Teresa Bruno, con la sua elezione, conferma l’incontestabilità di scelte democratiche precise che sono andate via via consolidandosi all’interno del Consorzio per assolvere ad esigenze mai soddisfatte, scelte frutto di consensi su una nuova linea di pensiero e di azione che al momento del voto si sono trasformati in preferenze.
Questa bottiglia è figlia di un’epoca che traccia di per sé una linea di demarcazione per la storia di questa bellissima realtà vitivinicola, in quanto costituisce l’ultima prodotta dalla sapiente mano di Luigi Di Meo e che riluce tuttavia del tocco cipressiano.