Encuentros
Share

Porretta Terme (BO)

Scirocchi melodici e sinuosi come il canto del mare e la calda brezza estiva mediterranea hanno riscaldato la serata di Porretta Terme, nell’Appennino Tosco – Emiliano per l’esibizione della Compagnia Encuentros e della sua rappresentazione di musiche e danze “Layali ‘l Qamar”1.

Una serata che ha visto riproporsi il tema dell’incontro tra culture e dell’apertura di immaginarie finestre e porte che da Casablanca e Tangeri oltrepassano il mare per giungere a Granada, Sevilla, raggiungono il molo di Genova e l’arte di Firenze e proseguono fino all’Egeo, alla Grecia e si concludono nel Medio Oriente.
Sono questi i Paesi interessati dalle melodie e dalle danze presentate in questo luogo da Jamal Ouassini, violinista marocchino di Tangeri non nuovo a queste proposizioni e a questi tentativi di unire i popoli mediterranei ragionando sulle diversità strumentali ma anche sulle assonanze e sulle analogie artistiche con altre forme, quali la danza flamenco e arabo mediorientale in questo caso. Ouassini dirige dunque questa compagnia poli strumentale con il suo inseparabile violino e tesse la fitta rete comunicativa e musicale insieme ai suoi compagni d’avventura, tutti provenienti dalle città mediterranee precedentemente citate e tutti apportanti il loro bagaglio culturale, fatto di musica e danza.
Un intreccio elegante e armonioso di suoni ed immagini astratte nell’aere montano rese concrete dalle percussioni darabouka2 di Driss Mouih, dalle chitarre di Alberto Rodriguez e Alberto Capelli, dal bouzouki di Evangelos Mercuris.
E poi la voce potente di Charo Martìn, già impegnata con Jamal Ouassini nella Tangeri Cafè Orchestra e protagonista di un altro progetto denominato Donne in Flamenco, realizzato insieme all’Associazione Ziryab, nata nel 2005 e diretta dal maestro marocchino con sede in Reggio nell’Emilia, attiva nella promozione della musica del Mediterraneo attraverso una filosofia di fondo basata sulle unioni tra le molteplicità artistiche del bacino.
La serata in Appennino presentava dunque uno di questi progetti ambiziosi ed ecco infatti incrociarsi dirompendo con leggiadria ed estrema professionalità la danza, o meglio le danze: quella flamenco di Ana Calì e quella araba mediorientale di Gaia Scuderi.
Laddove la musica incontra arti culturali parallele come il teatro, la danza e la poesia si riescono ad ottenere esperienze e similitudini, trascinando lo spettacolo in un variegato continuum colorato, intervallando anime sonore arabe e andaluse che richiamano danze in alternanza sinuose e drastiche seguenti andamenti ritmici in aumento, che colpiscono lo sguardo all’istante, sbalordendolo, oppure anime sonore ispanico gitane che introducono movimenti danzanti pedestri battenti ritmicità acute.
Layali ‘l Qamar è stato dunque un viaggio itinerante alla ricerca non tanto di un’identità ben precisa o di una “bandiera unitaria” da sventolare quanto una riflessione sulle tante sonorità e sulle diverse popolarità musicali che storicamente ed attualmente coesistono nel nostro amato Mare di Mezzo e che ben si possono accostare ad incontri dialoganti.
L’evento era inserito all’interno del programma del XX° Festival internazionale di interpretazione musicale “Da Bach a Bartòk”, sotto la direzione artistica del Maestro Giorgio Zagnoni, che quest’anno ha focalizzato l’attenzione anche sulla musica popolare e sulla contaminazione tra varie forme artistiche, pur mantenendo fede alla sua origine classica.


1 Tradotto dall’arabo significa “Nottate di Luna”

2 Strumento musicale a percussioni utilizzato tradizionalmente in Nord Africa e Asia Centrale, ma anche nei luoghi che hanno subito l’influenza ottomana; viene altresì utilizzato anche nella musica tzigana. Il nome deriva dalla radice araba derb, che significa “battere” e ha numerose varianti nei diversi paesi (doumbek, darbuka, darabuka, e ancora tarambuke e forme simili nei Balcani, toumbeleki in Grecia, darabana in Romania, dumbelek in Turchia, tabla in Palestina, darbuka in Israele, tarija in Marocco, tombak in Persia e Zirbaghali in Afghanistan).

 

Leave a comment.