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Il patrimonio culturale è un valore irrinunciabile nella vita delle persone e nella costruzione della società e per questo deve essere salvaguardato in tutte le sue forme. Se ne è discusso al XXVIII Congresso dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS) dal 24 al 26 ottobre scorsi nell’incantevole cornice della città di Vicenza presso il Museo Naturalistico Archeologico.

Si sono dati appuntamento i massimi esperti di museologia e museografia italiani in un dibattito che ha visto quale tema centrale il 2018 Anno Europeo del Patrimonio indetto con Decisione (UE, 2017/864) del Parlamento e del Consiglio Europeo. L’ANMS ne ha fatto propri i messaggi, i temi e gli obiettivi per costruire il programma scientifico del Congresso che si è articolato in quattro sessioni principali: Patrimonio e conoscenza, Patrimonio governance territoriale ed economia, Patrimonio e sostenibilità, Patrimonio cittadinanza e società.

Un momento del XXVIII Congresso ANMS

Durante le tre intensissime giornate di congresso e nel corso delle quattro sessioni di lavoro il confronto ha toccato i temi scelti dall’Anno Europeo del Patrimonio che trattano da vicino la mission e le attività dei musei non solo scientifici. L’attenzione europea è altissima sulle politiche di manutenzione, restauro, conservazione, ma anche di riutilizzo, accessibilità e soprattutto promozione del patrimonio e dei relativi servizi. I titoli delle sessioni hanno riassunto le linee guida della Dichiarazione di Namur (2015), che indica le priorità e le strategie europee per il patrimonio del 21° secolo.

Oltre 50 i lavori presentati tra comunicazioni orali e poster che hanno illustrato le più attuali strategie di comunicazione, didattica, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano nella più ampia accezione del termine.  A confronto collezioni naturalistiche e mostre itineranti, carteggi e archivi storici, progetti digitali e dimensioni giuridiche, musei storici e  musei d’avanguardia oltre i confini fisici degli edifici, workshop e nuove strategie nella didattica dei musei. Non sono mancate curiosità d’eccezione come la storia degli amuleti narrata attraverso i minerali e gli scafopodi, piccoli organismi marini, proposti in luoghi inaspettati e insoliti attraverso l’arte della ceroplastica in una visione di cittadinanza scientifica diffusa. Uno sguardo particolare con il lavoro “Musei accoglienti” è stato rivolto all’inserimento socioculturale dei migranti nell’avvio di un dialogo per la crescita di comunità interculturali nelle aree fortemente interessate dai fenomeni migratori.

Francesca Luccarda e Sandra Pellizzari, rispettivamente chairman e discussant della sessione Patrimonio e cittadinanza hanno sottolineato la necessità irrinunciabile di un ampliamento di accessibilità dei patrimoni quale diritto di cittadinanza nella didattica dei musei. In quest’ottica hanno sollevato il problema delle accessibilità non solo fisiche e sensoriali, ma anche di tipo intellettivo e di apprendimento. E’ stato così mostrato un esempio di possibile linguaggio alternativo per didascalie dedicate.

Gli oltre 100 iscritti  hanno discusso anche attraverso gruppi di lavoro in un meeting in cui hanno raccontato le proprie esperienze. Emozionante il Sistema Museale dell’Università di Camerino raccontato da Alessandro Blasetti: l’unico polo museale naturalistico delle Marche chiuso dal 2016. Era collocato in un edificio storico del centro città oggi inagibile a causa del sisma di due anni fa e con prospettive di restauro molto lontane. L’attività didattica però continua nell’Orto Botanico “Carmela Cortini”.  Fra le iniziative promosse anche dall’ANMS l’acquisto di un Ducato da adibire a Unicam Science Bus per la didattica di quello che si è trasformato in museo itinerante e l’inaugurazione del mezzo proprio in occasione del Congresso.

Lo Science Bus dell’Università di Camerino (foto Unicam)

Fra le personalità presenti non poteva mancare Giovanni Pinna, fra i padri della moderna museologia, storico direttore del Museo di Storia Naturale di Milano, presidente dell’ICOM Italia nel triennio 2001/2003 al quale si deve l’ingresso gratuito ai musei, ai siti archeologici e ai monumenti dello Stato.

D’obbligo uno spazio dedicato alla città di Vicenza, favolosa cornice del Congresso. I congressisti, immersi nella città palladiana per antonomasia, hanno avuto l’occasione di ammirarne le architetture. Momento clou è stata la visita al Teatro Olimpico, ultima opera del Palladio considerato il capolavoro che insieme alla Basilica Palladiana, a  Villa Capra detta La Rotonda e Palazzo Chiericati racchiude tutta l’essenza dell’attività dell’immortale architetto.

La scelta della città di Vicenza come sede del Congresso è stata dettata da ragioni storiche. Infatti  quest’anno ricorre il 150esimo anniversario della terza riunione straordinaria della Società Italiana di Scienze Naturali, tenutasi a Vicenza nel 1868, presieduta da Paolo Lioy, alla quale parteciparono oltre 100 studiosi provenienti da ogni parte d’Italia, tra i quali Antonio Stoppani, Cesare Lombroso, Arrigoni degli Oddi, Quintino Sella, Pellegrino Strobel. Una riunione voluta a Vicenza per rendere omaggio ai colleghi veneti da poco diventati “italiani” (1866), ma caratterizzata anche da importanti risvolti internazionali come la nomina, a pieni voti e per acclamazione, nella seduta generale di chiusura, il 17 settembre 1868, di Charles Darwin socio corrispondente della SISN.

Un immagine del Teatro Olimpico

“Il Patrimonio è contesto e luogo della diversità, elemento e ambito di dialogo interculturale e di inclusione. Si arricchisce e alimenta molteplici narrative valorizzando la ricchezza della diversità biologica e culturale umana” con questo pensiero Antonio Dal Lago conservatore del Museo Archeologico Naturalistico vicentino e magistrale organizzatore dell’evento, insieme a Fausto Barbagli, presidente dell’ANMS, hanno chiuso i lavori con un arrivederci al prossimo anno nella città di Chieti.

Brindisi di arrivederci con Fausto Barbagli e Antonio Dal Lago

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