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Lost Citizens: documentario sulla crisi del Sulcis Iglesiente, finanziato attraverso una campagna di crowdfunding. Regia Sebastiana Etzo e Carla Etzo, riprese e montaggio Vincenzo Rodi, musiche e suono Marco Messina (99 Posse) e Marco Della Monica.

Si terrà il venerdì 23 maggio alle 21 nel Cine teatro centrale di Carbonia (piazza Roma) la prima assoluta del documentario Lost Citizens di Sebastiana e Carla Etzo. L’ingresso è libero.

{Lost Citizens}
Italia – 2014 durata 46 min.
documentario

 lost citizens carboniaIL DOCUMENTARIO Al centro del film la crisi del lavoro nel Sulcis Iglesiente raccontata da padri e figli impegnati ogni giorno nella faticosa tutela dell’occupazione o nella ricerca di un posto che permetta loro un’esistenza dignitosa e “normale”. Ma il patto generazionale sembra lacerarsi, mentre una politica industriale miope fatica a trovare soluzioni a breve termine. In questo contesto, le lotte operaie e le proteste dei lavoratori, seppur sempre più frammentarie, sono percepite dai protagonisti come fondamentali per la difesa del diritto al lavoro.

Lost Citizens nasce da un’idea di Sebastiana Etzo, sarda trapiantata a Londra, animata dalla volontà di capire e raccontare quello che accade nel Sulcis Iglesiente: con il suo passato minerario questo territorio rappresenta la culla della più antica working class isolana, oggi considerato una delle province più povere d’Italia ma anche emblema dei cambiamenti del mercato del lavoro, della precarizzazione, delle conseguenze della delocalizzazione che generano un’incertezza lavorativa e il progressivo indebolimento dello stato sociale.

Del progetto fanno parte anche la giornalista Carla Etzo, co-regista, e il cineoperatore Vincenzo Rodi che si è occupato delle riprese e del montaggio. I lavori e le riprese del film sono iniziati nella seconda metà del 2012 con interviste a coppie di genitori e figli (operai, cassaintegrati, pensionati, giovani alla ricerca di occupazione). I principali protagonisti sono Antonello e Alessandro Pirotto; Silvestro e Gian Marco Mocci; Carlo e Michela Martinelli con Enea Concu; Enzo e Tiziana Pisu; Lilli Pruna.

IL CROWDFUNDING Per poter finanziare la fase successiva alle riprese, con l’obiettivo di garantire maggiore qualità al documentario, è stata organizzata una campagna di crowdfunding su una piattaforma on line specializzata, www.sponsume.com. Qui, nell’estate 2013, è stato pubblicato un trailer del film, ancora in fase di lavorazione, accompagnato da una breve descrizione del progetto e dalle schede degli autori.

Crowdfunding significa “finanziamento dalla folla”: questo tipo di iniziativa punta a sfruttare le potenzialità della rete per coinvolgere il numero più ampio possibile di contatti che possono contribuire alla realizzazione del progetto e diventarne parte, anche con piccole somme di denaro. «L’obiettivo prefissato era di circa 4500 mila euro – chiarisce Sebastiana Etzo – abbiamo raggiunto il 59 per cento e con quei soldi siamo riusciti a coprire la maggior parte delle spese di post-produzione. Questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione generosa di molti professionisti (musiche, suono, grafica, etc.) che hanno accettato un compenso simbolico e hanno voluto esprimere così la loro solidarietà ai lavoratori del Sulcis». Tra loro anche Marco Messina – campionatore e Dub Master dei 99 Posse.

PERCHÉ “LOST CITIZENS” «Il lavoro dà concretezza ai diritti sociali ed economici che definiscono l’idea moderna di cittadinanza – spiega Sebastiana Etzo – La stessa Costituzione Italiana afferma che “L’Italia è una Repubblica Democratica basata sul lavoro”. Negare il lavoro significa violare i diritti sociali e economici di ogni cittadino e questo inevitabilmente coincide con l’indebolimento della democrazia e delle sue istituzioni. Lost Citizens, quindi, fa riferimento a una cittadinanza mancata, privata di una parte fondamentale dei suoi elementi costitutivi».

La proiezione di venerdì 23 maggio è organizzata dal Centro servizi culturali (C.S.C) di Carbonia Iglesias della Società Umanitaria in collaborazione con la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Carbonia, l’assessorato alla Cultura del Comune di Carbonia. L’iniziativa si avvale inoltre del patrocinio della Femca Cisl Sulcis Iglesiente e della Filctem Cigil Sulcis Iglesiente.

Gli autori ringraziano in modo particolare Antonello Pirotto e Gian Marco Mocci (Eurallumina) e tutte le persone che con loro si sono attivate concretamente per la riuscita della proiezione e per la promozione dell’iniziativa.

Saranno presenti Carla Etzo, Vincenzo Rodi e alcuni protagonisti del film.

Autori e collaborazioni

Sebastiana Etzo: Africanista e sociologa di formazione, vive a Londra e lavora principalmente come ricercatrice freelance e consulente per lo sviluppo internazionale. Ha ampiamente studiato problemi di disuguaglianza, diritti socio-economici e dei movimenti sociali in Africa sub-sahariana. Attualmente si trova in Sud Sudan dove collabora con una organizzazione internazionale che fornisce servizi legati alla salute riproduttiva delle donne. Questo è il suo primo film documentario.

Carla Etzo: Giornalista professionista, vive a Cagliari e ha collaborato con il principale quotidiano sardo “L’Unione Sarda” e con testate nazionali come “Repubblica Salute”. Come esperta di comunicazione e uffici stampa ha lavorato per diversi enti pubblici. Al momento cura la comunicazione per un progetto europeo di implementazione dei servizi del lavoro della Provincia del Medio Campidano.

Vincenzo Rodi è un regista e cameraman freelance con una consolidata esperienza con le TV locali sarde e con i media nazionali. Ha scritto e prodotto diversi documentari e cortometraggi e recentemente ha vinto il primo premio al Festival Internazionale del Cortometraggio Botanico (Cernobbio, 2012) con il film “Ortuabis”.

Marco Messina è musicista, produttore e compositore. Tra i fondatori dei 99 Posse negli anni 90, ha creato con i Retina.it, l’etichetta Mousikelab, diventando un punto di riferimento per la scena elettronica italiana. Nel 2009 compone, con Massimiliano Sacchi, la colonna sonora de “La bocca del lupo”, documentario di Pietro Marcello, prodotto dalla Indigo Film e vincitore di molti premi tra cui il David di Donatello (miglior documentario) ed il Torino Film Festival (miglior film).

Marco Della Monica, ha collaborato a diversi progetti con Messina, ha curato il suono del film “Una montagna di balle” (2009) per la regia di Nicola Angrisano dedicato alla questione dei rifiuti e dei veleni della Campania. Ha curato la post produzione del suono per Lost Citizens.

Trailer

Info:

347 777 9872

etzo.carla@gmail.com

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