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Il 9 luglio “Sulle Orme” di Tersicorea è di nuovo a Cagliari, stavolta nello spazio speciale Cartec, Cava Arte Contemporanea, ai Giardini Pubblici. Tra le quinte naturali della grotte di roccia calcarea attigua alla Galleria Comunale d’Arte si svolgerà in due turni, il primo alle 17.00 e il secondo alle 18.30, la rappresentazione tutta al femminile “Trilogia in miniature di danza“. Sette brevi coreografie di danza in live e due miniature di video/danza in cui la multidisciplinarietà sarà il filo conduttore della giornata. In scena nove artiste, in affinità elettiva con il progetto di arti visiveQuesta è la tua terra“, inserito nelle celebrazioni dei Musei Civici per lottantesimo anno dalla morte di Antonio Gramsci, a cura della reteNino dove sei” (curatori Raffaella e Bruno Venturi).

Una trilogia del corpo in movimento dal punto di vista poetico letterario che si articola in corti tra danza e poesia (“Star-Watchers” di Sara Angius – Compagnia Zerogrammi/Italia; “S.Solo” di Sara Sguotti – Compagnia Twain/Italia); danza e letteratura (“La Mennulara” di Linda Magnifico – Compagnia Dysoundbo/Svizzera, in scena la danzatrice argentina Patricia Rotondaro; “Frammenti daL’ultima madre” – Compagnia Nervitesi/Italia, di e con Carla Rizzu); danza contemporanea (“Cigno” di e con Loredana Parrella – Compagnia Twain/Italia); danza e voce (“In Voice” di e con Clotilde Tiradritti – Compagnia Heliotropion/Francia); e infine danza e video-arte con la proiezione video in loop dei corti “Jakob’s Reise“, coreografia di Barbara Geiger e Franco Reffo e “Solo con drone“, coreografia di Barbara Geiger. L’ingresso è gratuito, i posti sono limitati a un numero massimo di 40 persone per volta. Per informazioni e  prenotazioni: tel. 328/9208242.

Gli “Star-Watchers” ovvero come vengono chiamati in Danimarca coloro che nascono al contrario, e che si ritrovano poi ad affrontare la vita in modo non del tutto ordinario e tradizionale; “S.Solo“, ispirato ad alcuni versi di Charles Baudelaire “I fiori del male”: il corpo come massa informe snaturata macabra, viscerale, seducente e animale che nell’abbandono trova misura; “La Mennulara“, tratto dall’opera omonima di Simonetta Agnello-Hornby racconta la vita e il triste destino della protagonista, una raccoglitrice di mandorle; “Lultima madre“, e la figura arcaica e leggendaria dell’Accabadora: una Sardegna antica dove le cose faticano a essere chiare, dove gli occhi degli altri sono aghi che giudicano e forano l’anima; “Cigno” e la necessità di indagare attraverso i codici del corpo le modificazioni prodotte dal trascorrere del tempo, ispirata a “La morte del cigno” coreografata da Michael Fòkin per la danzatrice Anna Pavlova nel 1907; “In-Voice” partitura i movimenti per corpo, voce, luci ed ombre, concepito per uno spazio non convenzionale, in cui attraverso l’intreccio di diversi linguaggi ci si interroga sul margine di definizione fra suono, corpo e movimento.

Il progetto gramsciano ha come luogo catalizzatore Cartec, aperto alla cittadinanza e a portati di qualità espressiva e culturale, in attinenza con i temi sul grande politico, filosofo, giornalista e critico letterario originario di Ales. Come il suo corpo, i viaggi a cui è stato costretto da un carcere all’altro, il movimento delle sue idee contro l’immobilità della sua reclusione. “Agitatevi, organizzatevi, studiate” è il suo celebre monito. Tre parole importanti in cui è sotteso anche il filo rosso della danza.

Organizzazione: Tersicorea in collaborazione con la rete “Nino dove sei?” all’interno del progetto gramsciano “Questa è la tua terra”.

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