Alessandro Preziosi
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Alessandro Preziosi al XXXVI Festival La Notte dei Poeti: DOMANI (mercoledì 18 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora debutterà in prima nazionale “Otello: dalla parte di Cassio”, originale rilettura del capolavoro di William Shakespeare sulle note del pianoforte di Rebecca Woolcock

Un “dramma della gelosia” reinterpretato in chiave contemporanea attraverso lo sguardo di un personaggio fondamentale, il bel luogotenente del Moro di Venezia, testimone della tragedia nonché ignaro strumento del male (e a sua volta vittima incolpevole – come Desdemona – dell’invidia e della perfidia di Iago). Visioni ad arte STASERA (martedì 17 luglio) alle 21.30 all’Ex Municipio di Pula con “Egon- Site Specific”, opera multimediale di e con Leonardo Diana ispirata a Egon Schiele e Gustav Klimt e ironia in scena giovedì 19 luglio alle 21.30 all’Ex Municipio di Pula con “Urlando Furiosa – un poema etico” di e con Rita Pelusio sulle (dis)avventure di una moderna “paladina”.

Weekend fra teatro e musica al Teatro Romano di Nora con “Làntias” – il concerto di Elena Ledda (venerdì 20 luglio alle 20“Shakespeare’s Breakdowns” di e con Vitaliano Trevisan eDaniele Roccato (sabato 21 luglio alle 20) e infine (domenica 22 luglio alle 20) “Memoria di Ragazza” di Annie Ernaux con Daria DeflorianMonica Demuru e Monica Piseddu… e ancora eventi e spettacoli fino al 29 luglio 2018. Info: www.lanottedeipoeti.it

Focus su un “dramma della gelosia” con “Otello: dalla parte di Cassio”, inedita rilettura della tragedia di William Shakespeare in cartellone (in prima nazionale) DOMANI (mercoledì 18 luglio) alle 20 al Teatro Romano di Nora nell’interpretazione di Alessandro Preziosi sulla colonna sonora “a tema”, tra parafrasi rossiniane e partiture verdiane eseguite al pianoforte da Rebecca Woolcock – raffinata musicista, spesso protagonista al Maggio fiorentino – per un viaggio nei labirinti della mente e del cuore sotto le insegne del XXXVI Festival La Notte dei Poeti organizzato dal CeDACCircuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Una pièce originale – su progetto di Elena Marazzita per AidaStudio (in collaborazione con KhoraTeatro) e testi a cura di Tommaso Mattei – per una moderna riflessione su un argomento di scottante attualità, dal punto di vista di un personaggio chiave, seppure inconsapevole, nel perfido disegno di Iago. Cassio, luogotenente del Moro di Venezia, diventa suo malgrado strumento del male: il sospetto del tradimento, instillato dalla velenose insinuazioni dell’infido alfiere, porterà Otello alla follia, spingendolo fin oltre il il baratro, fino all’insano gesto che causerà la sua rovina.

La morte di Desdemona è la conseguenza – o meglio un effetto collaterale di una vendetta feroce e inutile, dato che alla fine l’inganno verrà scoperto e l’artefice punito, seppure troppo tardi: un delitto premeditato, frutto della rivalsa di Iago, invidioso della benevolenza che il suo signore riserva a «un certo Michele Cassio, fiorentino, uno pronto a dannarsi per una bella donna», uno che, a detta dell’alfiere «conosce solo le teorie libresche… Gran chiacchiere e niente pratica, ecco la sua esperienza di soldato».

La scelta del Moro – che nomina suo luogotenente Cassio invece di Iago (che pure si era spinto, o così racconta al nobile Roderigo nel tentativo di “ingaggiarlo” per i suoi scopi, fino a sollecitare illustri raccomandazioni) si rivelerà fatale: il giovane di bell’aspetto e buone maniere, a lui preferito e dunque ormai un ostacolo sul cammino della sua ambizione, si trasforma nell’ignaro oggetto del desiderio di Desdemona (a sua volta del tutto innocente e così innamorata del marito da subirne la violenza e le angherie, come simbolo della sua disgrazia, senza tentare di sfuggire ad una fine annunciata, quasi non capacitandosi della crudezza del destino e del crollo della sua felicità).

La malizia e l’abilità di Iago – e l’umiliazione dell’onore ferito, il dolore di un tradimento peraltro immaginario, e l’atavico il senso del possesso scambiato per amore da parte di Otello conducono alla catastrofe mentre sull’infelice esito del matrimonio tra la veneziana Desdemona e il Moro, lo straniero, aleggia (e trova una dolorosa seppur fuorviante conferma) la condanna sociale insieme al pregiudizio – avvalorato dalla “saggezza” popolare – in merito alle unioni tra persone di differente condizione e diversa cultura. L’identico sospetto e timore che sembra ispirare in certuni l’ondata delle migrazioni di popoli in fuga da guerre e carestie in nome di una presunta, ancorché risibile e scientificamente infondata, teoria della “purezza” – tanto per restare all’attualità.

Otello: dalla parte di Cassio” ripercorre la nota vicenda dalla prospettiva insolita, e straniante, di un personaggio apparentemente secondario (benché appaia fin dalle prime scene come messaggero dell’invito del Doge, presagio della missione a Cipro) ma centrale per l’attuazione del piano di Iago – e suo primo bersaglio, con la finta rissa che lo porterà agli arresti, al fine di sminuirne il valore e l’affidabilità agli occhi di Otello. Una prima incrinatura nell’amicizia tra i due uomini, un primo indizio dell’intrigo contro il Moro, il quale si lascia facilmente ingannare per il suo temperamento impulsivo e quella rudezza da soldato che insieme ad un’abilità di stratega e all’ovvio coraggio in battaglia sono stati alla base dei suoi successi militari.

