- Il restauro è parte della visione che intende posizionare AlUla come destinazione di richiamo internazionale nel nord-ovest dell’Arabia Saudita per il turismo culturale, storico ed ecologico, preparandosi per riaprire responsabilmente ai viaggiatori.
- Il restauro delle moschee secolari di Hamad Bin Yunus e AlZawiyah, situate nella Old Town di AlUla, è ora nelle fasi finali ed è stato eseguito con metodi e materiali tradizionali per garantire l’autenticità delle strutture.
- L’uso di metodi e materiali tradizionali riflette l’assunto della comunità locale e l’impegno della Royal Commission for AlUla nell’applicare i migliori standard internazionali nel restauro e nella conservazione del patrimonio storico.
AlUla, Arabia Saudita, ottobre 2020: Royal Commission for AlUla (RCU) annuncia di aver raggiunto le fasi finali dei lavori di restauro delle secolari moschee di Hamad Bin Yunus e AlZawiyah, situate nella Old Town di AlUla. Punto di sosta per oltre 800 anni dei pellegrini diretti alla Mecca e situata vicino alle antiche rotte commerciali delle spezie e dell’incenso, la città è stata abbandonata nel corso dei primi anni ’80.
Oggi, la Old Town di AlUla, è sede di numerosi lavori di restauro e conservazione a cura di RCU nel contesto di un più ampio progetto per condividere con il mondo e celebrare i suoi 200.000 anni di storia dell’umanità, preparandosi a riaprire responsabilmente al turismo alla fine del mese di ottobre. Il patrimonio culturale include i monumenti funerari dell’era nabatea di Hegra, il primo sito dell’Arabia Saudita ad essere nominato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Il Dott. Abdulrahman AlSuhaibani, Consultant for Archaeology and Heritage di RCU, ha commentato: “Dai siti di sepoltura preistorici ad una struttura all’avanguardia come la Maraya Concert Hall, dai regni preislamici di Dadan e Lihyan alla Old Town islamica, siamo entusiasti di celebrare e condividere con il mondo l’oasi culturale di AlUla. Mentre esploriamo e scopriamo nuove meraviglie su oltre 22.000 km2 di patrimonio, ci impegniamo a proteggere e preservare l’incredibile patrimonio umano a beneficio sia dei locali che dei viaggiatori. Queste due moschee erano un tempo di vitale importanza per le loro comunità e vogliamo che diventino ancora una volta punto di aggregazione”.
Un ritorno ai metodi di conservazione tradizionali
RCU si impegna a lavorare secondo i migliori standard internazionali nell’ambito del restauro e della conservazione. Lavora al fianco di esperti internazionali e della comunità locale non solo per restaurare le moschee ed altri siti, ma anche per approfondire le tecniche di costruzione che sono state impiegate in origine. Basandosi sulla ricerca archeologica e sul confronto con la comunità locale, RCU ed i suoi collaboratori sono stati in grado di eseguire i lavori di restauro utilizzando metodi e materiali tradizionali.
Per il ripristino dei tetti delle moschee, la squadra di restauro ha utilizzato travetti in legno di tamerice di provenienza locale, che sono stati stratificati con rami di fogli di palma (jarid) e stuoie di foglie di palma (hassir). L’elemento di copertura finale di mattoni, composti da paglia e fango, fornisce una protezione leggera dagli eventi atmosferici con una funzionalità storicamente comprovata.
L’uso di analoghe tecniche tradizionali è stato esteso al restauro dei muri e dei pavimenti delle moschee, dai quali sono stati accuratamente rimossi elementi moderni di calcestruzzo e intonaco, consentendo di studiare accuratamente la muratura sottostante. Successivamente è stato applicato a mano l’intonaco di fango tradizionale, seguendo l’antica tecnica che prevede di lanciare le palline di fango sul muro durante le ore poco soleggiate della giornata per evitarne l’essicazione, per poi procedere alla levigatura con una spianatrice in legno.
Come afferma Abdulrahman AlImam, originario di AlUla e consulente del progetto di conservazione, “l’argilla naturale, il legno e le foglie di palma erano, e ora tornano ad essere, utilizzate nei tetti degli edifici della Old Town. I materiali edili utilizzati sono caratterizzati dalla natura e dal patrimonio unici di AlUla.”
Accogliere gli standard globali
L’approccio tradizionale è in linea con i principi di conservazione dell’UNESCO di autenticità, integrità, reversibilità, minimo intervento e massimo rispetto delle caratteristiche storiche, simboliche ed estetiche dei siti. Inoltre, la squadra di lavoro ha accolto integralmente le disposizioni internazionali sulla conservazione, in particolare la International Council on Monuments and Sites’ (ICOMOS), la Mexico Charter on the Built Vernacular Heritage e la ICOMOS Charter del 2003, nonché agli standard stabiliti dal Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property (ICCROM).
