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Riparte la terza stagione di Visionarea Art Space con il fondamentale sostegno della Fondazione Cultura e Arte guidata dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele.
Con sede al secondo piano dell’Auditorium Conciliazione, Visionarea Art Space – spazio dedicato all’arte contemporanea sui generis, incubatore di idee che propone e promuove progetti di artisti nazionali e internazionali porterà per la prima volta a Roma il lavoro dell’artista Dario Ghibaudo con un’installazione scultorea dal titolo “Magno Subsidio”.
L’opera, creata appositamente per lo spazio Visionarea, fa parte dell’immenso progetto “Museo di Storia Innaturale” concepito da Dario Ghibaudo nel 1990 e sviluppato fino ad oggi; attraverso la realizzazione di un universo possibile, l’artista sviluppa un’ipotesi di vita che va oltre ciò che si è naturalmente verificato. Il suo Museo appare come una sorta di grande Wunderkammer all’interno della quale le opere analizzano un reale quanto feroce rapporto tra uomo e Natura, dove l’influenza dell’uno può far soccombere l’altra e viceversa.

A circondare la grande scultura in altorilievo saranno presenti venti inchiostri che mostrano la genesi del pensiero dell’artista: “Magno Subsidio” che dà il titolo, ritrae un essere anfibio con la testa di antilope, una creatura che abbatte le barriere tra fantasia e realtà. Va detto che un pesce con le zampe è esistito davvero sulla terra, 345 milioni di anni fa. Un gruppo di scienziati ne ha trovato il fossile, stabilendo che si tratta dell’anello di congiunzione fra pesci e mammiferi. Ma, mentre l’animale attraverso l’evoluzione, modifica se stesso in sintonia con la natura, l’uomo, al contrario, muta l’ambiente circostante dove il disagio vede atrofizzato il prefisso per diventare, socialmente, agio, la differenza è che l’evoluzione dell’animale è neutra mentre quella dell’uomo risulta spesso distruttiva. L’opera di Ghibaudo racchiude però una seconda ambiguità che nasce dalla domanda: “Che cos’è innaturale?”. La risposta viene da Jean-Jacques Rousseau: ”Innaturale è tutto ciò che viene educato dall’uomo”.

A proposito della mostra, il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele della Fondazione Cultura e Arte afferma: «Dario Ghibaudo, con le sue creazioni assolutamente fiabesche, provoca un’immediata sollecitazione della fantasia, catapultando l’osservatore – a scelta – in un mondo parallelo, in un tempo primitivo o, in alternativa, su un pianeta sconosciuto. Le sue opere di sapore onirico strizzano l’occhio alla scienza, giocando con la storia naturale, la zoologia e la paleontologia, ma in realtà vogliono essere una metafora dell’interazione fra Uomo e natura, interazione ineludibile e spesso devastante. Le creature immaginifiche, “innaturali” di Ghibaudo, ritratte su disegno, scolpite o incastonate in teche, sono affascinanti e divertenti, incuriosiscono, facendoci evadere dalla banale quotidianità del nostro tempo e da certe manifestazioni d’arte ovvie ed impersonali».

La cura della mostra e di tutta la stagione espositiva 2018/2019 sarà affidata a Luigi De Ambrogi, importante gallerista italiano e internazionale del più significativo panorama degli anni ’70 e ‘80.

BIOGRAFIA
Dario Ghibaudo è nato nel 1951. Vive e lavora a Milano. Utilizza media sempre diversi al servizio del suo imponente progetto in continua evoluzione: dalle resine, alla porcellana, dai materiali sintetici al marmo. Sue opere si trovano in importanti Collezioni Private e pubbliche in Italia e all’estero, tra cui Château d’Oiron, Kunstmuseum di Stuttgart, Mart di Rovereto, Armenian Center for Contemporary Experimental Art di Yerevan, Collezione Vaf Francoforte, Fondazione Igav di Torino e Collezione La Gaia di Busca, Cuneo.

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