La nuova El Dorado della gastronomia campana è indubbiamente il Piennolo, il famoso pomodorino pizzutello che viene tradizionalmente coltivato, come indicato nel disciplinare, nei diversi territori dei comuni vesuviani della provincia di Napoli.
Le Cantine Ciervo sono parte integrante del paesaggio e della vita, lentamente scandita ad un ritmo di altri tempi, di Dugenta e di altre aree limitrofe. Anche se l’anno di apertura ufficiale dell’azienda è il 2007, la famiglia Ciervo ha origini da generazioni di viticoltori e produttori locali: infatti era il 1864 quando il loro avo Nicola Ciervo acquistò una cospicua mole di terreni nella zona tra San Silvestro e Bosco Cupo in Sant’Agata dei Goti per piantare le viti, dando vita alla tradizione vitivinicola che possiamo apprezzare oggi.
Untold è al nastro di partenza e, nelle giornate del 22, 23 e 24 febbraio, si riuniranno le commissioni di assaggio, costituite da giurati provenienti da tutt’Italia, per attribuire alla cieca le valutazioni ai vini in rassegna. Il tour de force, visto un volume di 400 referenze di assaggi giornalieri, avrà luogo nella città di Salerno e, considerando si tratta pur sempre di una prima edizione, non è affatto male l’aver ricevuto l’adesione di circa 600 cantine da ogni regione
La notizia sul taglio delle indennità è pervenuta con una circolare dell’INPS, con numero 157/2024 del 12 gennaio scorso, fornendo le indicazioni in merito alle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, relativamente alla misura e alla retribuzione di riferimento per il calcolo delle indennità di malattia specifiche dei lavoratori marittimi. È un’ulteriore vessazione ai danni di chi va per mare e vive già di privazioni insite nel mestiere!
Arturo Erbaggio è nato a Napoli nel ’77 ed è cresciuto ad Afragola. Nel 1996 ottiene il diploma di maturità scientifica, laureandosi nel 2003 in Scienze e Tecnologie Agrarie presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e successivamente in Viticoltura ed Enologia presso l’Università di Foggia nel 2009, conseguendo inoltre diversi corsi e abilitazioni professionali durante il corso della sua ultraventennale attività lavorativa. Per quanto da piccolo abbia odiato il lavoro in campagna, oggi la sua ammirevole carriera è tutta incentrata sulla forte passione per la viticoltura e l’enologia.
Il Coda Rara viene prodotto in un vigneto a Paternopoli, precisamente in contrada Graffuri, posto a 550 metri sul livello del mare. Si tratta di viti a piede franco dell’età di circa 120 anni, una ricchezza incredibile se si pensa alla presunta o pretesa età media degli impianti attuali, allevate a tendone su terreni di natura calcareo-argillosa, ricchi di sabbie e materiale piroclastico. La prevalenza delle uve impiegate vede naturalmente la Coda di Volpe Nera e una piccolissima quota di uve a bacca rossa della stessa area, per un totale di 150 piante in 2000 m². Dopo la vendemmia manuale, verso la fine di ottobre, le uve vengono diraspate e pigiate sofficemente, quindi macerate con fermentazione a temperatura controllata. Il vino che ne deriva affina in barriques di rovere francese di secondo passaggio per 8 mesi.
Nella frazione varnese di Novacella si trova la tenuta Pacher Hof, di millenaria memoria, con la cantina e il vinhotel, dedicato al relax e all’enoturismo. Andreas Huber, viticoltore e maestro cantiniere, è l’erede di Joseph Huber, il quale sposò Maria, una delle quattro figlie di Andreas Pacher, nel 1849, avviando così la viticultura e impiantando per primo la cultivar Kerner. Andreas Huber ha studiato presso la l’Istituto di Viticultura “Veitshöchheim” a Würzburg, ereditando evidentemente la passione per il vino dai suoi avi e gestendo una superficie di ben 8 ettari, tutti vitati con varietà a bacca bianca. Insomma, la storica cantina è un punto di riferimento dell’enologia bolzanese e, da sempre di proprietà familiare, costituisce un vero e proprio condensato di passione, talento e know-how tramandato di generazione in generazione.
