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Il 12 agosto 2014 Seun Kuti & The Egypt 80, hanno ballato, suonato e fatto ballare il pubblico dell’Arena ALMA BEACH. Un anfiteatro che offre una vista spettacolare sul palco e sul mare, illuminato da una bellissima luna piena. Seconda data del cartellone estivo del 32° Festival Internazionale Jazz in Sardegna. Festival che dimostra di avere una forza propositiva sempre ad alti livelli, e anche nelle difficoltà riesce ad offrire la massima qualità delle scelte e dell’organizzazione.

La storia

Seun Kuti, figlio del celebre Fela Anikulapo Kuti, inventore dell’afro-beat e icona dell’Africa combattente contro le ingiustizie, la corruzione, la violenza, difensore della propria cultura. La storia personale e musicale di Fela Kuti e ben documentata sul web, ancora oggi incontrastata figura di combattente per i diritti umani, dei suoi compatrioti nigeriani come di tutti i popoli oppressi. Cresciuto con il mito delle “Black panters” americane, riporta l’orgoglio nero nel continente africano. Il suo impegno politico lo trasmette attraverso la sua musica, attraverso i suoi testi, scritti in inglese, diventano universali.
Suo figlio Seun riprende in pieno la tradizione musicale paterna, innovandola con “la più formidabile macchina ritmica dell’Africa tropicale, gli “Egypt 80”. Quella magica fusione tra funk, jazz, salsa, calypso, highlife e ritmi africani si ritrova nel sound della grande famiglia Kuti: l’afro-beat leggendario in cui si avverte la forte personalità di Seun attraverso le inflessioni del rap, del reggae, del new soul e la passione per Miles Davis, maestro tra i suoi grandi ispiratori.

La serata

Seun Kuti - Photo Agostino Mela
Seun Kuti – Photo Agostino Mela

I ritmi incessanti di una macchina da guerra musicale hanno fatto ballare il pubblico cagliaritano per ore, ammirando l’energia del leader che nel palcoscenico ha trovato il suo habitat naturale. La corporeità degli africani, vissuta attraverso il ritmo ipnotico delle percussioni, delle voci delle bravissime ragazze, del sax dello stesso Seun Kuti, e di tutta la grande orchestra degli Egypt 80, hanno creato una miscela esplosiva. Vedere Seun che ballava e dava tutto se stesso nella sua esibizione, come se si trovasse di fronte ad pubblico di migliaia di persone, dimostrando la grandissima generosità e passione per il suo lavoro. La serata si è costruita intorno ai suoi pezzi migliori, partendo da Ohun ayeAfrican airwaysHigher consciousness, finendo con You can run. Un magico ensamble di musiche e mondi diversi, uniti dalla fantastica energia del gruppo, un concerto che apre una porta verso la sterminata cultura africana. Cultura che ha creato miti assoluti dell’afro beat ma anche del blues, con la felice definizione del Desert blues di Bombino solo per fare un esempio, o ancora l’indimenticabile african blues del Mali, Ali Farka Toure.

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