Share

Domenica dalle ore 21.00 alle ore 22.00 al Teatro Massimo Cagliari

Claudia Catarzi/Company Blu – Prato (1° premio alla migliore coreografia festival cortoindanza 2013), coreografa a danzatrice toscana, ha lavorato con l’Ensemble di Micha Van Hoecke, con Dorky Park di Constanza Macras, Aldes di Roberto Castello, Ambra Senatore, Alessandro Certini, Michal Mualem, Yasmeen Godder, Iztok Kova?, Làszlò Hudi. Nel 2006 è stata invitata con Giacomo Sacenti al Festival Internazionale per Giovani Coreografi a Caracas, Venezuela. Nel 2008 è ospite della compagnia Batsheva Dance Company di Ohad Naharin (Israele) e l’anno successivo a Choreoroam, un progetto di ricerca di Yasmeen Godder a Tel Aviv. Dal 2010 inizia a lavorare stabilmente con la compagnia Ambra Senatore e al contempo prosegue la collaborazione con Aldes e Company Blu. Nel 2011 crea il solo Qui, ora che presenta in vari festival italiani tra cui Fabbrica Europa, nell’ambito del progetto Emergenze! 2013.

Daniel Hernandez/ Compagnia Spin off Danza – Alicante (2° premio alla migliore coreografia festival cortoindanza 2013)
Con il sostegno festival “CortoinDanza 2013″ de Cagliari, Cerdeña (Italia) – 2° Premio a la mejor coreografía Festival de Dansa Breu” Festival de danza en Vila-real (Castellón). (Grabado en “Gala Día Internacional de la Danza” el 28 de Abril del 2013 en el Gran Teatro de Elche, Alicante Seleccionado como finalista en “Talent Madrid 2013”

“Sul punto” è il titolo della performance di Claudia Catarzi che, dilatando il tempo reale dell’addormentamento, si pone in una terra di confine in cui si intrecciano sogno, coscienza e inconscio, azione e passività.

Claudia Catarzi, vincitrice del Bando Cortoindanza Sardegna, promosso da Tersicorea di Simonetta Pusceddu, Emergenze promosso da Fabbrica Europa, presenta questo percorso : “Il progetto nasce dalla voglia di soffermarsi a dilatare un tempo reale: Il momento dell’addormentamento. Mi interesserà avere una doppia osservazione ovvero sia quella fisica muscolare sia contemporaneamente quella cerebrale. Mi soffermerò su come in questa “terra di confine” l’attività corporea della muscolatura volontaria vada ad esaurirsi e su come la forma di pensare si trasformi. Su come il cadere e il concedersi del corpo all’abbandono del sonno sia “terra di mezzo” tra realtà e sogno, coscienza e inconscio, atto volontario e affidamento, azione e passività, controllo e perdita di controllo, un luogo dove il flusso del pensiero diventa sempre più illogico e irrazionale. Posto e momento in cui coesistono ancora atti cognitivi e pensieri definiti insieme a lente derive, come bolle verso il vuoto, scivoli dalla realtà, inizi di cadute. Come quindi queste cadute con sospensione si alternano a ritorni di controllo, come alla fine interagiscono, si scambiano e si amalgamano gli stati di veglia e sonno, coscienza e abbandono. In un attimo non più conscio, la caduta nel vero sonno e ancora sogno”. (Claudia Catarzi).

< L’assolo di Claudia Catarzi la cui natura è ben sintetizzata nel suo titolo Sul Punto: l’evocazione di uno stato d’essere, come leggiamo dalla sinossi “la dilatazione del tempo reale dell’addormentamento”, e il rivelarsi di una specifica qualità di movimento, l’incarnarsi di una sospensione in uno spazio che sembra richiudersi su se stesso per, in realtà, aprirsi dinamicamente in uno sbalzo verso un’altra parte, un altro punto. Notevole è la sensibilità dell’artista, che mostra la sua eccezionalità e maturità fisica. I passaggi verso la spazializzazione delle azioni rivelano un profondo ascolto interno, una musicalità dell’energia, lo scorrimento del movimento che genera un ritmo autonomo rispetto a quello dato dalla traccia sonora. Sebbene l’ambiente sonoro (interferenza, pioggia, grandine) sia spesso interrotto dal silenzio, la presenza della danzatrice vivifica lo spazio con la sua fluidità, continuità, calma, leggerezza e sospensione. Troviamo, così, “una terra di confine in cui si intrecciano sogno, coscienza e inconscio, azione e passività”. Il territorio dell’abbandono, mai del tutto totale, è un’intima predisposizione per l’azione. Il corpo abita delle scomodità che si evolvono in dinamica, in un viaggio che dall’interno del corpo si aticola verso l’esterno, raccogliendosi in ipotetici intervalli impossibili>. (“DNAscritture” all’interno del Romaeuropa Festival)

“Persona” da “Back again”
Grande riconoscimento da parte della Commissione artistica di questo brano coreografico che ha ritenuto di premiare la linea di ricerca sul movimento, la chiarezza del concetto e il successivo sviluppo del pezzo. “Persona” è lo sviluppo dell’opera coreografica Back again (2° premio alla migliore coreografia nel cortoindanza 2013) che attraverso un’ ottima tecnica e grande precisione nell’esecuzione si è sottolineata come un intelligente scrittura drammaturgica sviluppata attraverso la tecnica accademica del flamenco classico e l’intreccio con la danza contemporanea, mettendo in luce la poetica della composizione. Il nuovo lavoro delinea un luogo comune per tutti gli esseri umani, per il semplice fatto di essere e di sopportare il peso esistenziale delle nostre aspirazioni, con il peso di creare spazio alla revisione della nostra esistenza. Il punto di partenza è una radice nel passato e una situazione reiterata nella vita. L’incertezza, la ricerca stessa, l’ignoto, la mancanza di stimoli, il rischio, il bordo, possono provocare l’inconscio per ritrovare la memoria del nostro vissuto. Nuove vie viaggiano sullo sfondo della nostra esperienza a definire transiti verso un ritorno al presente. Intraprendere Il volo richiede coraggio, ma solo allora possiamo abbandonare l’apatia e raggiungere il regno della magia dove le possibilità diventano realtà.

L’intero spettacolo fa riferimento al progresso, cambiamento, miglioramento, adattamento, qualcosa che è insita negli esseri umani di qualsiasi età, passato o futuro. “Il progresso si rinnova”, dice M. De Unamuno. Le persone, vittime del suo significato, lo convertono in un “Rinnovare o morire.”

Ficha Dirección, creación e interpretación: Daniel HernándezAsistencia artística y coreográfica: María Arques y Sara CanoMúsica: lapsus (Luis Guevara), Vanesa García, Erik Rydvall, Juan A. Gómez, Manuel de la CurraPost-producción musical: Luis MendesVideoarte y fotografía: Gastón GabrielConcepto espacial y diseño de vestuario: Mónica Teijeiro Iluminación: David RosellVestuario: Emilio Morales, Irene da Costa y Elena de Paz Calzado:Begoña Cervera Grafísmo, comunicación y prensa: Raúl ArmeroDiseño PERSONA: Yes I do concept (Enrique Núñez)Una producción de Spin Off Danza en la que colaboran: Emilio Morales, Begoña Cervera, Conservatorio Profesional de danza de Novelda, L’escorxador C.C.E.

Leave a comment.