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Breath you are alive”: con queste parole vengono accolti gli ospiti dell’evento sulla Mindfulness, organizzato a Cagliari dal Dottor Gianluca Ostuni, psicologo clinico e della salute e dalla Dottoressa Anita Moro, lo scorso 20 febbraio.

La Mindfulness, spesso erroneamente confusa con le pratiche di Buddismo e Yoga, dalle quali trae ispirazione e condivide tecniche, insegnata sotto forma di protocollo da Kabat-Zinn medico statunitense, è una disciplina incentrata sulla consapevolezza del momento presente, ovvero la focalizzazione del cosiddetto hic et nunc. Questa consapevolezza, affinché sia davvero coerente con i principi Mindfulness, deve presupporre un’intenzione, da parte della persona che la pratica, a far caso al momento presente, ad osservare il “qui e ora” senza giudicarlo e, soprattutto, senza cercare in alcun modo di modificarlo. Si può partire, ad esempio, con l’osservazione del proprio respiro, ma ciò che davvero rende la Mindfulness una disciplina innovativa, è che essa si può applicare a qualsiasi momento o attività della giornata, perché si tratta appunto di un modo di essere, un modo di esistere. E’ come se si facesse una scelta, ovvero vivere la propria vita e ogni suo attimo con attenzione, gentilezza, senza giudicarlo o tentare di modificarlo, ma semplicemente prestandoci attenzione. Tutto ciò, sostiene la Mindfulness, porterebbe all’essere umano numerosi vantaggi, infatti, secondo il Dottor Ostuni, gli uomini vivono abbracciando un modello dicotomico, dove mente e corpo, pur godendo di uno stato di salute, sono separati, non comunicano tra loro, anzi, la mente assume predominanza rispetto al corpo che viene talvolta ignorato e a cui viene prestata attenzione solo quando manifesta sintomi allarmanti come: tensione, ansia, agitazione.
Affinché ci sia un effettivo stato di benessere nell’individuo, quindi, non è sufficiente godere di una buona salute, ma occorre ascoltare tutti i nostri canali percettivi: spirito, mente e corpo e metterli in relazione e comunicazione tra loro, adottare cioè, un modello olistico.

Il Dottor Ostuni e Anita Moro

Una volta chiarito il concetto di Mindfuless e sottolineato più volte che questa è una pratica adatta a tutti, a prescindere dall’età e dal background di ognuno, durante l’evento sono stati presentati i dati scientifici dal Dottor Ostuni e questi hanno mostrato come la pratica stessa della Mindfulness, dopo un uso prolungato, producesse effetti benefici su pazienti affetti da ansia, stress, depressione, ipertensione e anche patologie tumorali. Un dato interessante riguarda proprio i casi affetti da depressione, le ricerche infatti hanno evidenziato come la Minfulness fosse più utile a prevenire le ricadute dalla malattia rispetto agli psicofarmaci stessi, per questo alcuni stati internazionali, come ad esempio il Regno Unito, stanno investendo sulla formazione di istruttori di tale disciplina.
L’evento si è concluso con un esercizio pratico dove tutti i partecipanti sono stati invitati a prendere consapevolezza del proprio respiro e del proprio corpo, questo è stato utile per capire concretamente in cosa consistesse la Mindfulness o perlomeno per averne un piccolo assaggio. Per chi, inoltre, volesse approfondire la conoscenza di tale disciplina, il Dottor Ostuni e la Dottoressa Anita Moro hanno parlato dei corsi della durata di due mesi, suddivisi in nove incontri, offerti presso il centro “Minfulness Sardegna” in cui è possibile addentrarsi nella pratica e scoprirne in prima persona gli effetti positivi. Insomma, una migliore qualità della vita, un nuovo modo di porsi dinnanzi alla stessa o quantomeno una spontanea curiosità, sono i fattori che maggiormente interessano rispetto alla Mindfuless che può essere svolta anche durante le attività quotidiane, semplicemente prestandovi più attenzione e consapevolezza. Non resta che provare, così come accennato prima, si comincia del respiro stesso, quindi “Breath you are alive”.

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