Otello è un eroe moderno, un valoroso e probabilmente un brillante affabulatore, se non proprio un seduttore, se è riuscito a conquistare il cuore dell’aristocratica fanciulla che ha deciso di sposarlo e seguirlo fino a Cipro, eppure nella sua tempra manca quella sapienza da uomo di mondo che potrebbe consentirgli di cogliere il malumore e l’insoddisfazione del suo alfiere, e pure quella sicurezza di sé che gli permetterebbe di leggere nel cuore di Desdemona.

Michele Cassio – giovane e irruente – al contrario forse fin troppo sicuro di sé e sincero ammiratore di Otello, cade a sua volta nella trappola, si lascia tentare e ubriacare, quasi più per gentilezza che per gusto personale, poi coinvolto in un’aggressione non sa e non riesce a difendersi e sconta quella leggerezza di un istante – e la giusta ira di Otello – con una dura punizione e la perdita del grado. Le buone intenzioni di Desdemona, che si fa promotrice di riconciliazione e perdono servono perfettamente – per la vendetta di Iago – nel far apparire ambiguo quell’interessamento di donna al buon nome del marito e alla buona armonia tra i soldati. Se Otello – nel suo orgoglio di maschio adulto ma sentimentalmente immaturo, lusingato dall’attenzione prima e poi dall’amore di lei – mai avrebbe neppure sospettato della sposa, basta poco per infrangere la sua corazza, l’insinuazione malevola agisce come un veleno, lo intossica e lo acceca, la (falsa) prova del fazzoletto rubato, già pegno d’amore, vale più di tutte le giustificazioni e le spiegazioni, il sospetto cancella la fiducia, gli antichi giuramenti lasciano il posto all’amarezza (ingiustificata) e al buio della mente.

Alessandro Preziosi – attore di cinema e teatro, divo del piccolo schermo da “Beato tra le donne” a “Elisa di Rivombrosa”, “La bella e la bestia” e “I Medici”– ritorna a confrontarsi con Shakespeare dopo il successo del suo “Amleto” e sceglie Michele Cassio come alter ego per uno sguardo trasversale sulla tragedia, per raccontare ancora una volta una storia dolorosa che trascende il gusto dell’età elisabettiana per replicarsi ogni giorno, nel presente, quando la passione finisce (o tradisce), si scambia il desiderio con il “possesso” e l’amore si trasforma in odio. “Otello: dalla parte di Cassio” – in prima nazionale a Nora in forma di recital – descrive la vicenda come l’incubo ad occhi aperti di un uomo imprigionato in un intrico di passioni di cui non si rende conto, in una sorta di duplice e doppiamente pericoloso “triangolo” – da un lato il legame di amicizia tra Iago e Otello, in cui lui irrompe come intruso, suscitando l’invidia dell’alfiere dall’altro l’amore perfetto tra Otello e Desdemona, un sogno che s’infrange per una vile bugia.

«Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli» scrive Elena Marazzita nelle note di presentazione.«Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa. Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato. Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili»Insomma… proviamo a immaginare – insieme ad Alessandro Preziosi e sulle note di Rebecca Woolcock – «la storia raccontata da Cassio».

SCHEDA DELLO SPETTACOLO

AIDASTUDIO in collaborazione con KHORAteatro

Otello: dalla parte di Cassio

reading musicale

liberamente ispirato a “Otello” di William Shakespeare

con

Alessandro Preziosi – voce recitante

Rebecca Woolcock – pianoforte

musiche di Giuseppe Verdi e Gioacchino Rossini

testi a cura di Tommaso Mattei

un progetto di Aida Studio in collaborazione con KHORAteatro

ideazione Elena Marazzita

“Otello” – una delle opere più note di William Shakespeare, messa in scena per la prima volta nel 1604 – è la tragedia della gelosia: mostro che avvelena la mente e il cuore, creato dal nulla e sul nulla; strumento che il perfido Iago utilizza per corrompere l’animo del Moro insinuando in lui il sospetto che la dolce Desdemona lo abbia tradito con il fido Cassio.

La storia vive di un complesso gioco di contrasti, ambiguità, ribaltamenti: realtà e apparenza, verità e menzogna, fedeltà e odio, luce e ombra si esaltano nello scontro tra i due protagonisti maschili.

Il nero Otello è il soldato ingenuo e primitivo che conosce solo l’amore incondizionato o il furore scatenato e cade nella trappola per la troppa fiducia nell’onestà degli uomini, mentre il bianco Iago rivela l’anima nera e diabolica di chi si arroga il potere di plasmare la volontà altrui per piegarla al suo disegno, pura astuzia che si compiace tenebrosamente del male.

Questa è la lettura della storia a cui siamo soliti assistere. Ma…

Immaginiamo di essere catturati nel mezzo di un triangolo amoroso di cui non siamo consapevoli.

Immaginiamo qualcuno mentire sulle nostre intenzioni e sul nostro comportamento a nostra insaputa.

Immaginiamo di perdere il lavoro e di avere il nostro nome offuscato a causa di qualcosa che non abbiamo mai fatto né pensato.

Immaginiamo di essere traditi dall’amore per la menzogna e da chi vuole la rovina di spiriti nobili.

Immaginiamo la storia raccontata da Cassio.

In questo dramma di grandi sentimenti, di fulminee e cieche passioni che divampano e consumano gli individui, accompagnati dalle note di Verdi e Rossini – autori delle più note versioni operistiche dell’Otello – racconteremo “Otello: dalla parte di Cassio”.

durata – un’ora e trenta minuti

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