Porti del Mediterraneo
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di Elisabetta Cozzi

Crescit amor nummi quantum ipsa pecunia crescit”, ovvero “l’amore per il denaro cresce con il crescere di esso”. Con queste parole Giovenale – poeta e retore latino – definisce nel I secolo d. C. l’ingordigia di tutti coloro i quali una volta diventati ricchi vorrebbero esserlo sempre di più. Ma questa frase, vera tanto in passato quanto ai giorni nostri, potrebbe essere letta anche in una prospettiva meno seriosa e decisamente più ricreativa: l’amore per il denaro potrebbe essere quello di un semplice collezionista che vede nella raccolta di monete un’attività affascinante, ricca di spunti culturali e di curiosità sociologiche.

C’è chi colleziona figurine, chi francobolli, chi cartoline, chi sottobicchieri, chi bustine di zucchero e c’è anche chi colleziona “ricchezza”, recuperando monete di circolazione corrente provenienti da tutto il mondo e andando a curiosare per mercatini di antiquariato o dell’usato, alla ricerca di persone con cui poter scambiare doppioni o di antichi esemplari ormai fuori corso o di serie complete di conio speciale che possano dare valore alla propria raccolta. Un passatempo fino a qualche anno fa per lo più di nicchia, portato avanti da un numero limitato di appassionati ed esperti di numismatica, ma che oggi in Italia sembra godere di una rinnovata spinta vitale. Il motivo? Quando nel 2002 la moneta unica iniziò ad essere introdotta in Italia e negli altri 11 stati europei che per primi adottarono l’euro come nuova valuta (ora gli Stati membri dell’UE di Zona Euro sono 16), l’interesse a collezionare queste monete – facili da reperire perché alla portata di mano di tutti e in circolazione continua – ha iniziato a coinvolgere una grande fascia di “profani” della materia, delle più disparate età e categorie sociali.

Se ci si pensa un attimo, in effetti, un hobby di questo tipo non dà rischi di nessun genere poiché qualora il novello collezionista di euro dopo qualche mese dovesse stancarsi della raccolta che qualche tempo prima l’aveva infervorato si troverà un bel mucchio di monete che, come se nulla fosse successo, potrà depositare in banca o andare a spendere come preferisce. Al di là di questa sottolineatura un po’ scherzosa, un’attività di questo genere, per quanto ludica o amatoriale possa essere, nasconde in realtà risvolti socio-culturali notevoli.

La nascita dell’Unione Europea e, più tardi, l’introduzione della stessa moneta unica si inseriscono in un contesto di cambiamento epocale che sta portando i cittadini ad una nuova dimensione di convivenza sullo stesso continente, che permette di rivolgersi alle altre Nazioni del mondo con un’identità condivisa di maggior peso politico ed economico. Trovarsi a maneggiare ormai quotidianamente esemplari di euro di altri Stati europei, essere incuriositi di fronte a questa “faccia” diversa da nazione a nazione e decidere di collezionarli, porta con sé una presa di coscienza di questa nuova grande Nazione che sta nascendo – l’Europa unita –, all’interno della quale rimangono comunque ben visibili e riconoscibili le caratteristiche socio-culturali dei diversi stati membri.

A chi non è capitato di guardare una qualsiasi moneta euro dalla parte della faccia comune a tutti gli stati e di girarla con curiosità per vedere da quale Nazione fosse stata coniata? E ogni volta che ognuno di noi fa questa operazione ormai di routine osservando le monete che ha in mano, volente o nolente, è come se facesse un piccolo viaggio in Europa: in un attimo si può passare infatti da Castel del Monte alla facciata della cattedrale di Santiago de Compostela, oppure trovare la Seminatrice francese vicino all’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci o ancora ci si può perdere con un solo sguardo nel tempio di Mnajdra a Malta e, un secondo dopo, lasciarsi affascinare da uno dei sigilli reali portoghesi.

Le serie di euro coniate dagli Stati mediterranei sono di tutti i tipi: si passa da serie complesse (come quelle slovene) ad alcune sicuramente più semplici ma non meno interessanti (ad esempio quella portoghese); in alcune ci sono rimandi alla storia della Nazione corrispondente o ai suoi simboli, in altre si predilige invece il riferimento all’arte e alla cultura o a personaggi che ne hanno fatto la storia antica o recente. C’è lo Stato che ha scelto i soggetti da imprimere sulle proprio monete tramite una consultazione pubblica alla quale hanno potuto partecipare tutti i cittadini (Malta), quello che ha fatta fare la selezione nel 1998 tramite una trasmissione televisiva (Italia) o anche quello che ha scelto di indire un concorso tra artisti di tutto il mondo (Cipro). Insomma, ce n’è per tutti i gusti e non mancano anche curiosità e stranezze.

