carmine bruno
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Domenica 27 Settembre 2020, al Teatro Centrale Preneste di Roma, per l’iniziativa “RADICI, SENTIERI, CANTI” organizzata dal “Centro Studi Atelier Centodue”, il percussionista Carmine Bruno ha realizzato un workshop, dal titolo Tammorra e Tamburello (Tecniche della Tammurriata, Tarantella, Pizzica, Saltarello, Moresca), ed un concerto finale.

Il Workshop o seminario, che dir si voglia, ha attratto numerosi interessati, da Roma e anche da fuori città. Carmine Bruno è una persona che mette a proprio agio l’uditorio, riesce a farlo entrare in empatia, gli bastano poche, chiare e precise indicazioni, per far sintonizzare gli ascoltatori sulla sua modalità e rapporto con la musica popolare.

Il suo è un viaggio sonoro umile, di ascolto e accoglimento degli altri suoni, ritmi popolari della sua terra, della Campania e di altre regioni, ma anche del mondo, che fa propri e restituisce potenziati di un’aura magica energizzata dal suo essere.

Il musicista presenta le tecniche di base, dai primi rudimenti propedeutici, a tecniche più complesse per un iniziato: come si tiene lo strumento, come lavora la mano destra e la mano sinistra (per la tecnica esecutiva, fondamentale la sua rotazione in avanti e indietro), come posizionare il corpo, cosa pensare e cosa ricercare come sonorità dello strumento. Gli esercizi collettivi sono coinvolgenti ed i partecipanti rispondono entusiasti andando a ritmo col maestro.

Carmine Bruno

Durante il seminario ripete spesso la parola inglese groove, che dovrebbe indicare una cellula ritmica ripetitiva, per similitudine quello che è il riff nella melodia, ma groove, un termine molto popolare già dagli anni settanta, può voler definire tante cose, come il verbo “to groove” che significa divertirsi intensamente. Groove è anche molto usato per definire un certo portamento del ritmo, oppure per l’espressione che dà il corpo nel ballo spinto dalle sensazioni della musica, è anche comune l’uso del modo di dire “ha un bel groove”, intendendo musicalmente “ha un bel tiro”, groove è anche la scanalatura, in ambito produttivo musicale indica il solco dei dischi, quelli in vinile.

Ci spiazza invece quando ci fa capire meglio cosa lui intende con groove, facendo riferimento, appunto, alla traduzione strettamente letterale: il solco. E’ il solco della tradizione da dove lui prende e assorbe con religiosa accortezza la conoscenza passata e oralmente tramandata, da musicisti tradizionali, è il solco che lui osserva senza la pretesa di fare tradizione, la tradizione non si fa, la tradizione… è!

E lui lo sa perfettamente, restituendoci informazioni e sensazioni attraverso il canto dei suoi tamburi, tamorre, tamburelli ed un set percussivo dove la scelta di ogni pezzo rimanda a dei perché e significati pregnanti che trovano equilibrio quando lo ascolti suonare. Ci ha fatto vivere una bellissima esperienza!

Il concerto. Dopo una mezz’ora di settaggio delle pelli e della microfonatura (il pubblico fuori ad attendere il rientro ben in ordine e disciplinati per ragioni legate al Covid-19), il concerto non è da meno come esperienza di altissima qualità: tutto trova equilibrio in un set percussivo, simil batteria, ma completamente rielaborato, con sue scelte ed indicazioni costruttive sui vari componenti dello strumento. Carmine Bruno amplifica ed espande la sua ricerca e la sua originale produzione musicale, in musiche ritmiche, che quasi cantano, facendoci percepire i viaggi misurati, sovrapponendo poliritmie, in un mixage esperienziale unico, rispettando costantemente il suo groove, il suo solco, che è quello dell’aratro nella terra, scava per andare in profondità alle cose, per seminare e far germogliare nuove esperienze musicali e di vita, con la fiducia e la positività di chi crede nei giovani e nelle future generazioni. Ringraziando per gli applausi e la richiesta di bis e osservando con piacere la presenza in sala di giovanissimi ascoltatori, si congeda. Nasceranno nuovi germogli, ne siamo sicuri.

Grazie Carmine, Buon Groove!

CARMINE BRUNO

Percussionista, nato a Napoli nel 1969, si è laureato al Conservatorio di Musica S.Cecilia di Roma in Strumenti a Percussione. Dal 1997 fa parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare, con la quale ha collaborato con Angelo Branduardi, 99Posse, Tullio De Piscopo. Ha collaborato inoltre con Gino Paoli, Nino Buonocore, Joe Barbieri, Lucilla Galeazzi.

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