Consultazione della comunità locale
In linea con i principi dell’UNESCO riguardo l’impegno nei confronti della comunità che risiede nella zona dei siti del patrimonio, RCU lavora a stretto contatto con i residenti per comprendere e conservare la meglio la Old Town e le sue moschee. Da generazioni, la comunità locale si occupa della manutenzione delle moschee e di altri edifici. I membri della comunità, alcuni dei quali figli e nipoti di ex residenti come Abdulrahman AlImam, si sono uniti agli esperti internazionali per condividere la loro conoscenza e il profondo interesse nel ridare vita alla Old Town. Infatti, la registrazione dei racconti sulla Old Town tramandati oralmente dalla comunità di AlUla, ha avuto un ruolo chiave per comprendere meglio la storia ed il ruolo nel contesto della più ampia società saudita e islamica.
Le moschee di Hamad Bin Yunus ed AlZawiyah sono entrambe situate nel quartiere di AlHalaf, a sud della cittadella di Mussa Bin Nussair, e riflettono la storia di AlUla come importante tappa lungo la via dei pellegrinaggi verso la Mecca e Medina. La moschea Hamad Bin Yunus risale all’8° secolo AH (XIV secolo), mentre le date di costruzione della moschea AlZawiyah sono ancora oggetto di studio.
RCU collabora attivamente con The Program for the Reconstruction of Historical Mosques, adottato dal Saudi Ministry of Tourism e con il Ministry of Islamic Affairs, per garantire il pieno rispetto della funzione religiosa delle moschee. Entrambe le moschee hanno visto una serie di restauri nel corso della loro storia, il più recente dei quali è avvenuto nel 1373 AH (tra il 1953 e il 1954), durante il regno del defunto Re Saud.
Mohsen AlQarni, Director of the Programme for the Reconstruction of Historical Mosques, ha commentato: “Il restauro delle moschee Hamad Bin Yunus ed AlZawiyah nella Old Town rientra nell’ambito dell’Historic Mosques Restoration Programme, che intende preservare le moschee storiche di tutto il Regno”.
Il museo vivente
Il programma di conservazione delle moschee di RCU è parte del suo impegno a proteggere, preservare, condividere e celebrare l’eredità culturale di AlUla che la rende un museo vivente, avanguardia dei settori del turismo culturale, storico e naturale dell’Arabia Saudita.
Questo programma ed altri sono in corso di svolgimento unitamente agli sforzi per sviluppare nuovi hotel ed altre infrastrutture turistiche che siano in armonia con il contesto culturale di AlUla. L’unione tra storia e modernità darà l’opportunità ai viaggiatori di vivere esperienze autentiche mentre compiono il loro viaggio nel tempo che spazia dalla premiata architettura del XXI secolo della Maraya Concert Hall fino a quella di secoli e millenni fa.
La visione di RCU nel posizionare AlUla come destinazione internazionale per il turismo culturale, storico ed ecologico andrà ad incrementare anche la qualità della vita delle comunità locali con nuove opportunità economiche, in linea con l’ambizioso programma Vision 2030 dell’Arabia Saudita. Lo sviluppo è guidato da 12 punti principali delineati nel Framework Plan and Charter di RCU, che assicurano che l’intero processo di sviluppo sia sostenibile e supporta il Cultural Manifesto for AlUla di RCU.
Su AlUla
Situata a 1.100 Km da Riyadh, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, AlUla è un luogo di straordinaria ricchezza culturale e naturalistica. La vasta area, che copre 22,561km², include una valle ricca di oasi lussureggianti, imponenti montagne di arenaria e antichi siti culturali risalenti a migliaia di anni fa.
Il più importante sito di AlUla è Hegra, primo sito UNESCO Patrimonio dell’Umanità dell’Arabia Saudita. Distesa su un’area di 52 ettari, Hegra era la principale città della parte meridionale del Regno dei Nabatei; attualmente conta circa 100 monumenti funerari in ottimo stato di conservazione con facciate scolpite finemente negli affioramenti di arenaria. Le ultime ricerche effettuate suggeriscono inoltre che Hegra fosse l’avamposto più a sud dell’Impero Romano, dopo la conquista dei Nabatei avvenuta nel 106 a Petra.
Oltre a Hegra, AlUla è sede di affascinanti siti archeologici come l’antica Dadan, capitale dei regni di Dadan e Lihyan, considerata una delle città più sviluppate della penisola arabica nel corso del primo millennio a.C., migliaia di rocce in siti di arte rupestre con incisioni e petroglifi e stazioni della ferrovia di Hijaz.
Su Royal Commission for AlUla
Royal Commission for AlUla (RCU) è stata fondata per decreto reale nel mese di luglio 2017 per proteggere e salvaguardare AlUla, una regione di eccezionale ricchezza culturale e naturale situata nel nord-ovest dell’Arabia Saudita. Il piano a lungo termine di RCU definisce un approccio responsabile e sostenibile allo sviluppo urbano ed economico, volto a preservare il patrimonio storico e naturalistico dell’area, rendendo AlUla un luogo attraente in cui vivere, lavorare o da visitare. Il processo di sviluppo della regione di AlUla prevede una vasta gamma di iniziative che comprendono archeologia, turismo, cultura, istruzione e arte, riflettendo l’ambizioso impegno dell’Arabia Saudita, delineato nella Vision 2030, volto a sviluppare la diversificazione economica, il coinvolgimento della comunità locale e la preservazione dei siti storici.
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