La Poesia è uno stato di grazia che investe quegli animi capaci di provare emozioni e sentimenti, ma soprattutto è quella forma d’arte che si avvera anche grazie a chi trova il coraggio di esprimerla, dichiarando la propria sensibilità. L’espressività è importante, come certamente lo è anche il metodo, ma è sorprendente quanto la scolarizzazione, talvolta, sia ininfluente ad aprire la via alla musa ispiratrice, che talvolta inciampa proprio sul preteso rigore della metrica che talvolta offusca quell’umanità di cui i versi s’hanno da intridere.
Lo racconta il paesaggio della periferia dalle colline ondulate, colme di ulivi, e lo attesta pure il lavoro costante della famiglia Provenza: la città di Battipaglia, oltre che della mozzarella di bufala campana, è capitale dell’olio extravergine di oliva o, quantomeno, uno tra i più importanti distretti dell’olivicoltura del sud Italia. Qui raccontiamo il Rea, l’olio evo materico del Frantoio Torretta.
Da settembre 2023 Migliaccio storie di Mare, giovanissima start up tutta al femminile, si prefigge di portare in tavola il gusto più autentico delle ostriche ed elevare la cultura del frutto di mare tra i consumatori: indicazioni sul calibro e tecniche di allevamento, tracciabilità del prodotto e descrizione, sono soltanto alcuni degli aspetti finalizzati a stimolare la curiosità e favorire un approccio al consumo consapevole del prodotto.
Si è tenuta stamane, lunedì 13 novembre, la cerimonia solenne per celebrare gli 800 anni dell’Università Federico II di Napoli, presso l’Aula Magna Storica dell’antica sede dell’ateneo, al Corso Umberto I a Napoli.
Esattamente come da programma, venerdì 10 novembre scorso, presso la Sala Jean-Claude Izzo di Villa Calvanese a Castel San Giorgio, si è celebrata un’importantissima ricorrenza: il 160° anniversario del nuovo toponimo del piccolo borgo nell’entroterra salernitano, stabilito nel 1863 da editto prefettizio postunitario. Grande è stata la manifestazione di interesse da parte del pubblico.
Il Primitivo in Rosa Igt Puglia 2018, oggi Brandisio in Rosa, è una fedele traduzione della vendemmia che lo ha generato e la risultante delle interazioni fra clima, territorio e piante, oltre alla mano, decisa e delicata al tempo stesso, dell’uomo che lo ha prodotto. In questo pezzo raccontiamo il terroir dove Oreste Tombolini produce il suo rosato.
Se il recupero di queste cultivar, Il Pallagrello Bianco, il Pallagrello Nero e il Casavecchia, si è potuto attuare tra l’Alto Casertano e la Terra di Lavoro, ciò è dovuto proprio agli appassionatissimi Manuela e Giuseppe, che han lavorato alacremente, con coraggio e determinazione in un’area altrimenti inflazionata da Aglianico e Falanghina, poco incline all’intuito, alla capacità e alla volontà di investire nella sua stessa identità ampelografica. Questo pezzo è un tributo alla loro ventennale attività e alla cantina Terre del Principe.
In Cilento sono pochissimi i ristoranti che celebrano l’alta cucina senza sacrificare la territorialità e il rispetto per le materie prima e il Pappa & Poppa Hostaria rientra di diritto in questa ristrettissima cerchia. Le redini di questo grazioso locale, ubicato proprio sul corso principale della suggestiva Palinuro, sono tenute ai fornelli da Gerardo Cosentino e in sala da sua sorella Maria, padrona di casa impeccabile e dal genuino senso dell’accoglienza.
La presenza del ministro Sangiuliano e del Governatore Zaia avvalora il ruolo territoriale, culturale, storico ed economico del Casa Bianca al Mare, salutando l’evento dedicato al centenario della struttura.
