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Dai resti di un esemplare morto investito nella zona del Vivaro arriva la conferma della presenza della martora nel territorio del Parco dei Castelli Romani.

Fino ad oggi se ne ipotizzava solo la presenza, mai accertata scientificamente, che è stata confermata il 15 giugno scorso dalle analisi del DNA eseguita dall’Istituto Zooprofilattico di Rieti sull’esemplare rinvenuto.

La Martora, Martes martes L. per gli zoologi, è un carnivoro appartenente alla famiglia dei mustelidi che può raggiungere circa 1,2 kg di peso, la lunghezza varia dai 35 ai 55 cm e ha una coda molto lunga di circa 30 cm.

Molto somigliante alla Faina, con la quale condivide lo stesso genere all’interno della stessa famiglia zoologica secondo la classificazione di Linneo, se ne differenzia per una macchia chiara di colore giallo sul ventre, anche se non sempre questa caratteristica è significativa per distinguere le due specie. Il pelo è folto, morbido e lucente, sul dorso giallognolo marrone o marrone scuro, sul muso, la fronte e le guance marrone chiaro, sui fianchi e sul ventre giallognolo con ombre marroni scure sulle zampe. Il muso è allungato e le orecchie rotondeggianti, gli arti sono robusti e provvisti di forti unghie.

Habitat della martora nel Parco dei Castelli Romani

È un animale piuttosto solitario, il suo habitat preferito è il bosco dove di giorno si nasconde tra la vegetazione e di notte va a caccia. Predilige i rifugi sugli alberi ma non disdegna le cavità naturali o le tane scavate da altri animali. È molto agile e si sposta facilmente tra i rami degli alberi compiendo anche salti lunghissimi. Si nutre di uccelli, roditori, insetti e frutta.

A causa della sua forte territorialità è presente con densità particolarmente basse. Le principali minacce sono costituite dalla riduzione e dalla frammentazione degli ambienti forestali a causa del disboscamento, degli incendi e dell’eccessiva pressione antropica.

E’ inserita nelle liste rosse dell’IUCN, Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, nell’elenco delle specie che iniziano a dare qualche preoccupazione per la riduzione degli areali di distribuzione.

La martora è un animale difficilmente osservabile e per questo il rinvenimento dell’esemplare, benchè ormai privo di vita, nel territorio del Parco è di importanza fondamentale nella mappatura della distribuzione della specie nel territorio italiano dove sta diventando sempre più rara.

Per un’efficace protezione della specie è prioritaria la conservazione degli ambienti forestali maturi, anche attraverso una gestione mirata alla riconversione ad alto fusto di ampie superfici di bosco. Nel Parco, ad esempio, potrebbe giovare il mantenimento degli alberi vetusti e di quelli morti o deperienti anche all’interno delle zone boschive destinate al taglio ceduo: un’ attenzione che i tecnici del Parco già prevedono proprio al fine di migliorare l’habitat in favore degli animali e dell’ecosistema in generale.

Fonte: ufficio stampa Parco Castelli romani

 

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