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La Sartiglia è una delle manifestazioni carnevalesche più amate in Sardegna, piena di colori, bellissime maschere e di superlativi cavalli. Tutta la città di Oristano si mobilita e mette a disposizione le strade a cavalli e cavalieri.

Sono anni ormai che la seguo, l’ho fotografata in innumerevoli modi, ma quest’anno ho voluto entrarci con la leggerezza che solo i bambini possono avere, e quando mi è stato presentato il più giovane cavaliere partecipante non ho resistito nel concentrarmi solo su di lui.

Questo perchè, la fantastica manifestazione di cui parlo è piena di risvolti incredibilmente affascinanti, per i quali non basterebbe una vita intera a raccontarli.

Tramite un contatto molto vicino a tutta la manifestazione, ho fatto il giro delle scuderie per la Sartiglia del martedì, dove l’affluenza è tantissima ma sempre meno della precedente che si svolge in un giorno festivo, la domenica prima.

Nelle scuderie, insieme ai cavalli ed ai cavalieri e a tutto il mondo che ci gira intorno, si respira un aria di affetto e di emozione. Si preparano con estrema cura i cavalli, con la loro personale vestizione, si fanno le treccine alla criniera a cui poi si attaccano le rosette con i colori della pariglia a cui appartengono. Corrono alla Stella tutti quanti per lo stesso Gremio, la domenica quello dei contadini e il martedì quello dei falegnami. L’aria è festosa, in ogni scuderia ti accolgono con tavolate con ogni tipo di manicaretti e l’immancabile vernaccia ti viene subito servita, mentre sapienti mani arrostiscono carni di ogni tipo. Alla terza scuderia visitata faccio la conoscenza di Andrea Cinus, il più giovane cavaliere di questa edizione, infatti ha solo 18 anni e correrà con il numero 68. Andrea ha gli occhi belli, guarda il suo cavallo e tutte le persone che gli si avvicinano per abbracciarlo e per un augurio con estrema dolcezza, è giovane ma nei suoi occhi si legge la consapevolezza che farà del suo meglio. Andrea monta da quando aveva nove anni e i cavalli e la Sartiglia sono la sua principale passione. Fiero di vestire gli abiti di Nughedu Santa Vittoria, si accomiata dalle scuderie per recarsi alla sua personale vestizione.

Onorata di poter partecipare a questo momento lo seguo, insieme a lui c’è la madre, qualche parente e gli amici più stretti, e qui inizia il rito della vestizione del cavaliere, l’emozione di Andrea traspare dal suo quasi impercettibile nervosismo, la prima Sartiglia, la prima Stella, il pubblico che urla, ma nelle orecchie solo il suono di quegli zoccoli che corrono sulla pista. Andrea è un piccolo grande uomo, dall’animo puro e dagli occhi belli…e quando si infila la maschera bianca, quegli occhi diventano ancora più belli e splendono come la stella che stanno per incontrare.

Testo e foto di Sabina Murru  www.sabinamurru.weebly.com

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