Alessandro Bozzi
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Sabato 5 Agosto 2017, alle ore 21.00, in Piazza “Don Tonino Bello” a Alessano, si terrà la prima presentazione salentina del romanzo di Alessandro Bozzi, “La libertà danza tra gli ulivi”, edito da Musicaos Editore, organizzata da Libreria Idrusa di Michela Santoro, in collaborazione con l’associazione culturale Diotimart, nell’ambito della rassegna di incontri “Folkbooks Estate”. L’evento sarà coordinato da Antonio Santoro, Presidente dell’associazione Diotimart, dialogheranno con l’autore Vincenzo Santoro (Resp. Dip. Cultura e Turismo A.N.C.I.) e la scrittrice Giovanna Bandini. A seguire è previsto un intervento musicale a cura di Patrizia Zacheo (tamburo e voce), Salvatore Alessio (organetto), Claudia Rizzo (ballerina).

La prefazione del volume di Alessandro Bozzi è affidata a Francesco Caringella, che scrive: “Il romanzo di Alessandro Bozzi, al suo esordio, rispetta la legge hemingwayana dell’empatia tra autore e lettore, grazie a una scrittura vivida e fertile abbinata a una trama avvincente e perfettamente architettata”.

C’è un uomo che è stato ucciso brutalmente, con un coltello da cucina. C’è una giovane studentessa, Aurora Melissano, che studia a Gorizia e che attende di essere processata per questo orrendo omicidio. Aurora ha una sorella gemella, Ginevra, che vive nel Salento, insieme alla madre. C’è un giovane avvocato, Raffaele Conti, alla sua prima difesa importante, che dopo una relazione amorosa di sette anni è stato appena abbandonato da Marta. Raffaele è solo, disorientato, senza la minima idea di come si possa evitare l’inevitabile condanna per la sua assistita. La violenza e la colpa di questo delitto sono sotto gli occhi di tutti. Soltanto la terra, gli ulivi e il destino, tuttavia, non hanno ancora scritto l’ultima parola su questa storia.

“Un senso di ribrezzo, marcato a tal punto da temere il conato di vomito, mi salì nel vedere la rappresentazione fotografica del luogo del delitto. La foto era a dir poco raccapricciante: si coglieva nitidamente il cadavere di un uomo sulla sessantina, riverso in una pozza di sangue, con il corpo dilaniato e sfigurato da un numero spropositato di colpi d’arma da taglio. Tutt’intorno al cadavere, era tratteggiata con del nastro isolante la sagoma del corpo, con delle lettere alfanumeriche ad indicare le varie tracce individuate dalla scientifica.”

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