• Eredi di una tradizione secolare e sotto l’impulso del raggiungimento della doc nel 1993 per l’Asprinio, i cugini Corrado Benfidi e Leonardo Vanacore portano avanti un’attività vitivinicola pressoché ininterrotta fino ad oggi, con una cantina diffusa che abbraccia vigneti in diverse aree, tra cui una vigna storica ad alberata aversana, da cui provengono i loro cru, la corte familiare e le grotte di tufo, di superba bellezza, scavate a mano e che raggiungono una profondità di 15 metri.

  • La zona di Morrone della Monica, è l’area di origine delle uve di Pallagrello Bianco deputate alla produzione del Morrone di Vini Alois, situata ai piedi del Monte Friento: qui le vigne, impiantate nel 2005, allevate a Guyot e poste a 360 metri di altitudine, godono di un’esposizione Est-Ovest e di declivi dalle buone pendenze, oltre che di suoli dalla matrice prevalentemente argilloso-calcarea, per un totale di poco più di due ettari.

  • Se il recupero di queste cultivar, Il Pallagrello Bianco, il Pallagrello Nero e il Casavecchia, si è potuto attuare tra l’Alto Casertano e la Terra di Lavoro, ciò è dovuto proprio agli appassionatissimi Manuela e Giuseppe, che han lavorato alacremente, con coraggio e determinazione in un’area altrimenti inflazionata da Aglianico e Falanghina, poco incline all’intuito, alla capacità e alla volontà di investire nella sua stessa identità ampelografica. Questo pezzo è un tributo alla loro ventennale attività e alla cantina Terre del Principe.

  • Dopo aver svelato ai lettori di Mediterranea Online le tessere irpine e le tessere sannite è arrivato il momento delle Cantine del Mosaico nell’areale casertano.