Classe del ’66 e nativo di San Pietro Infine, in provincia di Caserta, è Giuseppe Iaconelli, fiero mastro casaro e imprenditore illuminato della filiera lattiero casearia, oltre che consulente di successo per altre aziende di questo settore decisamente importante per il made in Italy. È l’ultimo di 5 figli con una figura paterna di grande carisma, medico e appassionato di agricoltura. Questa l’intervista a lui dedicata.
Il vino PepeRosso, assaggiato per essere proposto ai lettori di Mediterranea Online, è esposto al Museo degli Artisti Contemporanei del Terzo Millennio, sito nel comune di Policastro Bussentino, nella sezione di tecnica, arte della conoscenza, del sapere e della tradizione. In etichetta “L’Attesa” del maestro Antonio Balbi da Roccagloriosa, a ricordare la campagna vitivinicola del 2017 caratterizzata da gelate primaverili e da un lungo periodo di siccità.
Il fascino centenario ed estemporaneo dell’Hotel Casa Bianca al Mare è indelebile, malgrado il trascorrere degli anni. La popolarissima struttura, oggi di proprietà di Mario Moretti Polegato e magistralmente diretta dal Gruppo Menazza Hotels, compie esattamente un secolo quest’anno e continua ad essere di grande attrattiva per esclusività, stile e competenza nel settore dell’ospitalità e della ristorazione.
Gaetano Cataldo diventa il sommelier che per primo ha impiegato il vino quale dono della trascendenza appunto, effettuato cioè da una dimensione determinata e tangibile a quella della spiritualità e del metafisico. Il 22 aprile alle 11:00 si è tenuta una messa solenne presso il duomo di Napoli, precisamente presso la cappella di San Gennaro, durante la quale il fondatore di Identità Mediterranea ha donato una doppia magnum di Mosaico per Procida al Santo Patrono della città di Napoli.
Il Picoli prodotto da Marilena Aufiero è tra le più superbe traduzioni di Greco di Tufo, sia per espressione territoriale che per interpretazione nitida del vitigno, oltre che per scelta del modello enologico. La mano del vinificatore sparisce per poter consolidare lo spirito dell’uva Greco in forma fluida coerente e sincera.
Il Wip Burger & Pizza di Nocera Inferiore ha da subito abbracciato la causa di Mosaico per Procida e questo grazie alla sensibilità di Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, che ne hanno condiviso la visione ed i valori, essendo il Wip stesso un Mosaico di tradizioni, cultura, sapori e risorse umane. In questa location, non a caso, si celebra la cucina nocerina e la materia prima campana in maniera attenta nell’esecuzione e disinvolta nell’accoglienza.
Riguardo alle origini del vitigno Nasco va riconosciuto che non sono del tutto certe, di fatto però non sono poche le tesi che portano a sostenere si tratti di una delle varietà a bacca bianca più antiche della Sardegna, come sostenuto da Carlo Zucchetti. Per quanto la provenienza sia piuttosto misteriosa, secondo alcuni studiosi il Nasco sarebbe giunto sull’isola direttamente dalla Grecia portato dai navigatori Fenici, mentre altri vorrebbero sia una cultivar viticola importata dagli Antichi Romani, presso i quali era già noto e molto apprezzato per le proprietà che conferiva al vino prodotto dalle sue uve. L’ipotesi più accreditata è che il Nasco sia un ecotipo e quel che è certo è che l’uva Nasco è stata riconosciuta autoctona a tutti gli effetti.
L’ottava edizione di Untold, lo smart format basato sulla valutazione di grandi vini alla cieca by Decanto, avrà luogo sabato 25 marzo 2023 a Salerno, precisamente presso la prestigiosa struttura del Saint Joseph Resort, e sarà tutta incentrata sulle 3B del vino italiano, ossia Barbaresco, Barolo e Brunello di Montalcino.
Il Lacrymanera è un uvaggio di Piedirosso, Sciascinoso e Aglianico coniugati a seconda dell’annata e tradotti in un modello enologico sostenibile e che intende riproporre, attraverso la conoscenza e l’attenzione verso tutti i processi produttivi, un vino artigianale e di grande aderenza al territorio. Fermentazione spontanea con l’uso del pied de cuve e macerazione per circa un mese, poi un anno in vasca d’acciaio, decantazione per gravità e imbottigliamento.
