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Tutto esaurito al Teatro Alkestis di Cagliari per l’Incantanebbia andato in scena il 27 e 28 novembre. E’ l’ultimo lavoro teatrale di Andrea Meloni che con la regia di Sabrina Mascia ha concluso un progetto fatto di monologhi umoristici, canzoni e satira abilmente fuso con le musiche del Trio Lanzoni.

Un lavoro durato un anno, dedicato all’arguzia e all’umorismo declinate verso la satira politica e sociale. Il progetto, partito dallo studio di autori di satira comici americani si è sviluppato con spunti letterari di Freud, filosofici di Bergson e teatrali di Pirandello. Ha fatto parte del percorso di costruzione un seminario di scrittura creativa umoristica rivolto a 10 allievi che hanno portato in scena i loro testi. Nel progetto la recitazione si fonde con la musica che non è un sottofondo, ma parte integrante dello spettacolo.

Il 27 e 28 novembre in tre repliche il risultato del progetto ha visto il suo magico epilogo. Un’ora di Kabaret che richiama il genere satirico ispirato alla politica del secolo scorso, della repubblica di Weimar, quello visto come degenerazione artistica dal partito nazista. La scenografia è un palco fumoso con un contrabasso, una batteria e un pianoforte che suonano le musiche jazz di Alessandro Lanzoni, uno spettacolo nello spettacolo. Non ha deluso infatti il vincitore del “Top Jazz 2013” che ancora una volta si colloca fra i maggiori artisti jazz non solo in Italia.

nebbiaIl sipario si apre in silenzio con una lunga pausa in una nebbia artificialmente prodotta che pian piano invade tutto il teatro. “Avete paura del silenzio?” Inizia così il lungo monologo di Andrea Meloni che nella nebbia della percezione del mondo moderno cerca risposte ai nostri comportamenti a volte paradossali. Cos’è l’amicizia oggi, un “mi piace “ su facebook un cinguettio di Twitter? Ed ecco che la paura di rimanere senza connessione è messa a nudo da un divertente dialogo al tablet. Si alternano per un’ora battute su un mondo troppo banale a riflessioni di attualità, sulla parità di genere, sulla politica. La satira politica di Andrea si ispira a fatti recenti, ma sul palco il recente diventa in fretta passato e già abbiamo dimenticato la crisi greca per ridere di Tsipras.

Le riflessioni su un suicidio trattate con dosata leggerezza e un pizzico di ironia portano alla messa a nudo dei caratteri della gente, degli atteggiamenti preconfezionati, dei modi di dire, nella nebbia della banalità che avvolge le vite frenetiche dei tempi moderni. Anche il Natale diventa satira sul nostro vivere la festa. La nebbia che Andrea incanta è fatta dalla moltitudine di persone uguali nel modo di essere, di vivere, di comunicare, di pensare di essere realmente incantate dal fumo artificiale del mondo d’oggi.

L’Incantanebbia, prodotto anche su CD, si sposta il 4 dicembre al Teatro Zelig di Milano per incantare un altro pubblico, un’altra nebbia.

 

 

 

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