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Sarà inaugurata il prossimo giovedì 4 aprile alle ore 17:30 presso Arcadia Art Gallery a Milano – Ripa di Porta Ticinese 61 – la mostra delle opere del designer Nicola Russo.

La mostra, dal titolo Sculture di Luce è curata da Giorgio Gregorio Grassostorico e critico d’arte. Russo è un artista italiano che ci mostra come, attraverso la manualità, l’immateriale si fa strumento di creazione. Le sue lampade solcano il confine, se proprio lo vogliamo tracciare, tra design e arte.

L’artista osserva tutto ciò che lo circonda con curiosità e meraviglia: per le forme, per la natura e, soprattutto, per le rifrazioni della luce. Inizia il suo percorso artistico inconsapevolmente: lascia il sud giovanissimo per stabilirsi a Milano, realizza i suoi bozzetti traendo ispirazione dai più svariati materiali, anche da riciclo, e annotando le sfumature della percezione degli oggetti immersi nella luce solare o lambiti in quella lunare. I suoi pezzi nascono dall’evoluzione del pensiero, della forma e della luce e cercano l’equilibrio perfetto.

Nel corso di vent’anni ha realizzato solo pezzi unici, vere e proprie opere dinamiche, ciascuna nata dall’alchimia di un momento, di un pensiero o di un’emozione che hanno trovato nella declinazione della luce una modalità espressiva sintonica ed empatica.

Lo studio delle sue caratteristiche è profondo e accurato prima che Nicola Russo possa decidere in quale modo due differenti materiali devono comunicare fra loro, con quale forma e quale distanza. Il processo manuale acquista così un’altra valenza che ci riporta la gestualità artigiana di un tempo. Un sapore nostalgico che descrive il momento della creazione come un processo intimo, protratto in un tempo indefinito, alla fine del quale avviene la genesi di un’opera d’arte. La caratteristica principale di quest’ultima è l’ unicità.

Nicola Russo è un’artista che ha fatto della luce una materia raggiungibile.

Attraverso le sue sculture scolpite nei suoi riflessi e nelle rifrazioni tra connubi di materiali dialoganti, lo spettatore viene catturato da un immaginario sfumato che aggiunge una nuova velatura estetica al panorama dell’arte contemporanea.

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