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È prevista per Domenica 22 Marzo, alle ore 18, presso la Res Publica, l’ex Caserma occupata e autogestita in Piazza Pino Piras a Alghero, la terza edizione del “Alghero Poetry Slam”, gara poetica inserita nel circuito nazionale della Lega Italiana Poetry Slam (LIPS).

Programma: ore 18.00 apertura iscrizioni e inizio Poetry Slam; ore 19.30 Storytelling con Enedina Sanna, ore 20.30 cena sociale; ore 21.30 finale Poetry Slam.

Dopo il successo dell’ultima edizione alla Botteghina di Claudia Crabuzza, quest’anno si replica con una gara che si preannuncia avvincente grazie alla partecipazione confermata di numerosi poeti (o aspiranti tali) e performer sardi che si contenderanno la vittoria sino all’ultimo verso. Ospite d’eccezione fuorigara Enedina Sanna, con lo storytelling “Donne che corrono coi lupi e altre storie”, l’arte di narrazione orale antica e moderna al tempo stesso, in grado di comunicare a tutti senza distinzione di età, classe sociale o livello culturale, di cui si occupa da oltre venti anni in Sardegna e in giro per il mondo.

Quest’anno l’evento sarà condotto e animato dalla poliedrica Roberta Cucciari Sanna, che vanta esperienze nei più svariati campi artistici, dal teatro alla musica alla letteratura all’antropologia agrobiologica. A fianco a lei Giovanni Salis, segretario L.I.P.S. Sardegna, che farà da notaio di gara.
La competizione si svolgerà secondo le regole tipiche della gara nata verso la fine degli anni ottanta a Chicago ed esportata poi in tutto il globo: ogni partecipante avrà tre minuti per declamare i versi da lui scritti; senza l’ausilio tracce audio, oggetti scenici o costumi; il pubblico decreta il vincitore. La vittoria darà l’accesso alla finale sarda di Aprile, in vista della finale italiana a Roma del 22 Maggio.
Il Poetry Slam, dal tema: “CORPI INDECOROSI e SPAZI LIBERATI”, fa parte degli eventi della rassegna “FEMINArtS”, legati dal filo rosso del mese al femminile tessuto da ResPublica: “un viaggio lungo un marzo, in cui portiamo con noi, orgogliosamente, il nostro diritto ad essere come più ci piace: l’immagine di corpi normati, tutti uguali, imposti e impossibili non ci interessa; crediamo fortemente nella bellezza della nostra unicità, base di partenza per conoscere ciò che è “altro da me”. E i nostri corpi indecorosi si incontrano contaminandosi nello spazio liberato della ResPublica, pronti a sperimentare insieme nuove forme di lotta attraverso l’arte per ragionare sull’infinita varietà delle espressioni corporee, nella vita, nel lavoro, nelle scelte quotidiane, come nell’arte, toccando temi che rappresentano ancora dei tabù sociali, che ancora condannano libertà di scelta, d’espressione, l’uso dei sensi e la ricerca del paradiso qui, in questa terra.

Roberta Cucciari Sanna
Roberta Cucciari, intellettuale eclettica, affezionata ai percorsi di senso, ai temi sociali, alle culture subalterne e ai temi etnici, si laurea in Lettere moderne, con una tesi in Antropologia del cibo, sui temi dell’agro-bio-diversità in Sardegna. La cultura contadina è il suo primo interesse, i saper fare tradizionali, la panificazione naturale, le erbe spontanee e i loro usi in cucina e per la guarigione, la musica popolare e i balli folk. E’ custode di semi antichi sardi. Socia fondatrice dell’Associazione MamaTerra Sardegna, si occupa di diffondere la filosofia sistemica e formare operatori olistici, consapevoli però della medicina tradizionale locale.
Si è sperimentata nelle arti performative, dopo svariati corsi di teatro fisico, mimo, clown, ha passato due stagioni nella scuola danese Performers House in seguito alla quale ha collaborato con diverse compagnie teatrali.
Recentemente si occupa sempre più di studiare e diffondere le danze etniche e popolari: fa parte da diversi anni del Gruppo Folk Gurusele Thathari, con cui studia i balli sardi dell’isola. Ma ama anche la pizzica pizzica pugliese, le tarantelle del sud Italia e le danze occitane, che sta studiando anche al tamburo e all’organetto, allieva di diversi maestri, sardi e non.
Sta cercando la sintesi tra le sue due grandi passioni: le varie forme artistiche in cui l’essere umano può esprimere se stesso ed i propri talenti e la difesa della terra e delle società contadine.
In questo momento è impegnata in un cabaret-musicale sui canti di “mandroni” e fannulloni, un’analisi sul mondo del lavoro e le sue miserie contemporanee, il “Progetto Lavurà – I Canti del Non-Lavoro”, insieme al chitarrista Salvatore Delogu.

