Eravamo agli inizi di febbraio del 2020 quando la delegazione Ais di salerno, diretta da Nevio Toti, decise di tenere, in anteprima assoluta, un seminario sul sake giapponese, palesando lungimiranza e grandissimo senso di apertura, rispetto ad una cultura del bere solo apparentemente distante.
Sulla scia del grande entusiasmo e del successo di pubblico del primo appuntamento, di circa quattro anni fa, ecco la riconferma di un nuovo incontro, fissato a venerdì 1 dicembre alle ore 20:30 presso il Saint Joseph Resort, tra l’altro nuovo quartier generale per la sommellerie salernitana.
Certo, l’Ais salerno replicherà questo attesissimo evento, ma lo farà profferendo una nuova chiave di lettura: come dice il titolo “Il sake Giapponese e la Dieta Mediterranea attraverso i Formaggi”, la serata verrà incentrata contestualizzando il millenario fermentato con il nostro modello alimentare. Inoltre, a integrazione del piano didattico, verrà discusso il ruolo dell’assaggiatore di sake.
Come per allora, ma con rinnovata esperienza, sarà Gaetano Cataldo, tra l’altro reduce di un’attività all’Ais Bologna, a guidare gli ospiti attraverso la storia, la cultura, gli ingredienti e la produzione del sake, integrando la disamina con aneddoti e con le motivazioni che vorrebbero questa bevanda abbia affinità elettive con la Dieta Mediterranea. Toccherà a Mino Perrotta tenere una relazione sui formaggi in abbinamento e osservarne la palatabilità col fermentato di riso.
Prossimo a compiere vent’anni da iscritto all’Associazione Italiana sommelier e nominato Miglior sommelier dell’Anno al Merano Wine Festival, Gaetano Cataldo, attualmente anche docente della scuola Italiana sake, fondata da Giovanni Baldini, ha voluto esprimere la sua gratitudine verso la delegazione presso cui è diventato sommelier professionista con le seguenti parole:
“Uno dei valori fondamentali della grande Famiglia Ais è quello di avere a cuore la crescita di ogni singolo membro e la capacità di guardare dentro l’Associazione stessa il talento e le competenze insite in chi vi è parte, ancor prima di ricercarle presso individui ed enti terzi. Questa grande umanità, questa onestà intellettuale e questo preciso intento di incoraggiare, fidelizzare e onorare gli associati mi rende fiero di essere parte di Ais e, sopra ogni cosa, di essere parte della delegazione di Salerno“.