela Porceddu, in arte Manuche, che presenterà per la prima volta la sua collezione “Nowhere Memories”.

Manuche

Ci sono dei luoghi fuori dal tempo e dallo spazio, al riparo dai passi e dalle rughe del vento, a metà strada tra il profumo dell’elicriso e il fiore candido del cisto. Non- luoghi legati da un filo sottile attraverso i mari, come in un racconto tra le stelle e la terra“. Viene presentata così la collezione artistica ideata dalla designer di Cagliari residente a Barcellona – basata su una produzione che spazia tra notebooks, album, taccuini, agende e stampe – che si caratterizza con un tratto originale in cui la fotografia incontra il design e l’artigianato. Il progetto ‘Memorie da non-luoghi’, trae ispirazione da motivi e geometrie della tradizione sarda, messi in relazione con elementi rintracciabili a diverse latitudini del mondo.
Il risultato è la realizzazione di oggetti d’arte d’uso quotidiano in cui il design contemporaneo convive con l’artigianato tradizionale. La ricerca del minimalismo e della micro variazione cattura lo sguardo, quasi in una visione caleidoscopica della realtà trasfigurata. Le produzioni “Nowhere memories” sono in gran parte realizzate utilizzando la vecchia tecnica della serigrafia. La collezione – rigorosamente realizzata a mano, con materiali ecologici, e rilegata con lana sarda – si caratterizza anche con una sezione di taccuini elaborati a partire da fotografie di elementi e dettagli naturali (vere e proprie textures), o pesci stilizzati di chiara ispirazione mediterranea. Il campo di esplorazione e sperimentazione si allarga anche alla stampa sui tessuti, con una produzione work in progress di oggetti che spaziano da elementi di abbigliamento a complementi di arredo.

Manuche nasce a Barcellona nel 2012 a partire dai suoi interessi di sempre: l’estetica retrò e l’amore per la natura e la sua terra. La capitale catalana, attualmente testa di ponte del design europeo, ha reso possibile la nascita e la crescita del marchio grazie ad un’immediata risposta istituzionale e conseguente distribuzione nelle librerie e nei negozi di arte. Se i viaggi portano alla quadratura del cerchio, è il legame con la tradizione popolare sarda che differenzia la giovane designer che, fin dalla sua prima collezione “Postcards from…”, si rifà ai vecchi libretti di trascrizione della poesia estemporanea venduti nelle feste paesane.

Copertina di cartone, stampa semplice che ricorda i quaderni di scuola degli anni ’60, rilegatura con cotone colorato, dettagli rifiniti, rendono questi oggetti perfetti per scrivere le vecchie ricette, per appuntare composizioni musicali, o diventare inseparabili diari di viaggio. Sono questi gli elementi caratterizzanti di Manuche. Come accadeva con la sorpresa dello sviluppo delle foto in bianco e nero, le sue piccole opere d’arte tascabili evocano gesti che ci appartengono. La sua è una poesia analogica che resiste, circondata dall’era del digitale e del copia-incolla. Vite e sorrisi, protetti dentro piccoli album di carta avvolti di spago.

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