La già famosa ciliegia di Bracigliano è diventata IGP e dal 30 gennaio 2023 rientra nell’elenco delle eccellenze agroalimentari della regione Campania. Ci si auspica una ricaduta positiva sul territorio in termini di preservazione del paesaggio, di sostenibilità ambientale e di indotto occupazione.
La celebre bottiglia ideata da Identità Mediterranea e Roberto Cipresso è stata protagonista al pranzo di chiusura dell’anno di Procida capitale, abbinata alla ricetta ideata dallo chef Nino Di Costanzo in connubio al formaggio “Mamma Bruna” di Giuseppe Iaconelli.
La Facoltà di Agraria di Portici, distaccamento dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha festeggiato 150 anni di attività e si attesta tra le eccellenze italiane in quanto a polo Agritech ed Agrifood.
Nella serata del 12 dicembre Gaetano Cataldo, eletto Miglior Sommelier dell’Anno al Merano Wine Festival e fondatore di Identità Mediterranea, ha consegnato Mosaico per Procida al dott. Paolo Giulierini ed allo stesso Museo Archeologico Nazionale, dove presto verrà esposta quale esempio di prima bottiglia che celebra la Cultura e che apre la via all’Umanesimo del Vino.
Le indiscusse qualità del Fiano proveniente dalle terre di Lapio sono un’evidenza ascrivibile alla vocazionalità dei suoli, argille e materiale piroclastico in primis, e dei fattori pedoclimatici, con presenza di grande ventilazione, che talvolta rendono i vini di questo distretto vitivinicolo dell’Irpinia caratterizzanti quanto i vini di alta quota.
Il Festival Barocco Napoletano nasce per la passione del dott. Massimiliano Cerrito e grazie alla formidabile Scuola Musicale Napoletana nata nei quattro conservatori presenti in città nel ‘600 e nel ‘700, quale progetto di diffusione culturale, in concomitanza al blog di divulgazione e critica musicale.
Verso il Cielo è l’opera che diventerà l’etichetta che cingerà Divinamente Abili, bottiglia realizzata da 31 fantastici ragazzi addestrati a diventare operatori agronomici grazie all’omonimo progetto, Qui parliamo di Crescenzio D’Ambrosio, artista acrobata e poeta vocato alla sua vulcanica terra.
L’Azienda Agricola Adanti viene fondata negli anni ‘60 grazie al lungimirante intuito di Domenico Adanti, il quale decise di acquistare la villa di Arquata, iniziando il restauro del vecchio convento dei Frati Celestini, con l’obiettivo di produrre vino di qualità che ben rispecchiassero il territorio. Attualmente la proprietà aziendale è nelle buone mani delle sorelle Daniela e Donatella Adanti, che oggi perseguono tuttavia una produzione selezionata di vini.
Ci sono molti modi di vivere il Mare ed essere parte della grande categoria della Gente di Mare: questa è quella di Nicola Zecchillo.
C’è un libro grande quanto la capitale italiana della cultura, se non di più, dove insegnano massaie e pescatori, contadini e…. sì, stavo proprio cominciando a parafrasare “una scuola grande come il mondo” di Gianni Rodari. Perché? È un libro semplice e profondo, delicato e robusto allo stesso tempo, visto che è scritto da chi sente forte il richiamo delle radici, soprattutto è un libro che ci dà idea della giusta misura delle cose.
Il 27 ottobre è stata inaugurata presso l’ottocentesca Villa Ferretti la nuovissima sede distaccata dell’Università Federico II di Napoli a Bacoli.
Il 2 ottobre ci sarà anche Mosaico per Procida ad attendere i centauri del motoraduno dei due golfi. Orario previsto alla 12:00 presso le Cantine Marisa Cuomo.
