Le Cantine Ciervo sono parte integrante del paesaggio e della vita, lentamente scandita ad un ritmo di altri tempi, di Dugenta e di altre aree limitrofe. Anche se l’anno di apertura ufficiale dell’azienda è il 2007, la famiglia Ciervo ha origini da generazioni di viticoltori e produttori locali: infatti era il 1864 quando il loro avo Nicola Ciervo acquistò una cospicua mole di terreni nella zona tra San Silvestro e Bosco Cupo in Sant’Agata dei Goti per piantare le viti, dando vita alla tradizione vitivinicola che possiamo apprezzare oggi.
Il gusto, la tradizione gastronomica e la ritualità nelle cucine di altri tempi assolvevano a soddisfare esigenze corporali, celebrali ed affettive, hanno da sempre costituito una sorta di programma di integrazione culturale in quanto la Dieta Mediterranea è inclusione, ospitalità e convivio, soprattutto la cucina di questo angolo del mondo è uno stato d’animo. Questo è quello che affiorava già dagli scritti di Grazia Deledda e dalla sua bravura nel cucinare anche le parole.
Questa bottiglia è figlia di un’epoca che traccia di per sé una linea di demarcazione per la storia di questa bellissima realtà vitivinicola, in quanto costituisce l’ultima prodotta dalla sapiente mano di Luigi Di Meo e che riluce tuttavia del tocco cipressiano.