• Il coinvolgimento e l’importanza strategica dell’Italia nello shipping cluster è indiscutibile tanto quanto l’importanza del nostro Paese di avere una flotta efficiente e degli Equipaggi Marittimi costantemente addestrati, questo perché la nostra economia vive di trasformazione e terziario, che la necessità di superare due gap incidenti e negativi: l’inadeguatezza burocratico-strutturale dei nostri porti e la mancanza di rispetto del Marittimo.

  • Dopo condizioni salariali ferme ad un ventennio, scarso senso del welfare a bordo, la soppressione del titolo di Capitano di Lungo Corso, un’alimentazione fatta da cibo spesso scadente, il costante ricatto di una formazione a pagamento costante e sovente inutile, la pessima interpretazione ed applicazione delle norme internazionali in fatto di titoli professionali, la mediocrità di tutte le istituzioni coinvolte in questo settore, l’inutilità e la corruzione dei sindacati, il declino dell’Istituto Nautico, depauperato del suo ruolo formativo, la Gente di Mare era già alla frutta per queste e tutta una lunghissima serie di altre ragioni che la metà basta ed avanza a gettare nella vergogna uno Stato che un tempo era considerato una grande Repubblica Marinara.