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Dal microcredito al valore simbolico nella spiritualità: una giornata di studi all’Università Augustinianum, 4 dicembre, Roma

Il 4 dicembre dalle 9 alle 14 si svolgerà a Roma l’incontro “Attorno al cibo per costruire dialogo, incontro, confronto e pace” presso l’Aula Magna dell’Università Augustinianum (Via Paolo VI).

Il convegno è organizzato dall’associazione di giornalismo ambientale Greenaccord Onlus, in collaborazione con la Regione Lazio e l’Agenzia regionale per lo Sviluppo e Innovazione dell’Agricoltura del Lazio.

Sacro per tutte le religioni (e tradizioni) mondiali ma ormai da troppo tempo divenuto un’ulteriore forma di strumento di profitto a svantaggio della salute, delle popolazioni locali e dell’ambiente. Eppure, tornando a dargli il giusto valore e significato, il cibo rappresenta un elemento che, dalla sua produzione al consumo, può contribuire a vincere le resistenze, ad aprirsi al nuovo e al differente, a sperimentare forme di contaminazione che incuriosiscano e attirino attenzione”.

Dopo un percorso attraverso storie attuali di come il cibo può essere “fattore di integrazione sociale” in Italia con progetti di agricoltura sociale fino al microcredito, la Giornata si chiuderà con una tavola rotonda su “Il valore e il significato del cibo nelle religioni”, con relatori Sandro Di Castro, già Presidente della Comunità ebraica romana, Paolo Trianni, teologo cattolico, Mansur Abd al-Hayy Baudo, COREIS (Comunità religiosa islamica italiana) e Svamini Hamsananda, Vice Presidente Comunità induista.

“Da alcuni anni la COREIS Italiana ha avviato un percorso di sostegno agli immigrati per favorire anche la sensibilizzazione al patrimonio spirituale dell’Islam  – spiega Mansur Baudo – Con il progetto 114 Pizza e Dolci invitiamo a una cena nelle città d’Italia i migranti musulmani, insieme ai fedeli cristiani, durante il mese sacro di Ramadan e durante la Quaresima: il simbolismo del digiuno e del nutrimento favorisce così un momento di dialogo interreligioso e integrazione tra cristiani e musulmani secondo un modello di convivialità profetico”.

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