Il Lacrymanera è un uvaggio di Piedirosso, Sciascinoso e Aglianico coniugati a seconda dell’annata e tradotti in un modello enologico sostenibile e che intende riproporre, attraverso la conoscenza e l’attenzione verso tutti i processi produttivi, un vino artigianale e di grande aderenza al territorio. Fermentazione spontanea con l’uso del pied de cuve e macerazione per circa un mese, poi un anno in vasca d’acciaio, decantazione per gravità e imbottigliamento.
Dopo aver svelato ai lettori di Mediterranea Online le tessere irpine e le tessere sannite è arrivato il momento delle Cantine del Mosaico nell’areale casertano.
Questa bottiglia è figlia di un’epoca che traccia di per sé una linea di demarcazione per la storia di questa bellissima realtà vitivinicola, in quanto costituisce l’ultima prodotta dalla sapiente mano di Luigi Di Meo e che riluce tuttavia del tocco cipressiano.
la metafora del tempo che scorre così come il vino fluisce nel calice è calzante, soprattutto quando la nostra visione umana non è incentrata sull’inesorabilità del primo né sulla fretta di stappare il secondo bensì sul diritto all’attesa, per volontaria o casuale che sia.
La cantina di Euro Parovel è stata fondata nel 1898 dal suo trisavolo Pietro Parovel, anno in cui vennero impiantati i vigneti e gli oliveti che in buona parte si possono ammirare anche oggi, tutti nel comune di San Dorligo della Valle sulle colline del Rio Ospo.
L’area di provenienza delle uve impiegate per il vino Rambëla è proprio quella di Boncellino di Bagnacavallo nel ravennate, lo stesso paesino in cui Antonio Longanesi acquistò nel 1913 la proprietà che oggi costituisce l’odierna Azienda Agricola Longanesi Daniele, costituita dalla stessa famiglia di vignaioli che al tempo scoprirono la vite che oggi porta il loro nome attuandone la diffusione.
Pur fondata nel 2004 la Cantina Rizzo è sinonimo di viticultura cilentana e parte integrante del paesaggio felittese in quanto le vigne impiantate da lunghissimo tempo accompagnano da sempre la vista del visitatore che desidera raggiungere il rio Calore e le sue gole lungo i percorsi boschivi oppure in canoa
Tra i vitigni più emblematici dell’Emilia Romagna L’Albana è noto fin dai tempi dell’antica Roma ed i primi a darne testimonianza, grazie alle loro opere letterarie, furono Catone, Varrone, Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, tramandandoci il gran pregio dei vini che se ne producevano già allora.