Picasso
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Far coincidere le proprie passioni con la realizzazione personale in campo lavorativo è sicuramente un desiderio di molti, se non di tutti. Quando poi queste passioni sono strettamente legate alla cultura ed all’arte, spesso si possono incontrare notevoli ostacoli.

Infatti, nonostante in Italia sia presente una alta percentuale di opere d’arte, ancora non si è arrivati a sostenere efficientemente le iniziative culturali/artistiche a livello economico, considerati anche i problemi burocratici che si interpongono tra il dire ed il fare.
Quando si parla di “artisti” in particolar modo, non sembra che questa possa essere considerata una vera e propria “professione” al giorno d’oggi. Anticamente la questione era ben diversa, infatti essi erano quotati quanto più fossero talentuosi, istruiti, e con una grande esperienza alle spalle. Lavoravano in modo più accademico, vincolati da ciò che gli veniva commissionato dall’alto, da quanto era il pagamento, dalle mode del momento.

Ora che questi vincoli sono caduti, l’artista contemporaneo non bada al fatto di essere istruito, all’accademismo, alle mode e quant’altro, puntando invece a realizzare delle opere che colpiscano l’osservatore e che spicchino per genialità ed innovazione. É innegabile che egli abbia delle influenze che possano essere le più disparate, tuttavia pare che tenti di liberarsi da esse per seguire esclusivamente il proprio estro.
Dietro tutti gli inneggiamenti all’arte più pura in senso estetico, al sostegno della cultura in senso aulico ed idealizzato, si nasconde però un macchinoso mondo, spietato ed allo stesso tempo estremamente redditizio in taluni casi, il mercato dell’arte.
Ovviamente gli oggetti in esso coinvolti sono tanti, dall’antiquariato, all’arredamento, alla scultura, alla pittura, ecc. In ogni caso qui ci si riferirà in particolar modo all’ambito strettamente artistico.
In questo specifico mercato risiede il famigerato rovescio della medaglia, che sicuramente tende a sminuire il valore dell’arte per l’arte.

Documentarsi sui versanti economici che lo caratterizzano permette di conoscere innumerevoli aspetti relativi alla compravendita delle opere che sarebbero altrimenti nascosti o poco considerati; essi consentono di capire quanto sia atipica e precaria la “professione” dell’artista.
I fattori che influenzano questo mercato sono talmente mutevoli da fare sì che un’opera o un’artista possa passare “dalle stelle alle stalle” in tempi molto brevi.
Sicuramente è un mondo molto competitivo, in cui la effettiva bravura dell’artista o la piacevolezza intrinseca dell’opera sono soppiantate da altri fattori molto più “bassi” e prettamente tecnici, sociali, economici.
Un’opera, infatti, può essere maggiormente quotata nel caso sia portatrice di messaggi che facciano scalpore o che suscitino comunque dei sentimenti forti nel pubblico; quando la stessa o il suo autore abbiano partecipato a mostre prestigiose, oppure ancora nell’occasione in cui esso operi in più settori piuttosto che in uno solo (ad esempio: pittura-scultura-incisione invece che unicamente scultura), o molto più semplicemente spesso influisce il grado di coinvolgimento dei media.

A quest’ultimo proposito, per citare un piccolo esempio, si ricordi che quando Graziano Cecchini gettò migliaia di palline colorate da Trinità dei Monti, la risposta del mercato dell’arte fu molto eloquente: il fatto che a poche ore dal lancio, una sola pallina venisse venduta su E-Bay a 50-60 euro la dice lunga su quanto questo mondo sia dinamico, mutevole ed imprevedibile.
Un ulteriore “fattore rialzo” per eccellenza (triste, ma purtroppo vero) è la morte dell’artista, che dà una spinta piuttosto consistente all’aumento del prezzo di un’opera, il cui guadagno ovviamente non andrà più all’artista stesso ma a chi si occupa di vendere le sue opere.
Inoltre sono da citare i meccanismi di compravendita delle opere: possono essere diretti, dall’artista all’acquirente, oppure possono essere coinvolte case d’asta (ora anche online) dove l’opera viene venduta al migliore offerente; ancora possono essere esposte in mostre, fiere o quant’altro. Entrano in scena così molte figure (professionali e non) a fare da tramite: ad esempio i mercanti d’arte, talvolta gli speculatori (che comprano per rivendere a prezzi esosi); i collezionisti o gli appassionati, che amano acquistare per puro piacere personale.
Si è quindi esaminata anche un’altra sfaccettatura del mestiere, che ci fa ben capire quanto sia condizionato (per non dire manovrato) da altri elementi decisamente estranei all’arte nel senso più stretto.

Pare quasi che l’artista non possa controllare nemmeno una briciola di queste complicate manovre: lui deve solo scolpire, disegnare, dipingere, creare. Il suo successo sembra poter essere costruito su basi che non dipendono solo da lui, anzi, con tutta probabilità non dipendono assolutamente da lui.
Come si può notare da questa brevissima analisi, gli “alti propositi” propugnati dagli artisti sono ben lontani e si ha l’impressione che il vil denaro abbia insinuato anche quest’area; per non parlare della corruzione e dei favoritismi (innegabilmente esistenti quando girano grosse cifre, anche in questo campo, purtroppo) ed è una magra consolazione che questo avvenga da sempre, in ogni settore.

Non è certo però tutto nero: ci sono anche i casi in cui un artista riesce a entrare in questo sistema perchè ha veramente un grande talento, carisma e caparbietà nel perseguire il suo sogno, e riesce a arrivare alla fama ed al successo grazie alle sue doti, integrare così le sue entrate, se non vivere del guadagno sulle proprie opere, altre volte arrivando ad arricchirsi.
A prescindere da tutto quanto esposto finora è però importante che gli artisti emergenti si sentano sempre incoraggiati, magari grazie alla diffusione di una mentalità più rivolta alla cultura e meno al denaro: in primo luogo perchè non sarebbe giusto rinunciare a un sogno, ed in secondo luogo perchè è un universo che ha perenne bisogno di personalità dinamiche, pronte a mettersi in gioco, che sottolineino in modo continuativo l’eclettismo dell’arte, e soprattutto mantengano alti i suoi nobili ideali.

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