Ecco nel dettaglio le serie di euro in uso negli Stati del Mediterraneo:

Portogallo:
Le monete portoghesi mostrano tre differenti soggetti, in realtà molto simili tra loro poiché contengono tutti gli antichi simboli reali e i sigilli (rispettivamente dell’anno 1134, del 1142 e del 1144), contenuti in un cerchio di sette castelli e cinque stemmi.

Spagna:
Anche le monete spagnole hanno tre differenti soggetti, così suddivisi: le monete da 1, 2 e 5 centesimi rappresentano la cattedrale di Santiago de Compostela; quelle da 10, 20 e 50 centesimi raffigurano invece il volto del noto scrittore Miguel de Cervantes; quelle da 1 e 2 euro mostrano infine l’effigie dell’attuale re Juan Carlos I di Spagna.

Francia:
Tre disegni diversi anche in Francia: il disegno per i tagli da 1, 2 e 5 centesimi è il ritratto della Marianne, personificazione nazionale e simbolo della Repubblica francese; i tagli da 10, 20 e 50 centesimi raffigurano invece la Seminatrice, immagine che ha caratterizzato le monete francesi fin dal 1870; in ultimo il disegno per i tagli più elevati rappresenta l’albero della vita, racchiuso in un esagono, che simboleggia i confini della Francia, e tutt’intorno campeggia il motto Libertà, Uguaglianza, Fraternità.

Italia:
Le monete italiane presentano otto soggetti diversi, scelti direttamente dalla popolazione nel 1998 tramite la trasmissione televisiva “Domenica In” (ad esclusione del soggetto della moneta da 1 € che fu deciso dall’allora ministro dell’Economia Carlo Azeglio Ciampi) e tutti riferiti a monumenti, opere o personaggi che hanno reso l’arte e la cultura italiana famose nel mondo: Castel del Monte ad Andria; la Mole Antonelliana a Torino, Il Colosseo a Roma; un particolare de “La nascita di Venere” di Sandro Botticelli; la scultura di Umberto Boccioni “Forme uniche nella continuità dello spazio”; la statua equestre di Marco Aurelio in Piazza del Campidoglio a Roma; l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci; il ritratto di Dante Alighieri realizzato da Raffaello Sanzio.

Slovenia:
Le monete euro slovene sono entrate in circolazione il 1° gennaio 2007 , quando la precedente valuta nazionale della Slovenia, il tallero, è stata sostituita dall’ euro. Come quelle italiane, anche le monete slovene riportano otto differenti disegni: una cicogna, già presente sulla moneta da 20 talleri sloveni; la Pietra del Principe, utilizzata nelle cerimonie di incoronazione di principi e duchi della Carinzia; “Il seminatore”, opera del pittore impressionista sloveno Ivan Grohar; il progetto (mai realizzato) per il palazzo del parlamento sloveno; una coppia di cavalli lipizzani; il Monte Tricorno, con la costellazione del Cancro (corrispondente al segno zodiacale sotto il quale la Slovenia ha conquistato l’indipendenza, cioè 25 giugno 1991); il ritratto di Primoz Trubar, religioso, scrittore e riformatore sloveno; il ritratto del poeta France Preseren.

Grecia:
Anche In Grecia gli euro di uso corrente mostrano un soggetto diverso per ogni valore di conio, per lo più immagini della storia e mitologia: una trireme del V secolo a.C.; una corvetta del XIX secolo; una moderna petroliera; il poeta greco Rigas Velestinilis-Fereos; lo statista greco Ioannis Kapodistrias; il politico greco Eleftherios Venizelos; una civetta, animale sacro ad Atena, così com’era raffigurata in un’antica tetradracma ateniese del V secolo a.C.; la scena del rapimento di Europa da parte di Zeus trasformatosi in toro.

Cipro:
Le monete euro cipriote sono entrate in circolazione dal 1° gennaio 2008. La scelta delle figure utilizzate sulla faccia nazionale è stata effettuata attraverso un concorso tra artisti internazionali che ha decretato come vincitori: il muflone che rappresenta la natura (1, 2, 5 centesimi); la nave mercantile Kyrenia del IV secolo a.C., rappresentazione del mare (10, 20, 50 centesimi) e l’Idolo di Pomos, scultura preistorica che simboleggia la cultura (1, 2 euro).

Malta:
Come Cipro, anche Malta ha messo in circolazione la nuova moneta a partire dal 1° gennaio 2008. Una consultazione pubblica ha fatto sì che per le monete da 1, 2, 5 centesimi venisse scelta l’immagine del tempio megalitico-preistorico di Mnajdra, per quelle da 10, 20, 50 centesimi lo stemma della Repubblica di Malta e per le monete da 1 e 2 euro la croce di Malta, nota anche come croce di San Giovanni.

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