La filosofia della famiglia Torretta vuole che tradizione ed innovazione si fondano insieme per garantire un prodotto di eccellente qualità. Laddove la passione e la professionalità di una famiglia che, di generazione in generazione tramanda l’arte della raccolta delle olive, coniugandola con i più rigorosi controlli richiesti dalle certificazioni di qualità; un impianto attrezzato con le migliori tecnologie all’avanguardia trasforma la materia prima in un olio eccellente, apprezzato per le sue qualità organolettiche ed inserito tra i migliori oli al mondo.
Decisamente a Volterra si respira un’aria d’altre epoche, il tempo scorre più a misura d’uomo e, tra passeggiate romantiche, visite ai principali siti di interesse, inclusi i negozi di artigianato e prodotti tipici, viene difficile non farsi attrarre dalle proposte enogastronomiche dei caratteristici locali. Dopo uno sguardo alla splendida piazza dei Priori ci portiamo verso via di Castello e l’attenzione ricade su un locale incastonato nelle pietre di palazzi signorili vetusti che formano il tessuto urbano: siamo di fronte al ristorante Enoteca del Duca.
A Gragnano, da oltre 100 anni la sapienza e i gesti antichi di 3 generazioni di mastri pastai si mescolano alle pure acque sorgive locali e al migliore grano duro 100% italiano, per portare sulle tavole del mondo, precisamente in 35 paesi, il gusto unico della Pasta di Gragnano Igp. Trafilata al bronzo ed essiccata lentamente a bassa temperatura, la pasta Di Martino profuma di grano, è tenace in cottura e trattiene i sughi alla perfezione grazie alla sua superficie porosa. Con i suoi oltre 100 formati da sperimentare in cucina, per innamorarsi di mille e più sfaccettature di gusto, il Pastificio Di Martino riesce a sposare perfettamente le ricette della gastronomia della Campania.
Il Vrora è un arazzo liquido in cui si incontrano viaggi ed avventure caraibiche che approdano nella cultura mediterranea e nel genius loci squisitamente cilentano, frutto dell’erudita artigianalità e della passionale testardaggine di Giuseppe Pastore.
La storia della famiglia Casoli appartiene da sempre al borgo di Candida per quanto il progetto delle Tenute Casoli sia più recente: Luigi Casoli, di professione ingegnere, decide nel 2005 di acquistare e recuperare l’antico palazzo un tempo appartenuto alla famiglia Iorio, situato proprio di fronte alle proprietà nobiliari dei FIlangieri, principiandone quindi i restauri nel 2005, innamorato dei dettagli architettonici, soprattutto del superbo esempio di scala vanvitelliana. Nel 2007 lo stesso ne avviò l’impianto di un primo vigneto, poiché la storia dell’antico palazzo era anche fatta di vendemmia, accorpandolo ai tenimenti vitati di famiglia ereditati da suo padre; dopo questa grande operazione di recupero storico, urbano ed edilizio, a grandissima vocazione rurale, l’ingegnere, supportato da sua moglie Katia ed i figli Archimede ed Antonella, fonda l’azienda agricola Le Crete-Tenuta Casoli, ben intenzionato a valorizzare la tradizione vitivinicola di queste terre, senza tralasciare la produzione di mele e nocciole.
Ecco a voi la ricetta dedicata dal maestro Igles Corelli, dedicata alla capitale italiana 2022 ed a Mosaico per Procida, raccontata passo dopo passo…
L’incontro che è avvenuto ieri 29 giugno presso l’Istituto Enologico “Francesco De Sanctis” di Avellino, dal titolo “Taurasi, the king of Southern Italy”, ed organizzato dal Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia, ha avuto successo, ha ricevuto un largo consenso ed ha visto la partecipazione di numerose cantine presenti al convegno, non solo della Verde, associazioni del territorio, stampa ed istituzioni.
Le Cantine Firriato hanno ospitato presso Baglio Sorìa e Cavanera Etnea, location esclusive della maison vitivinicola siciliana, gli incontri tecnici tra gli esponenti dell’enologia siciliana ed i referenti internazionali di Diam Bouchage e Seguin Moreau nelle giornate dell’8 e del 10 giugno.