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Sei giorni di proiezioni a ingresso libero, dal 23 al 28 giugno, dislocate tra Il Quadrilatero, l’Accademia di Belle Arti e la Biblioteca Comunale di Sassari. Eventi speciali, tra i quali la visione di 140. La strage dimenticata di Manfredi Lucibello, sul disastro della Moby Prince del 1991, e del vincitore del David di Donatello 37°4S di Adriano Valerio. Assemblee, laboratori per bambini. Il concerto del pianista cagliaritano Romeo Scaccia, che nella serata di chiusura ha intrattenuto il pubblico con il suo repertorio ed è stato premiato dal presidente del Sardinia Film Festival, Angelo Tantaro, con la Medaglia di Rappresentanza del Presidente del Senato della Repubblica. E, soprattutto, un fitto pubblico sempre attento e partecipe: è stato un successo la IX edizione del Sardinia Film Festival che si è chiusa sabato con la premiazione dei cortometraggi vincitori nelle varie categorie in gara.

In realtà, la manifestazione organizzata dal Cineclub Sassari non è ancora finita ma prosegue a Martis dall’1 al 3 agosto -con il debutto del premio “Life after oil” nato da un’idea del regista Massimiliano Mazzotta- e a Villanova Monteleone dal 21 al 23 dello stesso mese con la seconda edizione del “Premio Villanova Monteleone per il Documentario”. In tutto, quindi, la nona edizione ha ben dodici giorni di programmazione e si spande per il territorio come un virus benefico, grazie al suo valore culturale riconosciuto da numerosi patrocini privati e istituzionali, ai quali quest’anno si aggiungono Unesco e Expo 2015.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti e della partecipazione del pubblico che anche quest’anno ha risposto con grande entusiasmo al nostro invito –dice il direttore artistico del Sardinia, Carlo Dessì- Il patrocinio dell’Unesco è un’ulteriore conferma che ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Il nostro è un festival con un valore culturale riconosciuto a livello istituzionale e coinvolge ogni anno centinaia di giovani registi che ci mandano i loro lavori da tutto il mondo perché ci considerano una vetrina importante». Un’importanza confermata dai numeri della nona edizione, che quest’anno aveva in catalogo 240 cortometraggi su un totale di circa 800 iscritti provenienti da una sessantina di nazioni e realizzati all’80 per cento da film maker giovani, molti dei quali appena usciti dalle scuole di cinema. E poi ci sono le prime visioni, numerosissime come d’abitudine per il festival organizzato dal Cineclub Sassari: 124 prime visioni europee, 220 italiane e 230 sarde.

Ci vorrebbe, però, prosegue Dessì «un impegno più forte da parte della politica locale, in modo che il festival, oltre che un evento culturale importante, diventi un volano per l’economia e il turismo locale. Già negli anni scorsi abbiamo riempito gli alberghi della città di giovani registi che venivano ad assistere alle proiezioni dei loro lavori, perfino dal Brasile. Con il giusto sostegno potremmo fare ancora di più». Proprio di questo, delle potenzialità economiche e occupazionali del cinema, si è parlato durante i due giorni di assemblee e workshop diMoviementu-Rete Cinema Sardegna, l’associazione di oltre 200 lavoratori del settore audiovisivo costituitasi l’anno scorso durante l’ottava edizione del festival e riunitasi di nuovo quest’anno per fare il punto sugli ultimi dodici mesi di attività.

Qualcosa, a dire il vero, si sta muovendo nelle sfere istituzionali. A livello cittadino, il Sardinia Film Festival ha ricevuto parole di elogio dal neo-eletto sindaco di Sassari Nicola Sanna e dall’assessore alla Cultura Monica Spanedda, presenti all’inaugurazione e (l’assessore) alla serata finale, che hanno sottolineato l’importanza del Sardinia per la città di Sassari e manifestato la volontà di sostenerlo durante il loro mandato. Anche l’assessore regionale alla Cultura, Claudia Firino, presente a una delle serate di proiezioni, ha assicurato che al più presto convocherà un incontro con le associazioni cinematografiche e si è detta disposta ad ascoltare le loro ragioni. Infine, a livello nazionale, è di questi giorni la notizia che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, ha incontrato le nove associazioni nazionali di cultura cinematografica e si è impegnato a rivedere i tagli ai finanziamenti.

Insomma, le premesse per il futuro ci sono e «anche la voglia di proseguire sulla strada fin qui intrapresa e sviluppare tutte le potenzialità del Sardinia Film Festival- assicura Carlo Dessì- soprattutto in vista della decima edizione che festeggeremo l’anno venturo». Intanto si fanno progetti e «uno di quelli che ci stanno più a cuore è l’istituzione dal prossimo anno di un premio per i giovani registi debuttanti intitolato a Federico Lubino» ha anticipato Dessì, la penultima serata del festival, dopo la proiezione del film tratto dalla sceneggiatura Culurzones (vincitrice del concorso IL cinema Racconta il lavoro) del giovane film maker sassarese scomparso nel 2012. Il lavoro di Federico è diventato un film interpretato da Carlo Delle Piane e Lia Careddu, diretto da Francesco Giusiani e girato –come avrebbe voluto il giovane film maker- all’interno di una casa di famiglia nell’agro di Sorso. Federico Lubino è stato ricordato anche con la consegna della tessera di Moviementu ai suoi genitori, Mario Lubino e Alessandra Spiga, da parte del presidente dell’associazione Marco Antonio Pani.

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