Porco Rosso stemma italiano
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Diciamoci la verità: molti di noi sono cresciuti a pane e animazione giapponese! I cartoni hanno accompagnato le nostre giornate, in parte passate davanti alla televisione per non perderci una singola puntata della nostra serie preferita!

Generazioni di italiani hanno seguito i capolavori della World Masterpiece Theater, anime prodotti dalla Nippon Animation e ispirati ai classici della letteratura occidentale. Ricordiamo qualche titolo: Heidi, Marco e Anna dai capelli rossi sono tra le serie più note della produzione. Cartoni legati al nome di Isao Takahata, che, insieme ad Hayao Miyazaki, è uno dei fondatori dello Studio Ghibli.

Nel World Masterpiece Theater non sono mancate le serie di ambientazione italiana, dallo stesso Marco a Cuore e Spicchi di cielo tra baffi di fumo. Ci siamo appassionati alle avventure dei protagonisti, seguendo i loro spostamenti da una parte all’altra dell’Italia.

… l’Italia non è solo per le serie animate

L’animazione giapponese ha continuato, anche in anni recenti, a girare serie ad ambientazione italiana: l’ultima stagione di Lupin III e Ristorante Paradiso stanno lì a dimostrarlo. Quello che ho finora ricordato è un universo di cartoni ricco e variegato, ma riguarda il mondo delle serie televisive.

Quello che propongo, però, è di prestare maggiore attenzione al cinema d’animazione giapponese. Opere poco conosciute in Italia, almeno rispetto alle serie televisive. Manco a dirlo, a farla da padrone in film con riferimenti al nostro paese, è lo Studio Ghibli: lo stesso titolo della compagnia deriva dal soprannome di un velivolo italiano. Non sorprendetevi, perciò, se troverete molti dei loro film in questo articolo!

1. Laputa – Castello nel cielo (1986)

Esatto, il primo anime prodotto dallo Studio Ghibli! Protagonisti del film sono due giovani, Sheeta e Pazu, alla ricerca di una misteriosa città volante. Il suo nome è Laputa, un luogo immaginario descritto da Jonathan Swift nel romanzo I viaggi di Gulliver.

Come scritto su Wikipedia, le costruzioni del villaggio Pazu ricordano quelle delle città minerarie nel Galles. Ma l’ambientazione generale, l’isola nel cielo, è ispirata ad un borgo del Viterbese: Civita di Bagnoregio. Che ne dite, trovate qualche somiglianza tra Laputa e il borgo laziale? 😉

Civita di Bagnoregio e Laputa

2. La grande maratona (1992)

Una produzione “minore” diretta da Masaaki Osumi. Il regista è noto per aver girato Lupin III: Pilot Film, il primo adattamento animato del ladro gentiluomo, e Il Tulipano Nero, serie animata ambientata al tempo della Rivoluzione Francese.

Anche La grande maratona ha un’ambientazione storica, ma qui siamo nella Sicilia colonizzata dagli Antichi Greci. Protagonista del film è il giovane Melos, ingiustamente imprigionato dal crudele tiranno di Siracusa. Da allora inizierà una dura lotta contro il despota, nel tentativo di salvare la propria vita e la libertà dei siracusani.

La grande maratona

Per saperne di più, leggete il nostro articolo dedicato al cartone.

3. Tottoi (1992)

Spostandoci da un’isola all’altra, il film ci porta a Cala Gonone, in Sardegna. I protagonisti dell’anime sono un ragazzo, Tottoi, e un cucciolo di foca monaca chiamato Zabaione. Insieme combattono un’uomo d’affari senza scrupoli, che vuole catturare l’animale per trarne profitto personale.

Tratto da un romanzo di Gianni Padoan, il film è uno speciale televisivo prodotto dalla Nippon Animation. Dell’anime, distribuito in mezzo mondo sia in versione inglese che spagnola, abbiamo scritto un post specifico.

Tottoi e Zabaione

4. Porco rosso (1992)

Qui sono inutili le mezze misure, parliamo del più bel film d’animazione giapponese ambientato in Italia. Quello di Hayao Miyazaki non è solo un anime, ma un atto d’amore verso l’aviazione del nostro paese.

I sentimenti del regista sono impersonati da Marco Pagot, un asso della Regia Aeronautica, che, in seguito ad un misterioso incantesimo, si è trasformato in un maiale antropomorfo.

Il protagonista dell’anime è uno spirito libero, insofferente ai regimi autoritari come il fascismo. Piuttosto che adattarsi al conformismo dilagante, Marco Pagot preferisce la fuga dall’Italia. Ed eccolo sfrecciare sulle acque dell’Adriatico, braccato da innumerevoli nemici!

L’opera è una pellicola la cui visione non è consigliabile, ma obbligatoria per chiunque abbia un minimo interesse verso l’animazione giapponese. Mi raccomando, non perdete il nostro post sul film!

5. I sospiri del mio cuore (1995)

C’è lo zampino di Miyazaki anche in questo film, non in qualità di regista ma come sceneggiatore. Ha preferito affidare la direzione dell’anime ad un regista esordiente, il compianto Yoshifumi Kondō (1950 – 1998).

L’opera racconta la storia d’amore tra due giovani, Shizuku e Seji. Quest’ultimo fa continui riferimenti all’Italia, in particolare a Cremona, dove lo attende un tirocinio di due mesi per imparare a costruire violini.

Nel film di Yoshifumi Kondō l’Italia non rappresenta uno spazio fisico, ma una dimensione mentale nella quale Seji proietta le sue personali aspirazioni.

Probabilmente non è uno dei migliori titoli dello Studio Ghibli, ma la sua visione è altamente consigliata a tutti gli spiriti romantici!

6. Lupin III – la pagina segreta di Marco Polo (2012)

Parliamo del 23° special televisivo dedicato al ladro gentiluomo. Su richiesta di Fujiko, Lupin raggiunge l’Italia alla ricerca di una lastra di ardesia: su di essa è inciso un racconto di Il Milione, contenente gli indizi per trovare il tesoro di Marco Polo.

L’avventura di Lupin III inizierà a Genova, nei sotterranei di Palazzo San Giorgio, per spostarsi successivamente a Pechino e Tokyo. Ma l’Italia rimarrà una presenza costante grazie ai continui riferimenti a Marco Polo e alla presenza di un’archeologa italiana, Lisa Argento, l’unica capace di decifrare il racconto.

Come le altre avventure di Lupin, lo special contiene tante sequenze adrenaliniche e divertenti. Vale la pena dargli un’occhiata, anche per ammirare gli scorci di Genova in versione animata!

Lupin III la pagina segreta di Marco Polo

7. Si alza il vento (2013)

Un altro film di Hayao Miyazaki che trae ispirazione dal nostro paese! O, per meglio dire, da un ingegnere italiano: Giovanni Battista Caproni. La sua figura è ricorrente nei sogni di Jirō Horikoshi, protagonista dell’anime e alter ego di Miyazaki.

I dialoghi onirici tra Caproni e Horikoshi sono ricchi di momenti memorabili. Ogni frase dell’ingegnere italiano meriterebbe di essere ricordata nel post! Ma mi limiterò a ricordare una sequenza, quella che mette Jirō davanti alle responsabilità legate alla sua professione di progettista aeronautico.

La parola a voi

E siamo arrivati alla fine del nostro viaggio animato… Che dite? Abbiamo dimenticato qualche film d’animazione giapponese ambientato in Italia? Se ne conoscete altri, potreste inserirli nei commenti? Per il resto, ci vediamo al prossimo post!

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