Bucarest
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Oltre 40mila imprese registrate, 24mila attive, 13miliardi di attività e oltre 4miliardi e mezzo di euro di investimenti diretti. Sono i numeri sulla penetrazione del tessuto imprenditoriale italiano in Romania, il Paese dell’area balcanica che attrae la maggior quota di investimenti a opera degli imprenditori di casa nostra. Ma le opportunità del mercato romeno non sono che la punta dell’iceberg rappresentato dalle straordinarie chance stimolate dalla più complessiva azione di Confindustria Balcani, che rappresenta le imprese italiane che operano non solo in Romania, anche in Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria e Serbia.

La Romania dispone di oltre 30miliardi di euro di finanziamenti europei da spendere entro il 2020 per ammodernare le proprie strutture e sostenere lo sviluppo agricolo. Ma per l’economia romena, una delle più avanzate dell’Europa orientale, è strategico anche il settore delle energie rinnovabili, che in cinque anni ha attirato capitali per oltre 6miliardi di euro.

Anche la Bulgaria registra un certo dinamismo economico grazie agli oltre 15miliardi di euro di fondi europei destinati allo sviluppo delle infrastrutture soprattutto nel settore dell’Ict, la cui attrattività è aumentata dall’assenza di tasse sulle esportazioni e i bassi costi per la manodopera. In Serbia, invece, saranno finanziati progetti di investimento nel settore manifatturiero e dei servizi, mentre l’Albania è terreno fertile per gli investimenti grazie alle agevolazioni fiscali concesse dal governo per le aziende che investono in settori strategici come energia, estrattivo, trasporti e rifiuti. In Bosnia ed Erzegovina, infine, le opportunità di business sono legate ai processi di privatizzazione in atto.

Pubblicato da www.sardegnaimpresa,eu

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