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“A forza d’interrogarsi sulla mostruosità del terrorismo, ci si dovrebbe forse domandare se non discende da una tesi di responsabilità universale anch’essa mostruosa e terroristica nella sua essenza”.
Jean Baudrillard

Partendo dall’analisi di Baudrillard, assolutamente legittima, la problematica del terrorismo e dell’antiterrorismo genera altri considerazioni, altrettanto angoscianti. Gli episodi di terrorismo di questi ultimi anni hanno generato una serie di problematiche assai inaspettate per i Paesi occidentali. Se le dinamiche terroristiche erano tristemente note già da tempo nei Paesi del Medio Oriente, il terrorismo di “importazione”, quello che non si scaglia contro il ‘despota’ locale, ma contro la gente indifesa, ha creato nuovi sconvolgimenti nei “nostri” Paesi.

La reazione, prima delle Nazioni Unite, e poi dell’UE, non si è fatta attendere. Anzi si può dire che, a differenza dei provvedimenti (risoluzioni) non vincolanti delle UN, nell’ambito europeo è stato un succedersi di interventi, di grande importanza e rilevanza, legati ogni volta all’emozione della tragedia appena avvenuta. Gli ultimi provvedimenti sono stati considerevoli (si pensi al nuovo regolamento Europol, alle modifiche del Codice Frontiere Schengen, all’ultima rilevante direttiva n. 541/2017) ma la domanda che ci si pone, di fronte alle numerose critiche da parte di giuristi e di organizzazioni umanitarie internazionali, è se effettivamente la limitazione delle libertà personali dell’individuo possa essere presa a baluardo della difesa delle libertà stesse. Gli interventi specifici dell’antiterrorismo, che capillarmente hanno potenziato il contrasto al fenomeno terroristico, per prevenire, proteggere e perseguire, hanno, in realtà, limitato e leso libertà fondamentali, restringendo in maniera ingiustificata la libertà di circolazione, la libertà di pensiero, oltre che il diritto alla privacy: un vero e proprio esercizio di poteri incontrollati che calpestano libertà fondamentali.

Ci chiediamo, allora: può questa sfida globale al terrorismo, nata come battaglia per la libertà, far trasparire, in realtà, l’idea secondo cui per sconfiggere chi vuole distruggere le libertà fondamentali del mondo occidentale occorre limitare e sospendere queste stesse libertà? Si può accettare tutto questo, in nome di una libertà “sacrificata”?

Jean Baudrillard, ne “Le strategie fatali”, conclude dicendo: “Il terrorismo è ancora un male minore dello stato poliziesco capace di venirne a capo”. E su questo non si può non riflettere profondamente.

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