Il Viognier, varietà francese proveniente dalla Valle del Rodano, è stata adottata dalle cantine Ômina Romana, così come per tutti gli altri cultivar viticoli, perché dopo attenti studi sul terroir veliterno è stato possibile confermare la vocazionalità dei suoli ove il vigneto è stato messo a dimora, confermando, nella natura vulcanica con matrice franco sabbiosa degli stessi, l’alto potenziale espressivo del vino che questa azienda produce.
Le viti di Pinot Grigio si trovano su terreni marnoso-arenacei, la tipica ponca per intenderci, posti ad un’altitudine media di 300 metri, guardano al Mar Adriatico e trovano alle loro spalle la protezione dei rilievi prealpini, condizioni queste che assieme al clima fresco e piovoso sono caratterizzanti per questo terroir.
Editore dinamico del webzine e del relativo press network è il Team 5 Hats, già partner di Gourmet’s International per il progetto WineHunter Tour e quindi co-organizzatore dell’evento altoatesino, la cui anteprima quest’anno si terrà dal 18 al 20 giugno in concomitanza con il Merano Flower Festival. Inedito per l’edizione vera e propria che si terrà in novembre, il Merano Wine Festival aprirà le porte ai visitatori ed agli operatori di settori con Naturae et Purae, evento nell’evento che si incerniera sulla sostenibilità e consistente in un percorso sensoriale che abbina la purezza del Vino agli aromi ed ai profumi di Madre Natura, per un pubblico selezionato di 250 persone per ogni sessione in programmazione.
Lui è Luigi Tecce, classe del ’71. Non crede in Dio ma ad una prima occhiata pare sappia campare molto meglio di chi lo fa e vive i suoi tempi col distacco tipico di chi ha subito il fascino ed il successivo disincanto dai grandi ideali, facendolo da pragmatico e anche con una sottile vena da nostalgico sognatore, ma non ditelo a nessuno sennò finisce che perde la sua aria di strafottente.
Elena è una persona cordiale ed i suoi modi hanno tutta la gentilezza acqua e sapone della ragazza della porta accanto ma possiede la tipica determinazione di un ariete con una metodicità nel fare le cose in perfetto stile virgo; il suo modus operandi si riassume nella parola precisione, quella che non le impedisce di essere pratici al momento opportuno e che la contraddistingue in ogni fase del suo lavoro, dalla campagna alla preparazione dei pallet, senza accettare le mezze misure, così come ha sempre fatto sin dall’inizio con il suo Titolo: un vino solo e fatto bene.
Lo stato di salute dell’economia vitivinicola irpina è riscontrabile anche dal fatto che le stesse cantine stiano facendo continue richieste per ottenere personale enotecnico altamente specializzato al De Sanctis che non può altro che andare fiero di questa costante fiducia rinnovata nell’essere istituto di formazione enologica di eccellenza tra i primissimi in Italia.