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Si ripete il rito ancestrale dei fuochi di Sant’Antonio, rito religioso ma anche laico come dice bene nel suo articolo già pubblicato su mediterranea Viviana Maxia dove cita quello di Mamoiada ” …la prima uscita dell’anno della maschera mamoiadina, uno dei simboli della tradizione sarda più conosciuti e apprezzati, avviene il 17 gennaio in occasione della ricorrenza dedicata a S. Antonio Abate, detto Sant’Antonio del fuoco (“Sant’Antoni de su o’u”). Infatti la leggenda ci racconta che il santo, in una sua discesa all’inferno, rubò al diavolo, una scintilla di fuoco e la nascose nella cavità di un bastone di ferula, portandolo poi in regalo agli uomini.

Ma questa ricorrenza non è solo religiosa, si tratta infatti di un sincretismo di significati tra sacro e profano che affonda le sue radici nel mito della Sardegna arcaica. L’accensione dei falò e la conseguente uscita dei Mamuthones rappresentano anche la prima manifestazione del Carnevale mamoiadino. Una manifestazione tradizionale che per la sua valenza culturale ed estetica, per il valore socio antropologico della cerimonia, ha richiamato in Sardegna, nel paese barbaricino, ogni anno sempre più interesse e affluenza di turisti, appassionati e operatori culturali.”

Le immagini sono della bravissima fotografa Sabina Murru, un’occhio attento alla gestualità spontanea di tradizioni secolari.

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