Enedina Sanna
Da oltre venti anni si occupa di narrazione orale o “storytelling”, arte antica e moderna al tempo stesso, in grado di comunicare a tutti senza distinzione di età, classe sociale o livello culturale. Attraverso il racconto delle fiabe e delle leggende, la comunità ritrova i suoi legami con il passato, recupera i ricordi, si comprendono le relazioni sociali e familiari.
Laureata in linguistica teorica, nel 1990 ha fondato l’associazione “Archivi del Sud” e da allora ha curato progetti per la salvaguardia degli archivi sonori e la diffusione della narrativa tradizionale della Sardegna, instaurando collaborazioni con l’Università di Cagliari e istituti di ricerca all’estero.
Ha curato diverse pubblicazioni di libri, periodici e cd sull’argomento. Per la Sellerio ha tradotto il saggio della studiosa francese Nicole Belmont “Poetica della Fiaba” (2003).
Ha diretto diversi festival dedicati alla letteratura: nel 2000 e 2001 Festival della Valle dei Nuraghi o dell’arte del raccontare; 2003-2007 Mille e un Nuraghe; 2011 e 2013 AlberiLIbri.
Ha curato per dieci anni l’organizzazione di seminari sull’arte della narrazione, con esperti provenienti da diverse regioni italiane e diversi parti del mondo.

Ha collaborato per vari anni con la RAI Radio Sardegna, con programmi radiofonici originali.
Dopo aver molto ascoltato e imparato dagli storyteller in diverse parti del mondo, dal 2006 ha iniziato a sua volta a raccontare. Ha creato un repertorio di racconti popolari della Sardegna, da una parte, e un repertorio di storie originali, dall’altra, che ha rappresentato in Sardegna e all’estero, in occasione di festival dello storytelling o altre rassegne: ha partecipato più volte al Festival des Conteurs Fdawi a Sousse in Tunisia, al Festival Internazionale dello Storytelling a Edimburgo, più volte al Festival des Conteurs in Corsica. in Canada per la Semaine Italienne, in Zimbabwe per l’Ambasciata e in Etiopia per l’Istituto Italiano di Cultura; a New York per la giornata internazionale dello storytelling; a Torino al Salone del Libro e a Cagliari al festival Tuttestorie. Gli spettacoli finora creati e rappresentati sono: “Fiabe a merenda” – racconti e cibo della Sardegna; “Storie di alberi. Alberi di storie” Storie, miti e leggende antiche e moderne sugli alberi; “Giuseppe Garibaldi, il corsaro, il generale, l’agricoltore” in occasione del 150° dell’Unità d’Italia; “La storia di Donna Francesca Zatrillas” ricostruzione di un giallo storico, rappresentato in forma di racconto con musiche originali.
Racconta in sardo, italiano, francese, inglese.

La partecipazione è libera e gratuita; per iscriversi è necessario contattare gli organizzatori tramite messaggio email respublica@autoproduzioni.net o pachamatura@libero.it, oppure ci si può iscrivere direttamente all’evento prima dell’inizio.
L’ultimo Poetry Slam sardo si è svolto lo scorso 15 marzo, al Vecchio Mulino di Sassari, ed è stato vinto da Elio Satta di Sassari sui finalisti Roberta Cucciari Sanna (2°), Roberto Demontis (3°) e infine Alessandro Doro (4°), con ospiti speciali fuorigara della serata la poetessa e scrittrice Savina Dolores Massa e il musicista jazz Gianfranco Fedele, che hanno aperto e chiuso il poetry slam, con la performance inedita “Una voce sfida un pianoforte”.

La locandina è opera di ResPublica.

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/1389102428074657/

(Elio Satta il vincitore del Minosse Poetry Slam Sassari – foto Giovanni Salis)

(vincitore, finalisti e organizzatori Minosse Poetry Slam Sassari – foto Giovanni Salis)

Per informazioni: Circolo Culturale Enogastronomico Il Vecchio Mulino
tel. 079 4920324, 339 3407008 – email ilvecchiomulino.ss@gmail.com

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