
Nei Campi Flegrei la vera scommessa è il turismo permanete tra storia e sapori
Turismo “archeoenogastronomico” unica chiave di lettura del prossimo futuro del territorio flegreo.
A Bacoli, gli imprenditori Alessandro Laringe e Francesca Cozzolino, hanno presentato le speciali degustazioni in grotta “the cave food experience” di Punta Castello.

All’incontro hanno partecipato Fabio Pagano direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei e Roberto Laringe Presidente Federalberghi Campi Flegrei.
Nella serata di presentazione, siamo stati accolti nelle suggestive gallerie di epoca romana dove la fantasia vola ai fasti imperiali. Suggestivo essere seduti di fronte al golfo e immaginare che quello che è sepolto dai movimenti di questa terra flegrea un giorno erano ville sul mare come questa e suggestivo è stato il racconto del direttore Pagano.

«Qui si costruiva il modello di una “dolce vita antica” – ha spiegato – in un luogo che al mondo non esiste. Qui si può degustare un vino flegreo, (la contemporaneità fatta di eccellenze agroalimentari), dentro appunto il sito dove si animava la “dolce vita romana”. Siamo all’interno di un parco archeologico che sicuramente si visita, ma che sopratutto si vive, perché ci si dorme dentro, si beve e si mangia. Per questi motivi la vera scommessa è la permanenza. Il mordi e fuggi interessa poco, per i Campi Flegrei tre giorni sono pochi, se un turista vuole fare escursioni in barca nel parco sommerso, immersioni, conoscere Cuma, Pozzuoli, il Rione terra, il Castello. Questo vuol dire proprio viverci dentro, incontrare le persone, fare un’esperienza di vita dentro un parco archeologico e questo non succede quasi in nessuna parte del mondo.

L’importante è garantire esperienze, perché l’esperienza diventa memoria, si racconta al di là dei Social, anche con il passaparola». Ed ecco oggi “la dolce vita antica” di Bacoli: nel “balneum imperatoris” di Punta Castello si cena sul mare a lume di candela. In quello che anticamente era un bagno termale dell’epoca romana, si organizzano particolari cene nelle gallerie romane “the cave food experience”, ideate da Alessandro Laringe, che ha restaurato il sito legato al culto di Apollo e Diana.

«I siti archeologici attirano turisti da tutto il mondo – ha commentato Roberto Laringe – esperienze come quelle delle cene in grotta antiche sono davvero uniche. Ora c’è un turismo in grande crescita, grazie anche al lavoro dell’aeroporto di Capodichino. Se da un lato assistiamo a un notevole calo del turismo italiano, contrastato dall’estero, per noi il turismo straniero continua a crescere».
Il menù elegante, è sapientemente legato al territorio. Si spazia dal pesce alle ostriche ricordando che nel vicino lago Lucrino si allevavano già dai tempi romani. Anche la terra è rispettata con l’uso dei prodotti autoctoni come la cicerchia, il pomodoro cannellino e le rare erbe spontanee del Monte Nuovo. Il tutto accompagnato anche da vini flegrei come la falanghina ed il piedirosso.

Entrée, nido cristallizzato con ostrica marinata, gelèe di piedirosso in mirepoix di gelso selvatico, in abbinamento spumante Conte dei Roberto brut.

Antipasto freddo, tartare di dentice con melannurca, mayo al lime, aneto selvatico e germogli di piselli Santa Croce abbinato a Tenuta Yossa Campi Flegrei DOP Bianco CRU.

Antipasto caldo, tentacolo di polpo brasato alle erbe, cicerchia in doppia consistenza, riduzione di provola, pomodoro cannellino flegreo confit.

Primo, Fusillone Leonessa con salsa al datterino giallo, riccioola cotta cruda ai sentori di carciofi arrosti e cozze fritte di Miseno, in abbinamento Oicos greco di Tufo DOCG riserva Forzone.

Secondo, trancio di spigola in doppia cottura, mayo di bufala, nido di cicoria romana e apsragi sabbiati alle erbe spontanee del monte nuovo, in abbinamento Piedirosso DOP Contrada Salandra.

Dessert, tartarletta con passata ai frutti rossi, pan di spagna al limonvello e spumoso al limone con accompagnato Privilegio di Feudi San Gragorio.
Lo chef Ascenzi, 38 anni, vanta esperienze nelle cucine di tutta Europa, sopratutto in Francia, Grecia e Belgio, di qui il suo approccio alla cucina creativo, che fonde le tecniche acquisite in giro per il mondo.
Le date in programma sono il 22 e il 29 maggio alle 21. Una guida racconterà la storia di questi luoghi e dei prodotti del territorio. «Immersi in queste antiche grotte – spiega Alessandro Laringe – qui si può vivere una vera esperienza “archeoenogastronomica”, cenando in un ambiente intriso di storia e di fascino, a picco sul mare, con vista mozzafiato. Situato lungo il litorale tra Tritoli e Punta dell’Epitaffio, Punta Castello costituiva anticamente il primo impianto termale che i bagnanti incontravano lungo la costa».
Punta Castello – Charme & History events
Via Montegrillo, 18 Bacoli (NA)
081 8545776
