Il fascino centenario ed estemporaneo dell’Hotel Casa Bianca al Mare è indelebile, malgrado il trascorrere degli anni. La popolarissima struttura, oggi di proprietà di Mario Moretti Polegato e magistralmente diretta dal Gruppo Menazza Hotels, compie esattamente un secolo quest’anno e continua ad essere di grande attrattiva per esclusività, stile e competenza nel settore dell’ospitalità e della ristorazione.
L’ottava edizione di Untold, lo smart format basato sulla valutazione di grandi vini alla cieca by Decanto, avrà luogo sabato 25 marzo 2023 a Salerno, precisamente presso la prestigiosa struttura del Saint Joseph Resort, e sarà tutta incentrata sulle 3B del vino italiano, ossia Barbaresco, Barolo e Brunello di Montalcino.
Quel che è accaduto a Mosaico per Procida alla 54^ edizione del Vinitaly è qualcosa di spettacolare e fuori da ogni possibile schema. Non poteva essere diversamente in effetti, anche perché la nostra redazione ha già avuto modo di raccontare i tratti più distintivi di questo progetto decisamente complesso, articolato e sostenibile, seguendone gli sviluppi fin dal principio, e che di seguito proviamo a riassumere.
La provincia di Avellino è un grandissimo cuore verde, ricchissimo di cantine che hanno fatto la storia del vino campano, ma è solo nelle Cantine del Mosaico che il cuore è battuto più forte, tanto da spingerle generosamente ad unirsi alle aziende vinicole delle altre aree per attestare il loro amore per il territorio, ribadendo con questo gesto forte che la cultura non isola
Un Analitico Umanista è proprio quello che meglio descrive la forma mentis di Anton F. Börner ed il suo approccio alla vita ed al lavoro. Una carriera da uomo eccezionale, affiancando personalità altrettanto eccezionali, capi di stato ed esponenti del mondo dell’economia tedesca ed internazionale, qui lo conosciamo nei panni di deus ex machina e fondatore di Ômina Romana, la splendida cantina da lui fondata a Velletri.
La Lardiata coi Tacchi a Spillo… un abitino rosso fiammante per i mezzanelli, quelli rigati però, brioso e sbarazzino, proprio come quelle donne che ne indossano uno e che ispirano da subito leggiadria e finezza.
La prima cosa che si scorge, senza necessariamente conoscere il suo iter studiorum, è che nel cuore di Nicolò Grippaldi, classe ‘86 e vignaiolo biodinamico, c’è una visione kantiana della vita e della vigna: il cielo stellato sopra le sue vigne riflesso in un suo personale ed intimo codice interiore che a poco a poco esce dalle sue mani e si traduce in ostinato lavoro ed in una carezza per ogni grappolo amorevolmente portato a maturazione.
Delite, il nome dato a questa piccola cantina, nasce dall’acronimo composto dal cognome di suo nonno, dal nome di sua nonna Italia ed appunto da Emanuele, e rappresenta la promessa di questo giovane vignaiolo di mantenere salda la linea congiungente tra il passato, il presente e l’innovazione necessaria a mantenere il carattere austero ed elegante, frutto di un lavoro di una viticultura pedemontana di grande pregio.
Una bella costruzione enologica, ammaliante e disorientante per certi versi, tanto che mai nome fu tanto indovinato per un vino: infatti quando lo si assaggia si pensa a tutto fuorché alla Campania ed ai suoi grandi vitigni autoctoni.
Il Made in Italy è attraente ed ha tantissimi ammiratori nel mondo, a dimostrazione che il nostro Paese piace ed all’Estero piace ciò che a noi italiani piace bere e mangiare. Per quanto si possa immaginare al Made in Italy come al frutto di una strepitosa campagna di marketing strategico, come quelle che il genio di Dino Villani sapeva condurre con successo, creando dal nulla San Valentino, la Festa della Mamma e la Colomba Pasquale, superbe macchinette dei soldi quasi alla pari con l’aspetto più laicamente consumista e sprecone del Natale, non è così
Investito ufficialmente del ruolo di delegato nel marzo del 2010, ed oggi al suo IV mandato, Nevio guida la comunità dei sommelier salernitani da buon padre di famiglia, abbracciando, oltre alla città di Salerno, un territorio che si estende da Scafati fino ad Eboli, che si estende quindi dall’Agro Sarnese Nocerino fino alla Valle dell’Irno.
Il Teratis rosso è frutto di un blend di Merlot all’80% e di Cabernet Sauvignon allevati a cordone speronato su terrazzamenti alle pendici del Monte Orfano i cui suoli sono di origine calcarea con una matrice quarzosa-arenitica in parte argillosa