Il vino deve poter tornare anche alla sua dimensione di alimento. La morigeratezza è un sano atteggiamento che va adottato sia nel bere che nel parlare del vino, che fortunatamente non ha bisogno di certi paladini e continuerà ad essere la parte intellettuale di un pranzo, come sosteneva Alexandre Dumas
La genuina vocazione al dialogo culturale ed alla territorialità dell’Associazione Italiana Sommelier, da sempre sospinta a collaborare per progetti di valore, non poteva che sortire una cooperazione da parte della presidenza campana con Mosaico per Procida, la bottiglia celebrativa nata dall’idea di Roberto Cipresso e da Identità Mediterranea, associazione culturale fondata da Gaetano Cataldo, a sua volta sommelier professionista e sostenitore ultradecennale dell’AIS.
Evento riuscitissimo quello di Salerno organizzato dal Consorzio Vita Salernum Vites di questa provincia e che convince gli operatori del settore, sia per l’atmosfera ricreata che per i propositi futuri.
Da un’idea di Roberto Cipresso, winemaker e scrittore cult di fama internazionale, nasce l’idea di una bottiglia celebrativa che possa dare un senso di coesione e di appartenenza ai produttori di vino in Campania e renderli attivamente partecipi a questo grande evento.
Ci sono due cose fondamentali a qualificare un territorio e sono esattamente chi lo abita e ciò che esso contiene. Se chi abita una terra ha consapevolezza di ciò che essa offre probabilmente non resterà indifferente alla sua bellezza, alla sua storia ed alle sue tradizioni, anzi: condividendo il valore territoriale innanzitutto con le persone che vi vivono si andranno ad alimentare sia il culto di quella terra che la memoria collettiva la quale, nella profondità delle radici in cui affonda il passato, diventa memoria storica.
La piccola cittadina di Tiràn, così si scrive in dialetto valtellinese, conta quasi 9 mila anime oggigiorno e fu abitata già nella preistoria, come testimoniano i pugnali del XVIII secolo a.C., le incisioni rupestri e la stele dell’Età del Rame esposta presso l’Antiquarium Tellino. Dapprima vi furono gli Etruschi ed i Celti poi, in Età Imperiale, furono gli Antichi Romani a stanziarvisi, dando origine al nucleo abitativo presso il pendio di Roncaiola e quindi assegnarle il nome: l’etimo sembra derivi da inter amnes, ossia tra i fiumi, ed in effetti Tirano si trova proprio tra l’Adda e il Poschiavino
Il Mondo Vino è un complesso apparato fluidodinamico costantemente in evoluzione, esigente e cangiante. Chi vi opera deve avere una grande vocazione, deve avere una profonda conoscenza della materia ed una forte volontà ad aggiornarsi costantemente e non soltanto in ambito vitivinicolo poiché, indipendentemente dalla propria specializzazione professionale, occorre essere dei bravi sensorialisti, conoscere il mercato ed il trend di consumo, la comunicazione ed i fondamenti del neuromarketing, la conoscenza delle lingue straniere, delle strategie di vendita e della più ampia cultura generale poiché il Vino è materia multidisciplinare in sé.
Investito ufficialmente del ruolo di delegato nel marzo del 2010, ed oggi al suo IV mandato, Nevio guida la comunità dei sommelier salernitani da buon padre di famiglia, abbracciando, oltre alla città di Salerno, un territorio che si estende da Scafati fino ad Eboli, che si estende quindi dall’Agro Sarnese Nocerino fino alla Valle dell’Irno.
Il Grappolo d’Oro dimostra quanto il Fiano possa trovare degna dimora anche fuori dal contesto irpino e quanto riesca a dare emozioni diverse per una esperienza di beva che ben caratterizza il complesso quadro geomorfologico cilentano. Indicatissimo per un ricchissimo fish & fruit estivo.