Un italiano dovrebbe perdere temporaneamente la memoria per qualche giorno, così, giusto per ritrovarsi in una città d’arte, dentro una pinacoteca, nel bel mezzo di un paesaggio o di un sito archeologico del suo Paese per poter ricevere la benedizione di un grande dono: poter guardare tutto ciò con gli occhi di un bambino o di uno straniero al fine di provare lo stesso rapimento che gli animi sensibili provano quando vengono colpiti dalla sindrome di Stendhal, atterriti dalla magnificente bellezza di cui sono circondati…
Il vino, oggetto del desiderio e fonte di piacere allo stesso tempo, diventava elemento di fusione tra la gioia di banchettare e quella dell’amoreggiare se non addirittura l’innesco delle pulsioni che esplodevano in orge collettive tra cibi raffinati e corpi sinuosi.