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Un’onda rossa ha attraversato la città di Quartu Sant’Elena mercoledì 15 giugno. Quattrocento persone con indosso il colore dell’amore, della passione, del sangue, per dire “no alla violenza sulle donne”, a quella che è definita violenza di genere, diventata ormai tragica cronaca quotidiana. Il corteo è partito da Piazza S. Elena, sotto l’egida della Fidapa, la Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari presieduta in città da Annamaria Demurtas, per toccare tutte le principali vie del centro e concludersi in piazza Municipio con una serie di interventi delle autorità pubbliche e testimonianze dei partecipanti.

La violenza di genere è la violenza verso una persona sulla base della sua appartenenza a un genere, ovvero la violenza perpetrata dagli uomini nei confronti delle donne in quanto donne, siano esse compagne, figlie, sorelle, madri, conoscenti ecc. La lunga serie di violenze e soprusi nei confronti di donne, che è ormai cronaca quotidiana, lancia un allarme sul significato di relazione tra generi ai nostri giorni che pone necessariamente quesiti di ordine culturale ed educativo.

Hanno sfilato diverse associazioni di volontariato e culturali tra le quali Arcoiris, SOS Quartu, Quartu Soccorso, Carabinieri in pensione, Marinai d’Italia e Accademia Difesa Personale Sardegna. Il corteo, che si è mosso sulle note della Banda cittadina, nel ricordo delle ultime tragiche morti, ha voluto essere testimonianza della presa di coscienza di un fenomeno sempre in crescita, un appello all’indifferenza e al rispetto.

alcune delle personalità presenti
alcune delle personalità presenti

“Per sollevare l’attenzione ogni giorno ben vengano le iniziative di questo tipo. Abbiamo necessità di un presidio permanente e lo possiamo fare in rete. Nell’affrontare il tema bisogna avere molto coraggio, coraggio che chiedo agli uomini per trovare nelle donne una guida” E’ il messaggio del sindaco Stefano Delunas. “Educazione in famiglia al sentimento. Dobbiamo esserci nelle piazze, ma non soltanto donne, chiedo agli uomini di ascoltare perché non è possibile usare le donne, ferirle e ucciderle” E’ l’appello lanciato dall’avvocato Annamaria Busia. “Finalmente nel tessuto sociale c’è questo tipo di sensibilizzazione e le città si mobilitano per toccare questo argomento. Dare dignità alla persona è quello che la società dimentica. Bisogna ridare spazi alla donna, a quello che Giovanni Paolo II definiva il genio della donna” Sono le parole di Don Alfredo Parroco della Basilica di Sant’Elena.

Riscoprire il ruolo della donna nella società, educare all’amore, coinvolgere sempre più la componente maschile e le nuove generazioni al cambiamento sono gli appelli lanciati da tutte le personalità presenti oltre al Sindaco, Annamaria Busia e il Parroco. Sono intervenuti: Elisabetta Cossu Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Quartu, Francesco Piludu consigliere del Comune di Quartu, Cristina Cabras docente dell’Università di Cagliari, Enrico Frau dirigente scolastico, Rina Salis psicologa.

La manifestazione del 15 giugno, svoltasi in contemporanea anche nelle città di Cagliari e Villacidro, è stata la prima in assoluto sul tema per la città di Quartu, “Partecipazione oltre le aspettative” dichiara Annamaria Demurtas che fa ben sperare in un percorso di sensibilizzazione e divulgazione tramite le prossime iniziative Fidapa.

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