Massimiliano Pelletti scultura marmo bianco e nero
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Manca poco al 8 Febbraio 2020, quando il MARCA – Museo delle Arti di Catanzaro – sotto la direzione di Rocco Guglielmo – inizia a ospitare lo scultore Massimiliano Pelletti in occasione di Looking Forward to the Past, personale dell’artista a cura di Alessandro Romanini dal fino al 30 aprile 2020

Il progetto si avvale della collaborazione della Fondazione Rocco Guglielmo, dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro ed è realizzata grazie alla collaborazione con la Galleria Barbara Paci di Pietrasanta.

La mostra rappresenta una tappa importante nella ricerca di Massimiliano Pelletti e offre al pubblico la possibilità di seguire un percorso scandito da circa trenta opere nella sua produzione più recente e vedere in anteprima la serie di sculture concepita appositamente per gli spazi del Museo delle Arti di Catanzaro. Il classico, come il mito, sono concetti insiti in ogni civiltà a ogni latitudine: nessuna civiltà né singolo artista può pensare se stesso se non in relazione con un’altra società e un’altra forma d’arte che servano da termine di comparazione. 

Questo spirito ha portato Pelletti, nel corso degli ultimi anni, a indagare la produzione plastica delle civiltà extraeuropee e a focalizzare l’attenzione sulla scultura del continente africano e a interrogarsi sulla sua storia e sulla natura delle sue arti, consapevole dell’esistenza di un concetto di classicità anche in questi luoghi, spesso sviluppatasi in parallelo, o addirittura, prima della nostra.

Nel lavoro di Massimiliano Pelletti, la classicità assume una dimensione molto ampia anche grazie al rapporto con i materiali protagonisti delle sue opere. Raramente troviamo il marmo nella sua dimensione più pura, sempre più spesso sostituito da altri elementi naturali, nella maggior parte dei casi inesplorati dal mondo della scultura. 

Questa trasversalità è una risposta alle istanze della contemporaneità, in cui tutto è circolare e sintomatico di un fermento culturale di respiro globale, dove è evidente che il passato è un punto di riferimento, un altrove con il quale tenere sempre un contatto diretto, profondo e necessario.

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