XYLELLA
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A Padova è in corso la nuova edizione dell’International Month of Photojournalism Festival (IMP) che riunisce dal 4 al 27 giugno 2021 i più acclamati professionisti della fotografia provenienti da cinque continenti. Promosso dall’Assessorato alla Cultura e dall’Università degli Studi di Padova, il Festival esplora il mondo del giornalismo per immagini in un percorso tracciato da conferenze, workshop e mostre fotografiche nelle sedi museali ed espositive più prestigiose della città veneta.

Per gli appassionati – e scommettiamo anche per chi non lo è ancora – il Festival è un imperdibile appuntamento con le opere di fotogiornalisti che vantano pubblicazioni sulle più rinomate riviste del mondo, nonché vincitori di numerosi riconoscimenti tra cui il World Press Photo, considerato il più importante premio internazionale di fotografia.

Gli stessi autori guideranno i visitatori alla scoperta dei loro lavori realizzati in ogni angolo del pianeta. La forza narrativa delle immagini trascina dentro le storie dei territori e dei loro abitanti. Il reportage ne racconta i drammi, le condizioni di vita oppure ne celebra le peculiarità e i tratti identitari, con un approccio empatico ma che non rinuncia allo sguardo artistico.

La fotografia protagonista del Festival di Padova esprime pienamente il ruolo di strumento di conoscenza che da sempre assolve e, al contempo, di catalizzatore di domande e riflessioni sulle questioni sollevate dagli autori. Quali sono? Dalle conseguenze del cambiamento climatico all’odio razziale, dagli abusi sulla donna al diritto all’istruzione violato dalle guerre.

 Antonio Faccilongo, Habibi
Antonio Faccilongo, Habibi

Più autori conducono il pubblico nei Paesi noti principalmente per essere lo scenario di conflitti devastanti. Come il Premio Pulitzer per la Fotografia 2019 Lorenzo Tugnoli che testimonia la guerra civile in Libia e il dramma dei migranti nel suo reportage Collateral Damage. Il reporter Antonio Faccilongo sceglie di mostrare queste zone del mondo da un punto di vista che non ti aspetti. Nel progetto Habibi – che in arabo vuol dire “ti amo” l’autore racconta il fenomeno del “contrabbando” di liquido seminale dalle carceri israeliane, a cui le mogli dei prigionieri politici devono ricorrere pur di realizzare il desiderio di creare una famiglia.

Anche la retrospettiva dedicata al reporter Krzysztof Miller ritrae le terre teatro di conflitti. Per un giorno la guida d’eccezione è il giornalista e inviato di guerra Domenico Quirico, sopravvissuto ad un sequestro di cinque mesi in Siria. Nel reportage Le foto che non hanno cambiato il mondo il polacco Miller consegna al pubblico la personale testimonianza dei conflitti armati avvenuti negli anni ’90 nelle regioni calde del mondo, tra cui i Balcani e l’Afghanistan. Le immagini raccontano il dolore provocato dalla guerra, compreso quello vissuto dai bambini, a cui Miller partecipa con intenso coinvolgimento emotivo. Dalla sua biografia apprendiamo che la devozione per il proprio lavoro lo porta al suicidio nel 2016.

 Krzysztof Miller
Krzysztof Miller

L’Italia con i suoi drammi del passato e attuali è al centro di due progetti fotografici.

La Puglia è la protagonista del reportage This is my land di Jean Marc Caimi e Valentina Piccinni. Gli autori documentano l’epidemia che dilaga tra gli ulivi del Salento provocata dal batterio Xylella fastidiosa (ritratto nell’immagine di copertina) contro cui la scienza non ha ancora trovato una cura. Secondo gli esperti il cambiamento climatico e l’uso eccessivo dei pesticidi hanno contribuito alla diffusione della malattia, che continua a danneggiare il patrimonio naturale e così l’economia agricola della regione.

Con La Guerra: una storia siciliana del fotoreporter Tony Gentile riviviamo le atmosfere degli anni cruenti tra il 1989 e 1996 che vedono la Sicilia flagellata dalle stragi mafiose. A Tony Gentile dobbiamo la foto-icona dei giudici Falcone e Borsellino che li ha scolpiti nella memoria collettiva in modo indelebile.

Valichiamo i confini italiani con la reporter Marta Bortoli per approdare in una zona remota della Nuova Zelanda. Nel reportage Blue is the colour of the sky l’autrice presenta al pubblico la comunità cristiana di Gloriavale, composta da 600 membri che vestono di blu. E questa è solo una delle sue peculiarità.

Poi ci sono le donne narrate dalla fotografa americana Nadia Shira Cohen nel reportageYo no dia luz ambientato in El Salvador. L’autrice denuncia le condizioni in cui versano le giovani donne, tra estrema povertà e violenze, aggravate dal divieto assoluto di abortire in vigore dal 1998. La magistratura di El Salvador non “perdona” nemmeno l’aborto che avviene per cause naturali. Sulla donna incombe l’accusa di omicidio. Oggi 150 donne sono già state condannate.

Quelle descritte rappresentano una parte delle principali mostre fotografiche proposte ai visitatori del Festival. In parallelo, il programma offre un percorso espositivo secondario costituito da 10 progetti fotografici realizzati da giovani talenti che si sono distinti in qualità e originalità.

L’edizione 2021 del Festival di Padova è anche lo scenario ottimale per discutere sui temi caldi che ruotano attorno al giornalismo per immagini. Il binomio ” etica e fotografia” è tra gli interessanti aspetti presi in esame dal direttore artistico del Festival Riccardo Bononi, fotogiornalista con formazione in antropologia e psicologia, nella seconda parte di un workshop, con accesso riservato agli iscritti. L’etica delle immagini è stata più volte al centro di un acceso dibattito tra i professionisti e l’opinione pubblica, alimentato dalle fotografie che hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti. Ci torneremo con un approfondimento.

Nella prima parte del workshop i partecipanti si confrontano con Francesco Cito, uno dei fotoreporter italiani più celebrati nel mondo, due volte vincitore del premio World Press Photo. Cito mette al servizio del pubblico la straordinaria esperienza di documentarista degli scenari di guerra a partire dagli anni ’80.

Il programma completo dell’avvincente programma del Festival del Fotogiornalismo Internazionale di Padova potete scoprirlo sul sito web dell’evento. Prendete nota di orari e costi dei biglietti per poter accedere alle mostre. Se volete cogliere l’occasione di visitarle con la guida degli autori, l’organizzazione consiglia di effettuare la prenotazione, lo stesso vale per la partecipazione ai talk. I posti sono limitati per far fronte alle misure di contrasto COVID-19.

Buon Festival!

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