Fernando Pessoa
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I libretti della “Passigli Editore” sono sempre scelte azzeccate, edizioni molto curate. L’impaginazione e la qualità della carta e le copertine, tutta l’opera è armoniosa. Continuo la mia rassegna di scrittori portoghesi con Fernando Pessoa. Il racconto “ O banqueiro anarquista” è un testo studiato nelle università, crea dibattiti feroci tra gli intellettuali, ma soprattutto è piacevole da leggere. Lo scritto parla dell’incontro tra due amici in un caffè. Ci sono due dialoganti: chi fa le domande e chi risponde, (Il banchiere anarchico). I due non sono descritti in modo accurato, sono solo il tramite per far esistere il dialogo sulla politica. Il titolo di banchiere vicino all’aggettivo anarchico, stona parecchio a primo ascolto.

Pessoa ci spiega il suo punto di vista sulla vera natura dell’anarchismo, che in questo caso diventa liberismo esasperato. Il succo del discorso, che si fa interessante lungo la lettura, viene fuori dalle risposte spiazzanti che il banchiere concede al suo amico. Lui si definisce anarchico “nel significato comune del termine”, eppure è un banchiere. Com’è possibile? La logica stringente con cui il banchiere argomenta le sue tesi, crea alcuni dubbi ancora oggi. Ricordo però che lo stesso Pessoa ha convinzioni politiche molto precise, ed è difficile pensare che siano lontane dalle sue opinioni sull’argomento di questo libretto! Piccolo racconto appunto, di appena 70 pagine. È un libro che si legge con facilità, ma con facilità si torna rileggerlo perché le intuizioni di Pessoa sono geniali e attualissime. (ed. Passigli)

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